Comunicato stampa dell’11 giugno 2014
L’invito pubblico ad offrire proposto dall’Agenzia del Demanio per l’isola di Poveglia si risolve con un nulla di fatto: l’isola, per la quale Umana Holding aveva offerto 513.000 euro, rimarrà allo Stato poiché l’offerta è stata giudicata “non congrua” al valore del bene.
È un esito su cui contava l’Associazione Poveglia per tutti – libera associazione di cittadini nata affinché Poveglia rimanga pubblica e fruibile – data l’esiguità della cifra, pari al valore di un modesto appartamento in città, e dato l’ammontare della spesa sostenuta di recente dal Magistrato alle Acque per le opere di messa in sicurezza delle rive(più di 20 milioni di euro), che avrebbe trasformato in danno erariale una vendita a quelle condizioni.
È un esito atteso e perseguito dall’Associazione, che ha sempre sostenuto che l’isola non dovesse essere distolta dal patrimonio collettivo, tantomeno senza un progetto che emergesse dalle esigenze, bisogni e desideri della cittadinanza.
È un esito che rappresenta un successo dell’Associazione, in primis perché la sola presenza di un competitor sociale diffuso, quale è l’Associazione, ha costituito senz’altro una sorta di “moral suasion” nei confronti di altri attori privati – è verosimile che molti tradizionali e conosciuti predatori del patrimonio svenduto abbiano voluto evitare la severa lente di osservazione dell’opinione pubblica; inoltre, l’Associazione ha raggiunto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla delicata questione della svendita del patrimonio pubblico, sulla necessità irrinunciabile di salvaguardarlo a beneficio delle attuali generazioni e di quelle future, ancor di più se, come nel caso che ci riguarda, si tratta di un bene di valore storico, culturale, architettonico, naturalistico e paesaggistico.
Ma questo successo va accresciuto della capacità dimostrata dalla comunità che si è attivata per fare tesoro delle competenze e delle professionalità esistenti sul territorio, messe in campo a progettare Poveglia come luogo aperto, fruibile e sostenibile, e della capacità di raccogliere le idee diffuse sul suo utilizzo.
Mentre alcune grandi opere, cresciute come una metastasi, tiravano sotto un’intera classe “dirigente” di affaristi e amministratori senza dignità, migliaia di cittadini riuniti nell’Associazione lavoravano perché un pezzetto di laguna tornasse patrimonio di tutti, restituivano senso al termine “res publica“: cosa di tutti e di cui tutti hanno responsabilità.
Un’assemblea di 400 persone, svoltasi con metodi partecipativi il 2 giugno scorso, ha dato inizio a questo processo che diventerà progetto.
uno dei numerosi incontri pubblici dell’Associazione Poveglia
Ora che Poveglia torna dei cittadini, quel “pubblico” si può rimetterlo in piedi e riempirlo di nuovo di senso davvero, gesto dopo gesto e mattone dopo mattone, prendendosene cura insieme, con amore, con intelligenza, con responsabilità.
Per questo, l’Associazione si propone come gestore dell’isola di Poveglia e chiederà al Ministero di considerare le possibilità indicate dall’art. 118 della Costituzione laddove si ribadisce che lo Stato “favorisce l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”, valutando il progetto che emergerà dal lavoro svolto, con ciò consentendo di mantenere nella proprietà pubblica il bene e di garantirne la fruizione a beneficio di tutti.
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