Venerdì 11 aprile 2014 il Presidente della IX Commissione Commercio Orlando Corsetti ha diffuso il seguente comunicato riportato quello stesso giorno dalla Agenzia AdnKronos e pubblicato sul quotidiano on line “Libero” (http://www.liberoquotidiano.it/news/cronaca/11592163/Roma–Corsetti–stop-a.html).
Orlando Corsetti
(Roma, 11 apr. (Adnkronos) – “Nell’ambito della sua attività la commissione commercio, di cui sono presidente, si è posta l’ambizioso obiettivo di riavviare l’iter amministrativo di approvazione del piano regolatore degli impianti pubblicitari (Prip) che la nostra città aspetta da circa vent’anni”.
È quanto dichiara Orlando Corsetti, presidente della commissione commercio e consigliere del Pd spiegando che “tra le novità più importanti” c’è “la scomparsa degli impianti pubblicitari 4X3“.
“Nei giorni scorsi – continua Corsetti – si è conclusa l’analisi partecipata delle varie proposte di modifica e integrazione del Prip che ha visto la presenza attiva sia degli operatori del settore che delle associazioni di cittadini attenti al tema, di cui sono state recepite molte interessanti osservazioni e proposte”.
“Oggi ho illustrato il risultato di questo importante lavoro di analisi e valutazione all’assessore a Roma Produttiva Marta Leonori – prosegue Corsetti – che avrà il compito di elaborare la relativa proposta di delibera da portare all’attenzione della giunta capitolina”.
“Tra le novità più importanti che ho ritenuto di introdurre la scomparsa degli impianti pubblicitari 4X3, la previsione di ridurre a 100.000 mq la superficie espositiva totale a fronte degli attuali 180.000 mq, l’uniformità delle strutture, la sperimentazione sul territorio di pannelli digitali e di impianti a messaggio variabile per ridurre l’utilizzo della carta, l’esclusiva presenza nella città storica della sola pubblicità di utilità pubblica e di quella integrata nell’arredo urbano – conclude – Ritengo che il lavoro svolto dalla commissione rappresenti un importante passo nel percorso di legalizzazione e riqualificazione di questo settore strategico per la nostra città”.
Debbo far presente anzitutto che con il approvato alla fine di ottobre del 2013 la IX Commissione Consiliare Permanente Commercio aveva deciso <<di precisare che ogni eventuale osservazione e proposta sarà oggetto di verifica di fattibilità da parte degli Uffici e – successivamente a tale accertamento – di valutazione da parte della Commissione ai fini della stesura del testo finale del Piano da sottoporre all’approvazione della Giunta e dell’Assemblea Capitolina>>.
Metto in evidenza in secondo luogo che le osservazioni e proposte di modifiche ed integrazioni al PRIP originario dovevano essere presentate entro il 17 dicembre 2013, mentre la “stesura del testo finale del Piano” da proporre all’Assessore Leonori ed alla Giunta Capitolina avrebbe dovuto essere approvata dalla Commissione Commercio entro il successivo 27 dicembre 2013.
Rispetto agli impegni assunti la “verifica di fattibilità da parte degli Uffici” è stata consegnata 57 giorni dopo, vale a dire il 12 febbraio 2014, mentre il successivo 6 marzo sono stati accolti 7 ulteriori emendamenti proposti dalla associazione A.I.P.E. (Associazione Imprese Pubblicità Esterna) che il Presidente Corsetti ha concesso di presentare fuori tempo massimo, oltre a quelli da già consegnati dalla stessa associazione di categoria entro il 17 dicembre 2013.
Il 26 marzo 2014 si è conclusa la “analisi partecipata delle varie proposte di modifica e integrazione del Prip” di cui parla Corsetti, che per sua stessa ammissione avrebbe dovuto successivamente riunire a porte chiuse la Commissione Commercio per decidere la “stesura del testo finale del Piano” da approvare e proporre all’Assessore Leonori ed alla Giunta Capitolina, portandola subito dopo a conoscenza di tutti in una successiva pubblica seduta.
Dallo scorso 26 marzo ad oggi non è stata convocata nessuna seduta sul PRIP della Commissione Commercio, che non risulta comunque che abbia deciso ed approvato la stesura di un testo finale del PRIP da cui proporre di ripartire: ne deriva che quanto ha illustrato all’Assessore Leonori il Presidente Corsetti l’11 aprile scorso non costituisce affatto la conclusione del “lavoro svolto dalla commissione”, perché non rappresenta “il risultato di questo importante lavoro di analisi e valutazione” delle osservazioni e proposte ufficialmente pervenute, dal momento che riguarda esclusivamente le “novità” che il Presidente Corsetti per sua stessa ammissione ha ritenuto di introdurre in termini di “metodo”, scavalcando in tal modo il preciso compito che si era data l’intera IX Commissione Commercio.
Se dal “metodo” adottato, che denota comunque un inammissibile eccesso di potere, passiamo al “merito” delle “novità” che ha voluto introdurre l’On. Orlando Corsetti, si arriva allora a scoprire che nessuna di queste “novità” fa parte delle osservazioni e proposte di modifiche ed integrazioni al PRIP ufficialmente presentate, ivi compresi anche i 7 emendamenti presentati fuori tempo massimo dalla associazione di categoria A.I.P.E..
Un tale modo di comportarsi risulta una irriverente presa in giro di tutti coloro che hanno creduto nel “percorso di partecipazione” voluto dall’On. Corsetti, producendo un lavoro che è stato di fatto umiliato perché non se ne è tenuto poi alcun conto.
Lo si accerta dalla seguente analisi di ognuna delle “novità” introdotte da Corsetti.
scomparsa degli impianti pubblicitari 4×3 – Non fa parte delle osservazioni e proposte pervenute la Nota della SCI del 14 marzo 2014 trasmessa al Presidente della IX Commissione Commercio, che riguardo all’ordine della città ha proposto <<conformemente alle altre grandi capitali la proibizione: a) dei Maxi posters formato 4×3 trasformandoli in 3 x 2 !!!>>.
Nel corso della seduta del 21 marzo 2014 della Commissione Commercio il Presidente Corsetti ha proposto di far sparire da Roma gli impianti di mt. 4×3, come attesta la verbalizzazione che ho fatto di tale seduta nell’articolo pubblicato il 25 marzo 2014 su questo stesso sito (https://www.rodolfobosi.it/la-commissione-commercio-approva-le-misure-di-salvaguardia-del-prip-proposte-dalle-associazioni-vas-e-basta-cartelloni-francesco-fiori/).
previsione di ridurre a 100.000 mq la superficie espositiva totale – Sempre nel corso della seduta del 21 marzo 2014 il Presidente Corsetti ha proposto come ulteriore novità (da nessuno proposta ufficialmente fino a quel momento) la riduzione a 100.000 mq. della superficie espositiva complessiva prevista dal PRIP, giustificando la proposta con il fatto che <<fare pubblicità a Roma è un privilegio che va pagato>>, come attestato sempre dalla verbalizzazione che ho fatto di tale seduta.
Al riguardo debbo peraltro far presente la cifra errata di 180.000 mq. attribuita da Corsetti alla attuale superficie espositiva presente a Roma, che secondo la stessa “Aequa Roma” a giugno del 2010 era invece di 213.000 mq., mentre a gennaio del 2011 ammontava a 242.000 mq. secondo la Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma.
Per un opportuno confronto la superficie espositiva complessiva del PRIP originario licenziato dalla Giunta di Alemanno ammontava a 162.500 mq. (quindi quasi la metà di quella attuale), mentre si abbassa a 138.000 mq. quella del PRIP nel frattempo aggiornato da “Aequa Roma” correggendo gli errori materiali unicamente da me rilevati.
uniformità delle strutture – Nel corso della seduta del 26 marzo 2014 della Commissione Commercio la Presidente dell’A.I.P.E. Daniela Aga Rossi ha espresso forti criticità nei riguardi delle schede tecniche degli impianti così come proposte nello schema normativo del PRIP originario ed ha concluso di conseguenza che bisogna migliorare l’impiantistica romana, come attesta la verbalizzazione che ho fatto di tale seduta nell’articolo pubblicato il 4 aprile 2014 su questo stesso sito (https://www.rodolfobosi.it/prip-il-presidente-corsetti-si-approva-pubblicamente-da-solo-emendamenti-presentati-fuori-tempo-massimo-da-associazioni-di-categoria-e-ditte-pubblicitarie-da-loro-rappresentate-mentre-boccia-o-riman/).
sperimentazione sul territorio di pannelli digitali e di impianti a messaggio variabile per ridurre l’utilizzo della carta – La Nota della SCI del 14 marzo 2014 trasmessa al Presidente della IX Commissione Commercio, che – lo si ribadisce – non fa parte delle osservazioni e proposte pervenute, riguardo all’ordine della città ha proposto <<conformemente alle altre grandi capitali la proibizione: … b) delle affissioni (colla e manifesti di carta) operate sul posto>>.
Non posso a tal riguardo non far presente che nelle sedute della Commissione Commercio che si sono tenute il 21 ed il 26 marzo 2014 l’On. Orlando Corsetti aveva proposto di fare una diversa “sperimentazione” con la costituzione di un gruppo di lavoro a cui dare il compito di progettare la “massimizzazione” degli impianti pubblicitari installabili in 4 strade prese a campione (viale Marconi, piazzale della Radio, piazza Bologna e via del Corso).
Dopo il suddetto comunicato non è dato di sapere che fine abbia fatto questo gruppo di lavoro nelle intenzioni del Presidente della Commissione Commercio, alle cui conclusione aveva per giunta subordinato l’approvazione della “stesura del testo finale del Piano”.
esclusiva presenza nella città storica della sola pubblicità di utilità pubblica e di quella integrata nell’arredo urbano – A tal riguardo va messo in grande risalto che nel corso della seduta del 26 marzo 2014 della Commissione Commercio il Presidente Corsetti ha bocciato da solo, senza sentire i membri della Commissione presenti quel giorno, l’art. 13 delle Norme Tecniche di Attuazione proposte dalle associazioni VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori, che prevede la zonizzazione conforme al P.R.G. di Roma prescritta dal vigente Regolamento, facendo un distinguo tra “città storica” e “centro storico” unicamente nel quale viene consentita la “esclusiva presenza …. della sola pubblicità di utilità pubblica”.
L’On. Orlando Corsetti è stato evidentemente miracolato sulla strada di Damasco, perché – oltre a rimangiarsi non solo la bocciatura della proposta di VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori, ma anche della “normativa tecnica di attuazione” in cui “Aequa Roma” ha trasformato lo schema normativo del PRIP originario a seguito dell‘aggiornamento operato d’ufficio – è andato ben oltre la proposta unitaria di VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori, perché sul modello di Parigi vorrebbe ora estendere all’intera città storica la proibizione della pubblicità su impianti di proprietà privata, che compensa integrandola nell’arredo urbano, inteso – almeno si spera – come servizio tanto di Bike Sharing quanto di elementi di arredo urbano.
Per un opportuno confronto va fatto sapere che anche l’abolizione dei formati di mt. 4×3 recepisce il modello di Parigi, dove la dimensione degli impianti pubblicitari non potrà più superare gli 8 mq., vale a dire che dovrà essere al massimo pari ad impianti di mt. 3,20 x 2,40, come attesta il mio articolo pubblicato su questo stesso sito il 4 dicembre 2013 (https://www.rodolfobosi.it/parigi-un-esempio-della-regolamentazione-della-pubblicita-che-da-diversi-spunti-di-riflessione-per-la-redazione-del-prip-del-comune-di-roma/).
Al di là delle più o meno positive “novità” che l’On. Orlando Corsetti ha ritenuto di introdurre discrezionalmente per conto suo, non si può non mettere in evidenza come fra le “novità” non figurino i tre punti cardine su cui dovrebbero poggiare le Norme Tecniche di Attuazione del PRIP da cui ripartire e che sono:
1) le norme transitorie o norme di salvaguardia;
2) la disciplina dei Piani di Localizzazione;
3) la disciplina dell’entrata a regime tramite bandi di gara per il rilascio delle nuove autorizzazioni decennali degli impianti pubblicitari da gestire.
Di fronte a questo ennesimo comportamento ondivago del Presidente della Commissione Commercio dovrebbe essere ormai più che evidente a tutti che il “percorso di partecipazione” attivato il 22 ottobre del 2014 abbia perso ogni sua credibilità, specie se ricordiamo che ha all’inizio provocato uno scontro con l’Assessore Leonori, costretta a rilasciare la seguente dichiarazione in un articolo pubblicato su Il Messaggero del 31 ottobre 2013: <<Noi abbiamo concordato un percorso che porteremo sicuramente a termine entro i tempi stabiliti>>.
Marta Leonori
Escludo categoricamente che come “tempi stabiliti” ci fossero i 4 mesi ormai trascorsi e per giunta invano, visto che non c’è stata fin qui ancora nessuna “stesura del testo finale del Piano” approvata dalla Commissione Commercio.
Voglio augurarmi che, arrivati a questo punto di paradossalità, l’Assessore Marta Leonori non voglia aspettare ulteriormente i tempi biblici della Commissione Commercio e si decida a licenziare quanto prima il PRIP da cui la Giunta Capitolina intende realmente ripartire, anche per rispettare – pur con un certo ritardo – il preciso impegno da lei preso l’11 febbraio scorso nel corso della trasmissione televisiva di Uno Mattina di congedare il PRIP al massimo entro marzo.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi