Traduzione di un articolo di Frei Betto pubblicato da “O Globo”, il giornale più diffuso in Brasile insieme a Folha de Sao Paulo. (http://oglobo.globo.com/sociedade/papa-muda-interlocutores-da-igreja-14039247)
Frei Betto
Il Papa cambia gli interlocutori della Chiesa
“A differenza di altri pontefici Francisco, coerente con la sua opzione per i poveri, vuole sentire coloro che li rappresentano”
2014/09/25 da O Globo ( quotidiano di Rio de Janeiro)
I leader dei movimenti popolari di diversi paesi incontreranno Papa Francisco il 27, 28 e 29 ottobre a Roma.
Per il Brasile saranno presenti Joao Pedro Stédile per MST e Via Campesina, e rappresentanti della Centrale dei Movimenti popolari, Levante Popolare della Gioventù, Coordinamento Nazionale delle Entità negre, la Centrale Unica dei Lavoratori, Movimento delle donne contadini e una indigena del popolo Terena.
Joao Pedro Stédile
La lettera di invito è firmata da Stédile e da Juan Grabois, che rappresenta il Movimento dei lavoratori esclusi e la Confederazione dei lavoratori dell’Economia Popolare, Argentina.
Juan Grabois
L’evento è una replica del simposio “Le emergenze degli esclusi”, tenutosi nel mese di dicembre 2013, in Vaticano, a cui hanno partecipato Stédile e Grabois.
Denominato Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, conterà anche sulla partecipazione di 30 vescovi, “di diverse regioni che hanno forti legami con il lavoro sociale e di movimenti popolari.”
L’evento è il risultato della articolazione del Consiglio Pontificio di Giustizia e Pace, presieduto dal cardinale Peter Turkson del Ghana, con le diverse organizzazioni popolari.
Peter Turkson
L’obiettivo è condividere il pensiero sociale di Francisco; elaborare una sintesi della visione dei movimenti popolari riguardo le cause della crescente disuguaglianza sociale e dell’aumento dell’esclusione nel mondo; riflettere sulle pratiche organizzative dei movimenti popolari; e proporre alternative popolari per “affrontare i problemi che il capitalismo finanziario e le transnazionali impongono ai poveri, al fine di costruire una società globale che abbia una giustizia sociale, a partire dalla realtà dei lavoratori esclusi”, dice l’invito.
Infine, “discutere il rapporto dei movimenti popolari con la Chiesa e come andare avanti in questo senso.”
Tra le sessioni in programma hanno rilievo: “Esclusione sociale e disuguaglianza”; “La disuguaglianza sociale alla luce del documento Evengelii Gaudium”; “Dottrina sociale della Chiesa”; “Ambiente e cambiamenti climatici”; “Movimenti la pace”; “Articolazione Chiesa e Movimenti Popolari.”
È la prima volta nella storia della Chiesa che un Papa convoca i leader di movimenti sociali per un incontro di tre giorni, e non per una semplice audizione protocollare, come quella a cui partecipai nel 1980 a San Paolo, insieme a un gruppo di sindacalisti, tra che Lula e Olivio Dutra, per un incontro con Giovanni Paolo II, nella cappella del collegio di Santo Américo.
C’è, in questa iniziativa, qualcosa di inedito: una volta i papi, per discutere della situazione mondiale, convocavano banchieri, imprenditori, uomini d’affari.
Francisco, coerente con la sua opzione per i poveri, vuole sentire coloro che li rappresentano, provocando un cambiamento significativo nella qualità di interlocutori della Chiesa cattolica.
Nel suo documento ” Evangelii Gaudium” (Novembre 2013), Francisco considera il capitalismo intrinsecamente ingiusto: ” Se non si elimina l’esclusione e la disuguaglianza dentro la società e tra i diversi popoli sarà impossibile eradicare la violenza. Questo non solo perché la disuguaglianza sociale provoca la reazione violenta di coloro che sono esclusi dal sistema, ma perché il sistema sociale ed economico è ingiusto nella sua radice“.