L’art. 5 del Decreto del Ministro dell’Ambiente del 29 marzo 1996, con cui è stata istituita la riserva naturale statale del Litorale Romano, stabilisce che “la gestione della riserva è affidata ai comuni di Roma e Fiumicino per le aree di rispettiva competenza. A tal fine il Ministro dell’ambiente stipula entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto una apposita convenzione con entrambi i comuni che può essere stipulata anche separatamente. Tale convenzione dovrà garantire la unitarietà di gestione e dovrà prevedere le relative strutture ed il personale da utilizzare nella gestione della riserva, che sono posti alle dipendenze di ciascuno dei due comuni”.
Il successivo art. 6 dispone che “ai fini della gestione della riserva, i comuni di Roma e Fiumicino redigono entro sei mesi dalla stipula della convenzione di cui al precedente art. 5 il piano di gestione ed il relativo regolamento attuativo che sono adottati dal Ministero dell’ambiente, sentita la regione Lazio con le modalità di cui all’art. 35, comma 7, della legge n. 394/1991, entro trenta giorni dal parere della regione stessa”: al successivo art. 10 il decreto detta “Indicazioni e criteri per il piano di gestione ed il regolamento”.
Il 27 febbraio 1997 è stata firmata dall’allora Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi e dall’assessore capitolino alle politiche ambientali Loredana De Petris la Convenzione per la gestione della riserva naturale statale del Litorale Romano, pi ratificata con decreto del 31 dicembre 1997: quella con il Comune di Fiumicino è stata sottoscritta il successivo mese di aprile.
Con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 181 dell’11 ottobre 2004 è stata approvata la redazione del Piano di Gestione e del Regolamento Attuativo della Riserva Naturale Statale Litorale Romano.
Nelle premesse della suddetta deliberazione vengono giustificati gli anni di ritardo nella predisposizione del piano di gestione per causa della sentenza n. 1779/1998 delle Sezione II-bis del T.A.R. del Lazio, con cui è stato annullato il Decreto di Istituzione della Riserva, della successiva Ordinanza n. 514 del 9 aprile 1999 con cui il Consiglio di Stato ha sospeso l’efficacia della sentenza del T.A.R. del Lazio e della definitiva sentenza n. 306/1999 con cui la VI Sezione del Consiglio di Stato ha annullato la sentenza n. 1779/98 del T.A.R. del Lazio.
A seguito di quanto poi richiesto dal Ministero dell’Ambiente – Servizio Conservazione Natura si è reso poi indispensabile un confronto sinergico con il Comune di Fiumicino e con gli altri Enti preposti a vario titolo alla tutela del territorio.
In data 4 luglio 2000 si è verificato inoltre il grave incendio che ha prodotto ingenti danni alla Pineta di Castel Fusano e che ha costretto ad istituire con deliberazione della Giunta Comunale n. n. 791 del 14 luglio 2000 una Commissione Tecnico-Scientifica per la bonifica e la ricostituzione dell’ecosistema distrutto: si è reso necessario provvedere conseguentemente a verificare ed integrare il Piano, alla luce dei danni derivanti dall’incendio all’intero ecosistema, sulla base degli indirizzi espressi dalla suddetta Commissione Tecnico-Scientifica.
Il Consiglio Comunale in fase di approvazione ha proposto al Ministero alcuni ampliamenti del territorio della Riserva pari ad oltre 100 ettari che saranno eventualmente effettivi solo in seguito alla approvazione del Piano.
Il Piano di Gestione ed il relativo Regolamento sono stati trasmessi al Ministero dell’Ambiente che avrebbe dovuto valutarlo e successivamente procedere alla sua adozione per conferirgli piena efficacia giuridica: fino alla approvazione del Piano da parte del Ministero restano in vigore le “Misure provvisorie di salvaguardia” dettate dall’art. 7 del Decreto del Ministero dell’Ambiente del 29 marzo 1996 che ha istituito la Riserva.
Ai sensi della lettera f) del 1° comma dell’art. 7 è vietata “l’apposizione di nuova cartellonistica pubblicitaria, nonché il rinnovo delle relative concessioni esistenti, al di fuori dei centri urbani”.
Ma l’istituzione di ogni parco o riserva di livello sia nazionale che regionale comporta l’automatica equiparazione a “bene paesaggistico” ai sensi della lettera f) dell’art. 142 del D.Lgs. n. 42/2004 e ss.mm.ii., con cui è stato emanato il “Codice dei beni Culturali e del Paesaggio”.
La tutela di queste “aree tutelate per legge” è assicurata dai rispettivi Piani Territoriali Paesistici adottati e/o approvati dalle Regioni, che si aggiungono quindi alle “misure di salvaguardia” stabilite dal provvedimento istitutivo dell’area protetta: le loro prescrizioni debbono essere rispettate in ogni nulla osta rilasciato dall’Ente di gestione.
Ne deriva che anche al di fuori dei centri urbani della riserva del Litorale vigono le prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) del Lazio (adottato dalla Giunta Regionale con deliberazioni n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007), che prescrivono per lo più il divieto di affissione pubblicitaria in quasi tutti gli ambiti di paesaggio individuati dal Piano.
Il Comune di Fiumicino aveva a sua volta predisposto nel 2002 il Piano di Gestione che però era ritornato indietro in attesa di una nuova valutazione a causa di alcune osservazioni da parte del Ministero dell’Ambiente.
La discussione sul Piano di Gestione è stata bloccata fin dall’inizio del mandato dell’allora Sindaco Mario Canapini: sono infatti trascorsi quasi cinque anni senza che il documento venisse ripreso in considerazione, fino al diktat del Ministero dell’Ambiente al Comune di Fiumicino di preparare e approvare il Piano di Gestione o di subire il commissariamento.
L’intervento del Ministero era stato causato dal ricorso al TAR del Lazio di un residente del Comune di Fiumicino che aveva fatto ricordare che esisteva un piano di gestione ancora vacante.
Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 3 del 7 febbraio 2008 il Comune di Fiumicino ha adempiuto al diktat ultimatogli dal Ministero dell’Ambiente approvando un Piano di Gestione della Riserva naturale del Litorale Romano che sembra non aver rispettato le prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico regionale (PTPR) e che con il relativo Regolamento attuativo (che l’opposizione ha voluto leggere come “un lasciapassare per i costruttori”) é stato poi trasmesso alla Regione Lazio, che ha successivamente nominato un commissario ad acta per armonizzare le relative previsioni con quelle del contiguo Comune di Roma.
Per superare il provvisorio divieto assoluto di apporre impianti pubblicitari lungo il tratto della Via Aurelia interessato dall’area protetta, sul falso presupposto che il Piano di Gestione possa autorizzare l’installazione di impianti pubblicitari, benché vietati dalle “misure di salvaguardia” della riserva, la S.r.l. “A.P. Italia” con istanza diffida trasmessa ad entrambe le amministrazioni comunali ha sollecitato l’immediata a predisposizione del Piano di Gestione ed ha poi impugnato il loro silenzio rifiuto con il Ricorso n. 8865 del 2006 notificato il 19 settembre 2006 e depositato presso il T.A.R. del Lazio il successivo 28 settembre, prospettando come motivi di doglianza la violazione di legge e l’eccesso di potere sotto svariati aspetti sintomatici.
Con Sentenza breve n. 1355 del 14 febbraio 2007 la Sezione Seconda Bis ha ritenuto che a livello interlocutorio “occorre acquisire da parte del Comune di Roma, del Comune di Fiumicino e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per quanto di loro rispettiva competenza: documentati chiarimenti in merito allo stato attuale dei procedimenti relativi alla redazione e all’eventuale approvazione dei piani di gestione e dei regolamenti attuativi, come previsto dall’art. 6 del decreto del Ministero dell’Ambiente, istitutivo della riserva naturale statale Litorale Romano” ed ha quindi ordinato “alle Amministrazioni suindicate di depositare in segreteria gli atti indicati in motivazione, assegnando per l’adempimento il termine di giorni 30 (trenta) dalla comunicazione o notificazione a cura di parte della presente decisione”, rinviando “la trattazione nel merito della presente controversia alla Camera di Consiglio del 19 aprile 2007”.
Con Sentenza breve n. 9170 del 20 settembre 2007 la Sezione Seconda Bis ha accolto il ricorso.
La S.r.l. “A.P. Italia” ha poi presentato il Ricorso n. 10256 del 2008 per chiedere l’esecuzione, anche mediante la nomina di uno o più commissari ad acta, della sentenza del TAR Lazio n. 9170/2007.
In data 7 gennaio 2009 il Comune di Fiumicino ha consegnato una memoria per attestare di avere adempiuto, ma la Sezione Seconda Bis del TAR Lazio ha ugualmente accolto il ricorso con Sentenza breve n. 3764 del 2009 ritenendolo “ammissibile e fondato, stante l’interesse della ricorrente a superare il provvisorio divieto assoluto di apporre impianti pubblicitari lungo il tratto della Via Aurelia interessato dall’area protetta, e considerato che l’iter di approvazione dei predetti piani non si era ancora concluso così come la sentenza citata aveva invece statuito”ed ha fatto presente che “con nota depositata in prossimità dell’udienza di merito, l’intimato Comune di Fiumicino ha riferito di aver adempiuto approvando, con deliberazione del Consiglio comunale n. 3 del 7.2.2008, il Piano di gestione della Riserva naturale del Litorale Romano ed il relativo regolamento attuativo, e trasmettendo tali atti alla Regione Lazio, che ha nominato un commissario ad acta per armonizzare le relative previsioni con quelle del contiguo Comune di Roma”.
La Sezione Seconda Bis del TAR Lazio ha disposto quindi quanto segue: “Pertanto, avendo la Regione Lazio già nominato un proprio commissario così come richiesto dalla citata sentenza, ed in considerazione della complessità della procedura, che coinvolge più Enti locali, nonché della necessità di giungere ad una disciplina dell’Area naturale rispettosa degli interessi pubblici ambientali, oltreché di quelli privati imprenditoriali coinvolti in conformità alle previsioni del vigente Ordinamento, il Tribunale ordina alla Regione Lazio di attivare, mediante il commissario già nominato ovvero mediante la nomina di un nuovo commissario, tutti gli adempimenti necessari ai fini della conclusione della procedura amministrativa in esame entro il termine di giorni novanta dalla comunicazione in via amministrativa ovvero dalla notifica a cura di parte, se anteriore, della presente sentenza”.
Il 28 maggio 2009 la S.r.l. “A.P. Italia” ha presentato al TAR istanza di correzione materiale della sentenza n. 3764/2009, perché “avrebbe erroneamente ordinato alla Regione Lazio di attivare tutti gli adempimenti amministrativi necessari, anziché rivolgersi al Ministero dell’Ambiente, avente primaria competenza in materia e già obbligato a nominare un commissario ad acta per la medesima vicenda ai sensi della precedente sentenza citata in premessa, mentre l’estraneità della Regione risulterebbe comprovata dalla sua mancata evocazione in giudizio”.
Con Sentenza n. 12651 del 9 dicembre 2009 la Sezione Seconda Bis del TAR Lazio ha respinto istanza di correzione materiale della sentenza n. 3764/2009 perché questa “nuova sentenza del 2009 ha … ritenuto necessario individuare per l’adempimento un’Autorità diversa da quella precedentemente individuata ma da tempo inadempiente, superando la precedente previsione giudiziaria cui il Ministero intimato (secondo quanto dedotto proprio dalla ricorrente) non ha sostanzialmente mai dato alcun seguito … e … ha quindi individuato nella Regione competente il soggetto amministrativo più idoneo ad intervenire per garantire la sollecita adozione del Piano di Gestione e del Regolamento attuativo della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, coordinando la disciplina dei diversi Comuni interessati, al fine di giungere ad una disciplina dell’Area naturale rispettosa degli interessi pubblici ambientali, oltreché di quelli privati imprenditoriali coinvolti, in conformità alle previsioni del vigente Ordinamento”.
La Sezione Seconda Bis del TAR Lazio ha quindi stabilito che “resta quindi in capo alla Regione Lazio l’obbligo, posto dalla sentenza di questa Sezione n. 3764 dell’8 aprile 2009, di attivare, mediante un commissario ad acta, tutti gli adempimenti necessari ai fini della conclusione della procedura amministrativa di adozione del Piano di Gestione e del Regolamento attuativo della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, garantendo il coordinamento della disciplina dei diversi Comuni interessati ed il rispetto degli interessi pubblici ambientali e di quelli privati imprenditoriali coinvolti in conformità alle previsioni del vigente Ordinamento, anche convocando, in ipotesi, una conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, con il Ministero dell’Ambiente, i due Comuni interessati e tutte le altre Amministrazioni e gli altri Uffici competenti ad intervenire nella procedura, nonché con la Commissione di Riserva ove costituita ed operativa, al fine di provvedere senza indugio, in base alle relative risultanze, alla definitiva approvazione degli atti citati”.
Da allora ad oggi non è successo più nulla: a fronte dell’inerzia della amministrazioni pubbliche a maggio del 2013 si è costituito il “Comitato per la Riserva Litorale Romano” che ha come obiettivo la valorizzazione della ricchezza culturale, naturalistica, paesaggistica e storica del territorio protetto e che conta sull’adesione del WWF Litorale Romano, Cyberia idee in rete, Ass. naturalistica Plinio, Comitato Fuoripista, Vivere Fregene, Associazione Natura 2000 di Fregene, Comitato Civico e per l’ambiente XIII, Podistica Ostia, Astro SPQR, LIPU Litorale Romano, Ostia In Bici XIII, Italia Nostra Lazio, Fare Verde Lazio, Gocce nel mare Onlus Ostia, il Bugno Villico di Maccarese, Atletica Sea Runners di Fiumicino.
Presso la nuova sede del Comune di Fiumicino il 16 ottobre 2013 si è tenuta una Conferenza Stampa organizzata dalla associazione di promozione sociale “teRRRe”, in collaborazione con altri comitati e associazioni del territorio con lo scopo principale di porre di nuovo l’attenzione sullo stato della Riserva, ma soprattutto per presentare un Documento in cui sono indicati gli obiettivi, le strategie e gli interventi che permetteranno di agire nel migliore dei modi sul territorio.
Il titolo del documento che ha fatto da titolo anche della Conferenza Stampa è “Riserva del Litorale – difesa, rilancio e partecipazione per un modello di vita sostenibile”.
La strategia per rendere viva la Riserva, spiegata nel corso della Conferenza Stampa, consiste nelle seguenti “4 mosse + 1“:
1 – nomina urgente del commissario ad acta da parte della Regione Lazio per la redazione del Piano di Gestione come disposto dalla Magistratura (sentenza TAR);
2 – Il licenziamento del Piano di Gestione, come previsto dalla normativa, con modalità integrate tra il Comune di Fiumicino e Roma Capitale con forme di partecipazione della cittadinanza e delle categorie produttive del territorio;
3 – La redazione e l’approvazione del regolamento da parte del Ministero;
4 – La delibera di Consiglio regionale e la sua pubblicazione sul BUR – atti che concluderanno l’iter.
La quinta “mossa” è la nascita vera e propria del Comitato per la Riserva che composto dalle associazioni e dai comitati che hanno sottoscritto il documento sarà formalizzato dopo la Conferenza Stampa rievocando così il comitato promotore per la Riserva che si costituì nel lontano 1983.
I comitati e le associazioni firmatarie hanno chiesto inoltre al Comune di Fiumicino la convocazione, insieme a tutti gli attori economici che insistono sul perimetro della Riserva, presso la Commissione Ambiente ed un Consiglio Comunale straordinario sulla Riserva: si ritiene che le audizioni siano necessarie soprattutto per gli agricoltori che fino ad oggi hanno subito solo i vincoli legati alla Riserva.
I firmatari del documento si impegneranno a scrivere al Presidente Zingaretti e all’Assessore Refrigeri per sollecitare la nomina del Commissario ad acta.
In rappresentanza del Comune di Fiumicino alla Conferenza Stampa hanno partecipato l’assessore all’Urbanistica Ezio Di Genesio Pagliuca e l’Assessore ed il Vice Sindaco Anna Maria Anselmi, oltre che al dott. arch. Rodolfo Bosi che per superare le lacune della legge quadro sulle aree protette n. 394/1991 che non equipara il Piano di Gestione al Piano di Assetto dei parchi (a cui è attribuito il potere di sostituire il P.R.G. dei Comuni) ha proposto al Comune di Fiumicino di recepire quanto meno nel P.R.G. il Piano di Gestione, una volta adottato dal Ministro dell’Ambiente, per dargli anche la dovuta cogenza urbanistica.