Da anni circola in Lucania l’idea di una zona franca a fiscalità differenziata pensata per le famiglie e per le imprese.
Il 15 ottobre 2014 nell’aula magna dell’Università degli Studi della Basilicata si è tenuto un seminario i cui lavori hanno ruotato introno al libro “Le Zone Franche” (G. Giappichelli Editore) scritto dal professor Aldo Berlinguer, assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, e da Salvatore Cherchi.
Dal seminario è emerso che anche la Basilicata – come la Sardegna – può beneficiare dello strumento “Zona Franca” per uscire dalla crisi e proiettarsi verso un vero sviluppo economico.
Agli inizi di quest’anno l’On. Aldo Berlinguer ha presentato la proposta di un “Progetto di istituzione di una Zona Franca a Fiscalità Differenziata sui prodotti energetici in Basilicata“, che ha motivato nel modo seguente: “Non è concepibile che chi dà tanto al Paese in termini di fabbisogno energetico poi non riceva nulla in cambio. Pagare meno accise sui consumi di carburante e di gas è una misura di natura sociale. Serve a ridurre il peso di un tipo di tassazione, quella indiretta, particolarmente odiosa, perché non fa differenze fra ricchi e poveri”.
Aldo Berlinguer
La proposta illustrata il 3 febbraio 2015 in un convegno tenutosi a Sarconi alla presenza dei sindaci della Val d’Agri sarebbe già stata presentata a Roma e presso gli organi competenti dell’Unione Europea, dove sembra che abbia riscosso un certo consenso.
Stanno ora giungendo messaggi di posta elettronica a svariati sindaci della Basilicata, in particolare dell’Area Vulture – Alto Bradano, con richiesta di adesione al Progetto di istituire una Zona Franca a fiscalità differenziata sui prodotti energetici in Basilicata.
L’interesse per le zone franche a fiscalità differenziata può essere sicuramente condiviso al fine di favorire la ripresa dell’economia, il lavoro e il benessere sociale, ma non può e non deve essere associato alle attività estrattive per rendere più “appetibili” e più “digeribili” le estrazioni di idrocarburi che hanno fin qui rappresentato solo impoverimento e danni irreversibili per la Regione Basilicata.
Sarebbe molto più auspicabile proporre una zona franca al consumo ed in favore del turismo, dei trasporti e delle attività agricole.
A fonte di tale situazione che, inevitabilmente, vorrebbe indebolire l’azione delle istituzioni comunali che si oppongono alle estrazioni di idrocarburi, il Circolo territoriale VAS del Vulture – Alto Bradano e l’Associazione Intercomunale Lucania, confederata con l’associazione Federazione Italiana Pro Natura, hanno pensato di predisporre una proposta di deliberazione per i Consigli Comunali al fine di NON aderire al progetto proposto dall’assessore Aldo Berlinguer.
Ritengono che sia opportuno non solo mostrarsi indifferenti a tale indecente proposta, ma lanciare un forte segnale di NON condivisione anche al fine di evitare che altre Amministrazioni Comunali si aggiungano a quelle che hanno già deliberato a favore, come Atella e San Fele per l’Area del Vulture Alto Bradano.
Hanno pertanto invitato le amministrazioni comunali lucane a “non aderire alla proposta di zona franca filo petrolifera” dell’assessore regionale all’ambiente Aldo Berlinguer, per i motivi esplicitati nella seguente nota trasmessa il 1 agosto 2015 con l’allegata bozza di deliberazione.