Domenica mattina tutti in piazza Nottolini per protestare contro il «predaggio autostradale», come recita un cartellone, che i 30mila abitanti del quartiere Ponte di Nona sono costretti a pagare per raggiungere il centro della città e che, con l’anno nuovo, è anche aumentato di 10 centesimi, 1,30 euro a tratta.
Tanta rabbia
Alla manifestazione, organizzata in pochi giorni, hanno aderito 14 comitati di quartiere che ora si litigano il megafono.
Ognuno vuole dire la sua.
Di sicuro la rabbia è tanta in questa periferia nota ai romani solo per l’enorme centro commerciale.
«L’aumento è uno schiaffo in faccia a noi cittadini – grida Maria Vittoria Molinari del comitato di quartiere Nuova Tor Bella Monaca -, siamo costretti a pagare 624 euro all’anno per andare a lavorare e se vogliamo prendere l’autobus i tempi sono biblici. Finora nessuno ci si è filato di pezza ma noi dobbiamo chiedere la rinascita delle periferie e per ottenere qualcosa dobbiamo rimanere uniti».
Due bambine, Federica e Francesca, tengono in mano un cartello: «Noi prigionieri dei nostri quartieri».
«Siamo venute qui con la mamma per non pagare più l’autostrada – dicono un po’ intimidite -, guarda abbiamo scritto qualcosa anche dietro». Il cartoncino viene rovesciato e si legge: «Strade medievali, pedaggi autostradali. Basta».
Scarsi i servizi
I cittadini lamentano la scarsità dei servizi, si sentono lasciati soli in una terra ostile: «Basta con le interrogazioni parlamentari e con le promesse di provvedimenti che non arrivano mai. Sapete come li chiamano? Gli incanta burini. Ecco noi non ci stiamo più ad essere incantati» dice uno dei manifestanti.
Domani l’organizzatore della manifestazione, Bruno Foresti, del comitato di quartiere Nuovo Ponte di Nona, incontrerà Matteo Orfini, commissario del Pd romano e Gennaro Migliore che è il commissario di questo municipio: «È dal 2004 che chi è al governo ci promette di risolvere la situazione. Ma poi nulla accade. Ora vogliamo risposte concrete. Non vogliamo più aspettare».
(Articolo di Monica Ricci Sargentini, pubblicato con questo titolo alle ore 13:04 del 10 gennaio 2016 sul Corriere della Sera)