L’articolo di Emilia Costantini, pubblicato con questo titolo il 28 luglio 2015 sul “Corriere della Sera”, riporta il commento di Enrico Montesano sulla proposta di Alessandro Gassmann (vedi https://www.rodolfobosi.it/armiamoci-di-scopa-e-ripuliamo-tutto-noi-lappello-di-gassmann-che-divide-la-capitale/#more-22489)
«Più che un hashtag io lancerei un martello pesante in testa a chi non fa il suo dovere!».
«E non solo lo darei in testa agli sporcaccioni che ci riempiono di “monnezza”, ma anche a chi smazzetta! Siamo proprio nel pieno del “marcio Capitale”».
Non parla solo da cittadino romano, Enrico Montesano, ma anche da ex consigliere comunale: «La questione è annosa: i problemi di Roma riguardano l’istituzionalizzazione del malaffare.
Faccio mio il titolo di una commedia di Dario Fo: “Settimo: ruba un po’ meno”.
Sarebbe una grande conquista, una rivoluzione etica.
E aggiungerei il motto: “famo meno monnezza”».
«Gli americani pensino a New York»
È indignato l’attore, anche con gli stranieri: «La città eterna è diventata “Roma ca-pitale”, dove ognuno viene, soddisfa i propri bisogni e se ne va.
I turisti fanno qui quello che non farebbero mai a casa loro!
Basta ripensare allo scempio degli ultrà olandesi alla Barcaccia, tanto per citare uno dei vari esempi.
Per non parlare poi dei cretini grafomani, per non definirli peggio, che sfregiano il Colosseo col temperino o con gli spruzzi di vernice, oppure quelli che si fanno la fotografia appoggiati a una statua e ne rompono un dito…».
In proposito non risparmia una rispostina anche al New York Times: «Va bene, Roma è sporca, ma anche la Grande Mela non scherza mica… Le ho viste certe strade newyorkesi piene di rifiuti.
E allora bisogna capire di quale Roma parla il celebre giornale: di quella che io chiamo “la grande frittella”, cioè la Roma che si è sviluppata nelle orribili periferie costruite dai palazzinari, oppure quella nella cerchia delle Mura Aureliane?».
«Cambiare mentalità»
Naturalmente è d’accordo e appoggia la proposta del collega Gassmann: «Quella di Alessandro mi sembra davvero una bella provocazione.
Dobbiamo rimboccarci tutti le maniche e pulire con la scopa i nostri marciapiedi: se tutti i condomini si preoccupassero di tenere pulito lo spazio davanti al proprio portone, sarebbe già una svolta».
Qualcuno però obietta che il comune cittadino non può sostituirsi all’Ama. «Certo – ribatte Montesano – e infatti, in tal caso, bisognerebbe chiedere e ottenere l’azzeramento della tassa sui rifiuti urbani.
Ma aggiungo che dovremmo utilizzare pure una scopa metaforica, per ripulire la città dalla corruzione, che è un altro genere di immondizia… quella morale».
Il problema principale, secondo l’attore, è quello di rimuovere una mentalità sbagliata: «E per questo voglio spezzare una lancia in favore del sindaco Marino: lui può fare fino a un certo punto, e sta cercando di fare molto per moralizzare la “cosa pubblica”, ma non può prescindere dalla macchina amministrativa capitolina che purtroppo esiste da molto tempo prima del suo insediamento in Campidoglio».
Le altre reazioni
Proprio Gassmann, replicando alle reazioni e anche alle polemiche che ha scatenato, fa suo il motto di Marino (che l’attore aveva sostenuto nella campagna elettorale) durante la sua campagna elettorale, scrivendo in un tweet: «Tanta attenzione per #Romasonoio non la immaginavo! Ai critici dico che hanno ragione, ma fare è sempre buono. Daje!».
Tra gli innumerevoli commenti al suo hashtag ormai virale, l’attore Massimo Wertmuller osserva: «Condivido l’idea di Alessandro come provocazione intelligente, ma credo che sia compito delle istituzioni avere cura della città».
E il Codacons diffida l’Ama dal far pagare la Tari ai cittadini.