Articolo di Ermete Realacci (PD), presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, pubblicato il 30 aprile su greenreport.it (http://www.greenreport.it/news/comunicazione/maggio-green-economy-realacci-festeggiare-creando-qualita/).
Ermete Realacci
Il modo migliore per festeggiare il primo maggio è creare lavoro puntando sulla qualità e sull’innovazione, investendo su politiche capaci di creare rapidamente buona occupazione.
Come l’ecobonus per l’edilizia.
Gli incentivi fiscali per ristrutturazioni ed efficienza energetica in edilizia, secondo le stime aggiornate di Cresme e Servizio studi della Camera, infatti nel 2013 hanno prodotto circa 28 miliardi di investimenti, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie e garantendo quasi 340.000 posti di lavoro considerando anche l’indotto.
Un successo straordinario e una cifra che sfiora i due punti percentuali di Pil e rappresenta una vera boccata di ossigeno per rimettere in moto un settore importante come l’edilizia che ha pesantemente risentito della crisi.
Proprio per dare forza a questa edilizia di qualità è necessario stabilizzare l’ecobonus, estenderlo al consolidamento antisismico e allargare la platea dei beneficiari anche alle imprese, all’edilizia sociale e strutture turistiche.
La scommessa sull’ambiente è centrale per rilanciare l’economia a partire dalla green economy.
Basti pensare che dall’inizio della crisi, come evidenziato da un recente rapporto di Symbola e Unioncamere, il 22% delle nostre imprese hanno investito in tecnologie per ridurre l’impatto ambientale e risparmiare energia, creando ricchezza e occupazione.
Grazie a questa green Italy sono stati prodotti nel 2012 oltre 100 miliardi di valore aggiunto e vengono impiegati 3 milioni di green jobs.
Un’economia verde che abbraccia tutti i settori produttivi e di cui è protagonista di primo piano anche l’edilizia legata alla riqualificazione del patrimonio esistente, al risparmio energetico, alla sicurezza antisismica, che non consuma nuovo territorio.
Per ridare speranza al Paese e tornare a guardare con fiducia al futuro, insomma, serve un’idea di Italia che scommette sulla qualità e sulla green economy.