• Home
  • Biografia
  • Contatti
giovedì, Giugno 12, 2025
21 °c
Rome
20 ° Sab
20 ° Dom
Rodolfo Bosi
  • Biografia
  • Ambiente
    • Valutazione Ambiente Strategica (V.A.S.)
    • Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)
    • Valutazione di Incidenza (V.Inc.A.)
  • Approfondimenti
  • Archivi
  • Aree agricole
    • Aree soggette ad usi civici
  • Aree naturali protette
    • Aree contigue ad aree naturali protette
    • Monumenti naturali
    • Parchi Nazionali
    • Parchi regionali
    • Riserve naturali provinciali
    • Riserve naturali regionali
    • Riserve naturali statali
    • Siti di Importanza Comunitaria (SIC)
    • Zone di Protezione Speciale (ZPS)
    • Zone umide
    • Aree Wilderness
  • Caccia e Animali
    • Piani faunistici venatori provinciali e regionali
  • Editoriali e aneddoti di una vita
  • Governo del territorio
    • Beni culturali
    • Beni paesaggistici
    • Edilizia
    • Piani territoriali
    • Urbanistica
  • Impianti di telefonia mobile
  • Impianti fotovoltaici
  • Impianti pubblicitari a Roma
    • Cartellopoli
    • Piano regolatore degli impianti pubblicitari (P.R.I.P.)
    • Piani di localizzazione degli impianti pubblicitari
  • Natura
  • News
  • Paesaggio
  • Rassegna Stampa
No Result
View All Result
  • Biografia
  • Ambiente
    • Valutazione Ambiente Strategica (V.A.S.)
    • Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)
    • Valutazione di Incidenza (V.Inc.A.)
  • Approfondimenti
  • Archivi
  • Aree agricole
    • Aree soggette ad usi civici
  • Aree naturali protette
    • Aree contigue ad aree naturali protette
    • Monumenti naturali
    • Parchi Nazionali
    • Parchi regionali
    • Riserve naturali provinciali
    • Riserve naturali regionali
    • Riserve naturali statali
    • Siti di Importanza Comunitaria (SIC)
    • Zone di Protezione Speciale (ZPS)
    • Zone umide
    • Aree Wilderness
  • Caccia e Animali
    • Piani faunistici venatori provinciali e regionali
  • Editoriali e aneddoti di una vita
  • Governo del territorio
    • Beni culturali
    • Beni paesaggistici
    • Edilizia
    • Piani territoriali
    • Urbanistica
  • Impianti di telefonia mobile
  • Impianti fotovoltaici
  • Impianti pubblicitari a Roma
    • Cartellopoli
    • Piano regolatore degli impianti pubblicitari (P.R.I.P.)
    • Piani di localizzazione degli impianti pubblicitari
  • Natura
  • News
  • Paesaggio
  • Rassegna Stampa
No Result
View All Result
Rodolfo Bosi
No Result
View All Result
Home Archivi

Nucleare, in Piemonte e Lazio la maggior concentrazione di scorie

26/04/2019
in Archivi, Governo del territorio, Natura, News, Piani territoriali, RASSEGNA STAMPA
0
0
0
SHARES
0
VIEWS
Share on FacebookShare on Twitter

 

In Piemonte è accumulata la maggior quantità di scorie nucleari in termini di radioattività.

Tante scorie, e cattive.

Nel Lazio è accumulata la maggior quantità di scorie atomiche in termini di volume occupato: non cattivissime, ma in grandi quantità.

E ci sono scorie atomiche in tutta l’Italia, in decine e decine di depositi piccolissimi e temporanei (negli ospedali, nelle acciaierie, in centri ricerche e così via) e in più di 20 depositi di dimensioni maggiori dove continuano ad affluire i materiali contaminati.

In più di 20 anni l’Italia non è ancora riuscita a darsi il deposito nazionale imposto dalle norme internazionali, deposito nazionale che serve proprio a ridurre il rischio della disseminazione attuale dei rifiuti nucleari.

Rifiuti nucleari di ogni forma, dimensione e tipo, nascosti spesso nei luoghi più impensabili: le teste dei parafulmini, i materiali della radioterapia, le radiografie industriali, i rilevatori di fumo la cui lucina rossa lampeggia sui soffitti e così via.

Dove andranno a finire le scorie nucleari?  Pronta la lista segreta

Nei giorni scorsi il neonato Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) ha completato l’Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi.

Il censimento contiene informazioni su volumi, masse, stato fisico, radioattività e condizioni di stoccaggio dei rifiuti, compresi il combustibile esaurito e le sorgenti dismesse.

I dati sono aggiornati a poco più di un anno fa, al 31 dicembre 2017.

Le quattro centrali atomiche

Circa il 95% del combustibile irraggiato delle quattro centrali nucleari nazionali dismesse non si trova più in Italia.

È stato inviato in Francia e in Gran Bretagna, dove è stato riprocessato.

Le centrali chiuse sono Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Garigliano Sessa Aurunca (Caserta) e Latina Borgo Sabotino.

Dal riprocessamento è stato prodotto materiale nucleare riutilizzabile e i rifiuti radioattivi prodotti sono stoccati in contenitori che faranno rientro in Italia.

Sedici tonnellate

Oltre al combustibile usato delle centrali che è all’estero, quello che rimane in Italia ammonta oggi a 16 tonnellate e si trova nei depositi Itrec di Trisaia a Rotondella (Matera), Opec 1 della Casaccia (Roma), Ccr di Ispra (Varese), Lena nell’università di Pavia, Triga Tc 1 della Casaccia (Roma).

A Ispra il secondo deposito per le scorie nucleari Ue

Il combustibile irraggiato è quel rifiuto che, rimosso dal nocciolo di un reattore, può essere considerato una risorsa riutilizzabile o può essere destinato allo smaltimento, se considerato radioattivo.

L’attività radioattiva di queste sostanze, espresse in TBq (Terabequerel – 1012 Bequerel), vedono il Piemonte detenerne il valore maggiore (31.137 TBq), seguito da Lombardia (4.278), Basilicata (1.562) e Lazio (42).

Non è presente, invece, in Emilia Romagna, Campania e Puglia.

Nel deposito Avogadro, nel vercellese, è presente la maggior parte del combustibile irraggiato (31.137 TBq); seguono il Centro Comune di Ricerche di Ispra Varese (4.271.6 TBq), Itrec (1.562), Opec 1 (34,37), Triga Rc 1 (8,04) e Lena (6).

Dal Lazio alla Puglia

Su un totale di 30.497,3 metri cubi, è il Lazio la Regione con la maggiore quantità di rifiuti, con 9.241 metri cubi, pari al 30,30% del totale.

Segue la Lombardia con 5.875 metri cubi (19,26%), il Piemonte (5.101 metri cubi, 16,73%), l’Emilia Romagna (3.211 metri cubi, 10,53%), la Basilicata (3.150 metri cubi, 10,33%), la Campania (2.913 m3, 9,55%) e infine la Puglia con 1.007 metri cubi di rifiuti radioattivi (pari al 3,3%) ora in trasferimento.

Dai parafulmini agli ospedali

Un altro elemento riguarda le sorgenti sigillate dismesse che, benché non più utilizzate, rappresentano ancora un potenziale radiologico, anche se con intensità molto minori rispetto a quelle del combustibile irraggiato.

Infatti tali attività vengono misurate i gigabequerel (GBq – 109 Bequerel) cioè un millesimo dei terabequerel con cui si misura il combustibile irraggiato.

Con891.867 GBq di attività, le sorgenti dismesse presenti nel Lazio sono caratterizzate dalla più consistente attività; seguono la Lombardia (3.496 GBq), il Piemonte (2.291) e l’Emilia Romagna (95).

Le sorgenti dismesse non sono invece stoccate in Campania, Basilicata e Puglia.

Infine sono inseriti nell’inventario anche i materiali e rifiuti radioattivi derivanti da attività di bonifica.

Si tratta nella maggior parte dei casi di polveri e scorie di fusione a bassa attività radiologica che sono custodite in 15 siti, 13 in Lombardia e 2 nel Veneto.

 

(Articolo di Jacopo Giliberto, pubblicato con questo titolo il 26 aprile 2019 sul quotidiano “Enti Locali & Pa”)

Previous Post

Nei ratti il glifosato provoca danni per tre generazioni

Next Post

“Notre-Dame, rivedere i parametri di sicurezza”

Next Post

"Notre-Dame, rivedere i parametri di sicurezza"

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Recenti

  • Migranti, protocollo Viminale-Cei: un tavolo sui percorsi d’inclusione
  • Abusi edilizi nello stabilimento dei politici, sequestrato il Venezia
  • Corso d’Italia: rifiuti rimossi nei sottopassaggi
  • Il ministero dell’Ambiente sta rischiando di bloccare l’intera gestione dei fanghi di depurazione
  • Cinema chiusi, rigenerazione urbana ed edilizia sociale: inizia la battaglia in Regione Lazio. Pd pronto all’ostruzionismo

Commenti recenti

  1. Alessandro Moriconi su Il diserbo ancora non funziona e il sindaco va in periferia: “Ecco come lo miglioreremo”
  2. Giacobazzi Gianpaolo su Governo senza popolo. C’è del metodo, oltre il referendum
  3. Pasquale Annunziata su A Roma un regolamento del verde c’è, ma è come non esistesse. E chi si oppone al taglio degli alberi viene punito
  4. Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali – Rodolfo Bosi Blog | NUOVA RESISTENZA antifa' su Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali
  5. Pinuccia su Cemento selvaggio, tornano quelli del “silenzio-assenso”
Link Consigliati
  • BastaCartelloni
  • Legambiente Lazio
  • Salviamo il paesaggio

Archivi

Commenti recenti

  • Alessandro Moriconi su Il diserbo ancora non funziona e il sindaco va in periferia: “Ecco come lo miglioreremo”
  • Giacobazzi Gianpaolo su Governo senza popolo. C’è del metodo, oltre il referendum
  • Pasquale Annunziata su A Roma un regolamento del verde c’è, ma è come non esistesse. E chi si oppone al taglio degli alberi viene punito
  • Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali – Rodolfo Bosi Blog | NUOVA RESISTENZA antifa' su Tutto quello che c’è da sapere sui referendum dell’8 e 9 giugno 2025: informazioni generali
  • Pinuccia su Cemento selvaggio, tornano quelli del “silenzio-assenso”

Newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.
Caricamento
Copyright © 2023 RodolfoBosi.it. All rights reserved

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Biografia
  • Contatti
  • Editoriali e aneddoti di una vita
  • Home
  • Privacy Policy

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.