Sulla cronaca di Roma del quotidiano La Repubblica del 12 novembre 2013 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Nel parco di Monte Ciocci a Roma nessuna speculazione”: è quanto ha dichiarato il responsabile della società sportiva dilettantistica “La Reale Sport 2009“ S.r.l. che non avrebbe scopo di lucro e che ha vinto una gara per la riqualificazione con un centro sportivo polivalente dell’area annessa all’Istituto Agrario di istruzione superiore “Domizia Lucilla” nato dalla fusione avvenuta nel 2000-2001 di due Istituti Professionali della Capitale dalle antiche origini, ovvero la succursale del primo Istituto Alberghiero di Roma Tor Carbone e l’Istituto Professionale Agrario “Delpino”.
Non è dato di sapere al momento se l’area annessa su cui si intende realizzare il centro sportivo polivalente sia di proprietà dell’istituto (come sembrerebbe) o del Comune di Roma o della Provincia di Roma che non dovrebbe comunque avere indetto un bando di gara per realizzare un impianto su suolo privato.
A tal ultimo riguardo il responsabile della S.r.l. “La Reale Sport 2009“ ha fatto sapere che “l’impianto, realizzato interamente con finanziamenti privati, sarà però di esclusiva proprietà di Roma capitale che vedrà quindi accresciuto, senza alcuna spesa pubblica, il proprio patrimonio immobiliare” ed ha precisato che “l’area dedicata allo sport sarà dedicata, sempre senza alcuna spesa pubblica, la mattina agli studenti dell’istituto, mentre il pomeriggio sarà aperta, a costi calmierati e concordati con la Provincia, ai ragazzi per l’esercizio dell’attività sportiva”.
Non si può non osservare l’incongruenza che si ravvisa da un lato nella cessione gratuita al Comune di Roma dell’impianto una volta realizzato e dall’altro lato nella sua gestione privata ad uso degli studenti dell’istituto per ogni mattina (senza che si precisi dietro quale presumibile pagamento dell’istituto medesimo) e dei ragazzi per ogni pomeriggio, stavolta a prezzi concordati con la Provincia anziché con il Comune di Roma che è proprietario dell’impianto.
Restando in tema di incongruenze, il responsabile della S.r.l. “La Reale Sport 2009“ ha infine ribadito l’incongruenza su cui la Regione deve fare chiarezza e di cui si è parlato in questo sito nell’articolo pubblicato il 5 novembre 2013.
Si fa presente al riguardo che il nome stesso che si è data la società che ha vinto la gara indetta dalla Provincia di Roma fa presumere che sia nata nell’anno 2009, vale a dire un anno dopo che il Consiglio Regionale del Lazio con deliberazione n. 55 del 12 novembre 2008 ha approvato il Piano di Assetto della riserva naturale di Monte Mario che anche la Provincia di Roma era tenuta a rispettare nel decidere di far realizzare tramite un centro sportivo polivalente dentro la riserva naturale di Monte Mario, in violazione delle Norme Tecniche di Attuazione del suo Piano di Assetto.
Quand’anche il bando di gara fosse stato deciso dalla Provincia di Roma prima della approvazione del Piano di Assetto della riserva, non si poteva non tener conto che fin da 7-8 anni prima con deliberazione n. 52 del 5 novembre 2001 il Consiglio Direttivo dell’Ente “Roma Natura” aveva approvato il Piano di Assetto della riserva di Monte Mario.
Se invece – come sembra – il bando di gara è stato veramente deciso dalla Provincia di Roma dopo l’approvazione del Piano di Assetto da parte del Consiglio Regionale, con una sua inammissibile ignoranza se non altro dell’incongruenza “scoperta” solo oggi, si deve allora riconoscere che c’è stata effettivamente una certa “speculazione” nel parco di Monte Ciocci, ma non da parte della S.r.l. “La Reale Sport 2009“, bensì da parte della stessa Provincia di Roma di cui all’epoca era Presidente Nicola Zingaretti: se così fosse, l’aspetto più paradossale di tutta questa vicenda sta nel fatto che si viene ad accentrare in una stessa persona il “controllore” ed il “controllato”, perché l’On. Nicola Zingaretti è ora Presidente della Regione Lazio e la sua maggioranza è chiamata ora a decidere sulla legittimità di un progetto voluto dalla stessa maggioranza di Zingaretti al governo della Provincia di Roma.
A dimostrazione tangibile di volere una maggiore tutela della riserva di Monte Mario, l’On. Nicola Zingaretti dovrebbe far approvare dalla sua Giunta una proposta di modifica della deliberazione del Consiglio Regionale n. 55 del 12 novembre 2008 con cui è stato approvato il perimetro definitivo della riserva, non considerando più come vincolante il parere espresso congiuntamente dal Comitato Tecnico Scientifico per l’Ambiente e dal Comitato Regionale per il Territorio, come peraltro ha già fatto riguardo alla inclusione della collina dell’Infernaccio nel perimetro definitivo della riserva naturale della Tenuta dei Massimi, di cui si parlerà domani in un apposito articolo.