Su questo stesso sito il 24 novembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Cosa accade nelle nostre periferie malate?”, che parlava in particolare della situazione di degrado in cui versa il quartiere di Tor Sapienza a Roma dove sono accaduti gli episodi più violenti che si ricordino nella estesa periferia romana (https://www.rodolfobosi.it/cosa-accade-nelle-nostre-periferie-malate/)
A gennaio il Comune ha presentato il suo piano di recupero delle periferie in generale, con priorità per il progetto per viale Giorgio De Chirico a Tor Sapienza: ne parla l’articolo pubblicato con questo titolo il 18 gennaio 2015 sul sito on line di “La Repubblica” .
“Io vorrei che nel più breve tempo possibile non si parli più di periferie, dobbiamo parlare di Roma“.
Il vicesindaco di Roma con delega alle periferie Luigi Nieri spiega le linee guida del suo piano per la città, elencando i primi interventi in agenda per tentare di avvicinare a piccoli passi le borgate romane al centro.
“Dobbiamo lavorare sui servizi affinché chi abita nelle periferie – ed io ci abito – non si senta più un cittadino di serie B. Dobbiamo coordinare gli interventi in periferia, metterli insieme: dalla pulizia delle strade ai trasporti, fino a alle iniziative culturali decentrate“, continua Nieri.
“Dobbiamo valorizzare i siti archeologici fantastici che ci sono, ad Ostia Antica come sull’Appia, e le esperienze giovanili“.
“Purtroppo Roma è cresciuta in maniera disordinata ma la nostra periferia è la parte contemporanea della città e, come tale, deve essere valorizzata – aggiunge Nieri -. Qui quello che è mancato negli ultimi anni è stata la cura della città ed ora bisogna individuare le aree di disagio sociale ed intervenirci, concentrando gli sforzi di tutti, dall’ambiente alla mobilità alla cultura, per poi iniziare a valorizzare il bello, investire su chi vuole investire in periferia. Che non vuol dire fare altre case, che è l’unica cosa che non serve, ma investire sull’innovazione, sui progetti di integrazione“. Scarse le risorse ma per Nieri si tratta di decidere come e dove investirle: “I soldi li dobbiamo intercettare, il sindaco ha detto che concentreremo i fondi sulle grandi necessità della città e le periferie sono tra queste“.
Tra le urgenze senza dubbio Tor Sapienza.
“La prossima settimana con il sindaco Marino torneremo lì. Da quando sono successi i fatti (la rivolta anti-immigrati, ndr) abbiamo fatto sempre riunioni e tutti gli assessorati sono coinvolti. E’ questo che serve quando ci sono situazioni complicate. Ci stiamo muovendo su più fronti, ad esempio questa settimana presentiamo un intervento su via Giorgio De Chirico“.
È Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica, a spiegare di che cosa si tratta: “Martedì abbiamo un incontro con il comitato di Tor Sapienza. Presenteremo un progetto pilota per affrontare il terzo filone della rigenerazione urbana di Roma (il primo riguarda le caserme, il secondo le aree private): quello sulla città pubblica, sui grandi quartieri di edilizia pubblica. A Tor Sapienza c’è uno stradone largo 60 metri e lungo circa 1,5 km, viale Giorgio De Chirico, che faceva parte di un progetto di tangenziale che non è mai stato realizzato. È rimasto solo questo pezzo di autostrada in città che noi vogliamo trasformare in un boulevard urbano. Se si portasse a 35 metri di larghezza la strada si recupererebbero 3 ettari da utilizzare per dare un nuovo carattere a tutta la zona: una via con marciapiedi, dove passeggiare, con servizi“.
“Si tratta di un progetto pilota per fare capire come si lavorerà anche su altre zone di Roma – continua Caudo -. Gli abitanti sono sempre un po’ scettici, per questo vogliamo spiegare loro come intendiamo operare in un nuovo rapporto pubblico-provato e attraendo fondi europei, mentre il Comune metterà a disposizione il suolo. Non siamo, comunqe, ancora nella fase operativa“.
Gli interventi urbanistici riguarderanno però anche gli altri municipi.
Annunciata da tempo, sembra ora a una svolta l’idea di realizzare 14 piazze pedonale in altrettanti municipi (tutti escluso il I, quello del centro storico) di Roma.
A terra, invece dell’asfalto, verrranno posati i sampietrini tolti dalle vie ad alta percorrenza del centro di Roma.
La prima, assicura Nieri, “sarà realizzata in tempi rapidi, comunque entro il 2015“.
“Iniziamo il processo di ascolto dei municipi per la realizzazione delle piazze. L’idea è realizzare piazze che siano luoghi veri – spiega Nieri – e gli unici luoghi che funzionano sono quelli scelti con i cittadini. Pensiamo a vere e proprie isole pedonali con quante più funzioni possibili, soprattutto nei quartieri più disagiati, da individuare con il coinvolgimento di chi ci abita. Per questo la prima parte del lavoro sarà ascoltare i cittadini insieme ai municipi e inizieremo subito, tempo una decina di giorni per organizzare il tutto“.