Su questo stesso sito il 5 settembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “PRIP: criteri da dettare per la redazione dei 15 Piani di Localizzazione”, che ipotizzava una redazione per “circuiti”, individuandone specificatamente tre (https://www.rodolfobosi.it/prip-criteri-da-dettare-per-la-redazione-dei-15-piani-di-localizzazione/#more-9549).
Il successivo 31 dicembre è stata data notizia che la Giunta Capitolina ha approvato la delibera di incarico per la redazione dei Piani di Localizzazione”, che a tutt’oggi non risulta ancora pubblicata all’Albo Pretorio on line del Comune (https://www.rodolfobosi.it/prip-la-giunta-capitolina-ha-approvato-la-delibera-di-incarico-per-la-redazione-dei-piani-di-localizzazione/#more-14274): ne deriva che non è ancora possibile conoscere i criteri che la Giunta Capitolina ha dettato alla S.p.A. “Aequa Roma”.
In questo frattempo ho avuto modo di approfondire ancora meglio sia la Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP che le modifiche ed integrazioni apportate al Regolamento di Pubblicità, arrivando a fare 5 macro-distinzioni e ad individuare complessivamente 6 distinti “circuiti”.
Le macro distinzioni in termini sia tecnici che giuridici scaturiscono dalla nuova normativa in materia approvata il 30 luglio scorso dall’Assemblea Capitolina, ed in particolare dall’art. 35 della Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP (relativo alle “Tipologie di impianto ammesse”) e dalla lettera F) del 1° comma dell’art. 20 del Regolamento così come modificato ed integrato (relativa ai “Tipi e formati ammessi”).
Sono le seguenti.
1 – Cartelli per pubbliche affissioni, da distribuire su tutto il territorio nei 3 formati da mt. 1,00 x 1,40, 1,40 x 2,00 e 3,00 x 1,40 nella quantità del 16% dell’80% della superficie espositiva complessiva massima dei mezzi pubblicitari, stabilita dalla lettera b) del 3° comma dell’art. 6 del Regolamento così come modificato ed integrato.
Si tratta di una disposizione rispettosa della libertà di pensiero e di espressione sancita dall’art. 21 della Costituzione.
2 – Impianti SPQR, da distribuire su tutto il territorio nelle 2 tipologie della “palina” di formato da mt. 1,00 x 1,00 e del “cartello” di formato da mt. 2,00 x 2,00 e 3,00 x 2,00 (secondo l’art. 35 della Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP) o di mt. 3,00 x 1,40 (secondo la lettera F del 1° comma dell’art. 20 del Regolamento), nella quantità del 29% della superficie espositiva complessiva massima prevista dal PRIP, stabilita dal 2° comma dell’art. 21 della Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP.
3 – Impianti pubblicitari di servizio, da distribuire su tutto il territorio nelle 2 tipologie della “palina con orologio” di formato da mt. 1,00 x 0,70 e del “parapedonale” di formato da mt. 1,00 x 0,70, nella quantità del 6% dell’80% della superficie espositiva complessiva massima dei mezzi pubblicitari, stabilita dalla lettera c) del 3° comma dell’art. 6 del Regolamento così come modificato ed integrato.
4 – Impianti privati su suolo pubblico, da distribuire su tutto il territorio nelle 3 diverse tipologie del “cartello” di formato da mt. 1,20 x 1,80, 1,40 x 2,00 e 3,00 x 2,00, del “cassonetto, plancia, vetrina” di formato da mt. 1,40 x 2,00 e 3,00 x 2,00 e della “palina” di formato da mt. 0,70 x 1,00 e 1,00 x 1,00, nonché nei due formati di mt. 1,20 x 1,80 e 3,20 x 2,40 consentiti esclusivamente per impianti e servizi di pubblica utilità, nella quantità del 78% dell’80% della superficie espositiva complessiva massima dei mezzi pubblicitari, stabilita dalla lettera a) del 3° comma dell’art. 6 del Regolamento così come modificato ed integrato.
5 – Impianti privati su suolo privato, da distribuire esclusivamente su suolo privato nelle stesse 3 diverse tipologie del “cartello” di formato da mt. 1,20 x 1,80, 1,40 x 2,00 e 3,00 x 2,00, del “cassonetto, plancia, vetrina” di formato da mt. 1,40 x 2,00 e 3,00 x 2,00 e della “palina di formato da mt. 0,70 x 1,00 e 1,00 x 1,00, con in più le 3 tipologie della “tabella” di formato da mt. 1,20 x 1,80, 1,40 x 2,00 e 3,00 x 3,00, dell’ “impianto su parere cieca” e dell’ “impianto su tetto o terrazzo”, stabiliti dall’art. 35 della Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP.
Questi tipi di impianti non dovrebbero essere pianificati dai Piani di Localizzazione: vale però per essi come disciplina solo quella stabilita dal PRIP per le sottozone B1, B2 e B3 in cui si trovano a ricadere.
Quanto alla loro gestione a mercato libero, come “regola” dovrebbe valere quella di chi arriva prima e si vedrà rilasciata la relativa autorizzazione.
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Va precisato che costituiscono un “unicum” e possono essere quindi accorpati fra di loro tutti gli impianti di proprietà privata su suolo pubblico, vale a dire gli impianti privati su suolo pubblico e gli impianti pubblicitari di servizio (paline con orologio e parapedonali).
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L’obbligo di redigere i 15 Piani di Localizzazione per “circuiti” da concepire come “aree omogenee” in funzione dei futuri 10 lotti deriva dal combinato disposto tra l’ultimo comma dell’art. 29 della Normativa Tecnica del PRIP ed il 1° comma dell’art. 19 del Regolamento di Pubblicità che rimanda al 2° comma del precedente art. 7.
I “circuiti” da prevedere in funzione dei futuri bandi di gara sono i seguenti.
1 – “circuito” per gli impianti di pubblica utilità, intesi chiaramente come servizio di bike sharing da una parte ed elementi di arredo urbano dall’altra parte.
L’obbligo di questo “circuito” generalizzato deriva dal combinato disposto tra l’ultimo comma degli artt. 15, 16, 17 e punto 5 dell’art. 35 della Normativa Tecnica del PRIP e la lettera lBis del 1° comma dell’art. 4 del Regolamento di Pubblicità che rimanda al successivo punto 3 della lettera F del 1° comma dell’art. 20.
Il suddetto “circuito” si disarticola poi in:
- “circuito dedicato al servizio di bike sharing”, costituito da un certo numero di impianti privati su suolo pubblico (corrispondenti grosso modo alle 350 postazioni complessive previste dal PGTU) da assegnare con un unico bando di gara; riguardo alla distribuzione sul territorio dei suddetti impianti va precisato che i formati da mt. 1,20 x 1,80 debbono essere posizionati in prevalenza nel centro storico e nella città storica, collocando al di fuori della perimertrazione della delibera n. 609/1981 i formati da mt. 3,20 x 2,40;
- “circuito dedicato ad elementi di arredo urbano”, costituito da un certo numero di impianti privati su suolo pubblico da assegnare anche con più bandi di gara (uno per ogni elemento di arredo urbano di cui il Comune vorrà dotare la città entro i prossimo decennio, come ad esempio toilettes autopulenti, panchine, cestini etc.).
2 – “circuito cultura e spettacolo”, a cui destinare esclusivamente gli impianti di dimensioni di mt. 2,00 x 2,00 (ai sensi del dispositivo della deliberazione della Giunta Capitolina n. 116/2013 non abrogato dalla deliberazione della Giunta Capitolina n. 425/2013).
Sarà costitutio da un certo numero di impianti privati su suolo pubblico da assegnare con un unico bando di gara, senza nessun servizio connesso, ma solo alla maggiore offerta fatta sul canone di concessione, da aggiungere al Canone Iniziative Pubblicitarie (CIP).
3 – “circuito di tutti i rimanenti impianti di proprietà privata su suolo pubblico”, a cui destinare una certa quantità di tutti i tipi e formati di impianti privati su suolo privato sopra descritti, da assegnare anche con più bandi di gara, senza nessun servizio connesso, ma solo alla maggiore offerta fatta sul canone di concessione, da aggiungere al Canone Iniziative Pubblicitarie (CIP).
Ai suddetti 3 “circuiti” relativi ad una certa quantità di impianti privati su suolo pubblico si aggiungono i seguenti due ulteriori “circuiti “ relativi invece ad impianti di proprietà del Comune.
4 – “circuito degli impianti SPQR” di proprietà comunale il cui obbligo deriva dal combinato disposto tra l’ultimo comma dell’art. 21 della Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP ed il comma 5 Bis dell’art. 7 del Regolamento di Pubblicità che è coordinato con il comma 2 del successivo art. 21. Dovrebbe essere costituito da una certa quantità di superficie pubblicitaria espositiva dei complessivi 138.000 mq. stabiliti dal PRIP da assegnare alle ditte pubblicitarie che hanno partecipato al riordino con un uno o più procedimenti di evidenza pubblica, senza nessun servizio connesso, ma solo alla maggiore offerta fatta sul canone di concessione, da aggiungere al Canone Iniziative Pubblicitarie (CIP).
5 – “circuito per pubbliche affissioni“ su impianti esclusivamente di proprietà comunale, costituto anch’esso da una certa quantità di superficie pubblicitaria espositiva dei complessivi 138.000 mq. stabiliti dal PRIP.
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Riguardo all’obbligo di garantire ai 10 futuri lotti una “omogeneità economica complessiva” e di assicurare “circuiti” che ricomprendano le diverse “aree omogenee”, per quanto tecnicamente possibile (combinato disposto tra il comma 1 Bis dell’art. 7 ed il successivo comma 1 dell’art. 19 del Regolamento di Pubblicità) va escluso in termini di “metodo” che:
- si possano bandire dei lotti che prevedano tanto la maggiore offerta in termini di canone di concessione quanto la prestazione anche di un servizio sia esso bike sharing o elemento di arredo urbano (in tal caso viene richiesto solo il CIP);
- si possano bandire dei lotti che prevedano tipologie e formati di impianti disomogenei tra di loro, come ad esempio di due impianti speciali da mt. 1,20 x 1,80 e da 3,20 x 2,40 mischiati in uno stesso lotto con impianti del circuito cultura e spettacolo e/o impianti privati su suolo pubblico, per i quali ultimi vanno bandite anche più gare a sé stanti senza la prestazione aggiuntiva di nessun servizio.
Staremo a vedere se i criteri dettati dalla Giunta Capitolina hanno individuato gli stessi 6 distinti “circuiti” e quanti mq. di superficie pubblicitaria espositiva hanno riservato per ognun o di essi.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi