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Home Archivi

Poteri a Gualtieri per il termovalorizzatore. I grillini litigano sull’emendamento al decreto

26/05/2022
in Archivi, Comune di Roma, Governo del territorio, Natura, News, Piani territoriali, RASSEGNA STAMPA
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L’assessora Roberta Lombardi con il sindaco Roberto Gualtieri e il vice presidente del Lazio Daniele Leodori

C’è chi vorrebbe affossare l’impresa di Gualtieri modificando la norma nazionale in modo da limitare il suo campo d’azione al piano rifiuti regionale, e chi invece vorrebbe evitarlo, perché così facendo si manderebbe all’aria l’alleanza con i dem.

Chi in nome di una ritrovata identità politica ambientalista vorrebbe cogliere l’occasione per incenerire non i rifiuti ma il tandem con i democratici, mai davvero digerito, e chi vuole salvarlo in ogni modo, puntandoci anche le prossime elezioni. 

Sul termovalorizzatore di Roma non sembra giocarsi solo l’alleanza tra movimento cinque stelle e partito democratico.

La prima crepa da ricompattare è tutta interna ai pentastellati.

Se infatti l’obiettivo comune è quello di frenare in qualche modo Gualtieri dal realizzare un impianto che così come è stato annunciato va contro l’etica grillina green, il come farlo fa emergere ancora una volta le diverse anime interne al movimento.

Capiamo meglio. 

Grillini divisi sull’emendamento 

In parlamento, nelle prossime settimane, verrà presentato un emendamento per modificare il decreto aiuti, quello che appunto concede a Gualtieri le competenze da commissario per muoversi in autonomia sul fronte rifiuti.

Il testo a inizio maggio è passato nelle commissioni (i grillini non hanno votato) e in consiglio dei ministri.

E’ ora da convertire alle camere, dove il Movimento ha promesso di dare battaglia.

Da qui il lavoro all’emendamento che chiederà delle modifiche alla norma.

Sul suo contenuto però manca l’accordo interno. 

La bozza che gira tra i parlamentari, specie tra i romani, da Francesco Silvestri a Francesca Flati tra i più agguerriti contro il termovalorizzatore, parla di limitare le azioni di Gualtieri agli impianti previsti dalla normativa nazionale (il testo unico ambientale che definisce una scala gerarchica delle tecnologie da adottare) ed europee (il regolamento Ue 2020/852 che di fatto condanna l’incenerimento).

Ma anche al piano rifiuti regionale.

Su quest’ultimo punto però c’è chi ha fatto notare che il testo, così formulato, si auto contraddice. 

Vedi l’assessora Roberta Lombardi, volto del dialogo già avviato con il sindaco Gualtieri. 

Perché la lite sul piano rifiuti regionale

Conferire poteri commissariali al sindaco significa, come tra l’altro formulato nella norma che si vorrebbe emendare, assegnargli le competenze normalmente in capo alle Regioni.

Con Gualtieri commissario Roma Capitale può quindi lavorare a un piano rifiuti autonomo che interessi esclusivamente il territorio cittadino, ignorando quello regionale.

“Limitare il potere al piano rifiuti del Lazio significa contraddire la norma, esattamente ribaltandola” fa notare chi tra i grillini in regione spinge per non chiamarlo in causa il piano rifiuti di Zingaretti.

E che è pronto a scommettere: “Verrà sicuramente tolto il passaggio“. 

La ragione per cui quello del piano rifiuti regionale è un passaggio molto delicato è piuttosto chiara, almeno agli addetti ai lavori.

Il piano non prevede termovalorizzatori, ma se rimanesse il punto di riferimento normativo, come vorrebbe una parte di pentastellati, per permettere al sindaco dem di proseguire sulla sua strada andrebbe eventualmente modificato.

Opzione che gli stessi grillini in regione, governando con i democratici, vogliono evitare.

Sarebbe una prova che andrebbe a stanare in maniera eclatante le divergenze di vedute.

E manderebbe in subbuglio la maggioranza.

Da qui la spaccatura sulla formulazione dell’emendamento.

Che riflette a ben vedere anche la differenza di posizioni interne sia su termovalorizzatore che in merito alla partecipazione al campo largo del pd.  

Chi vuole il dialogo e chi va allo scontro

Da una parte l’assessora Lombardi, che sta tentando in ogni modo di trovare un compromesso con Gualtieri proponendo tecnologie alternative per trattare i rifiuti a fine ciclo, e che non a caso proprio ieri durante una conferenza stampa sulle comunità energetiche era sul palco a fianco di Nicola Zingaretti.

“Il lavoro svolto in questi anni è stato importante e ci sono tutti i presupposti” per tenere viva l’alleanza, ha detto, ammettendo che ci sono temi “su cui ci sono ancora differenze importanti” ma non dovrebbero essere uno scoglio.

E confida che “l’atteggiamento collaborativo di quest’anno venga mantenuto in futuro per stare insieme anche la prossima legislatura“.

Insomma, se anche l’inceneritore ci sarà, magari ridotto in dimensioni e affiancato da una raccolta differenziata spinta che punti a tetti superiori al 65% annunciato da Gualtieri, non è detto che il matrimonio con la sinistra debba saltare.

Ben altra è la posizione, ad esempio, dei consiglieri romani all’opposizione e dell’ex sindaca Virginia Raggi. 

“Io mi rifiuto di accettare che nel Lazio vogliano realizzare un inceneritore, una tecnologia vecchia di 20 anni, proprio mentre in Europa stanno abbandonando questa strada.

Significa andare contro il progresso scientifico” scrive in queste ore in un lungo post su Facebook dove annuncia una visita imminente a un impianto in località Gioia del Colle, in Puglia.

“Tratta gli scarti di lavorazione dei rifiuti e li riduce come e molto meglio di un inceneritore, senza alcuna emissione di Co2  o di particelle inquinanti“.

Perché non c’è andata nei cinque anni di consiliatura?

“In cinque anni abbiamo dovuto fare fronte all’incendio di uno dei quattro impianti di trattamento dei rifiuti di Roma e siamo stati costretti a cercare siti dove portare la spazzatura anche se non spettava all’amministrazione“.

Insomma, per Raggi e i suoi non c’è dialogo che tenga.

D’altronde l’ex sindaca non ha mai visto di buon occhio l’alleanza con i dem e salvarla non è certo tra le sue priorità.

(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 26 maggio 2022 sul sito online “Roma Today”)

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