Il 20 dicembre 2013 è stata trasmessa al Comune di Roma una Proposta del Gruppo Poste Italiane relativa a dei “possibili ambiti di collaborazione nella gestione delle affissioni”.
La proposta analizza preliminarmente gli “investimenti pubblicitari nel mondo”, distinti in:
- Quotidiani;
- Periodici;
- TV;
- Radio;
- Cinema;
- Outdoor (Pubblicità esterna);
- Internet.
Fa non solo un confronto tra il 2012 rispetto al 2011 e tra il 2013 rispetto al 2012, ma fa anche delle previsioni per l’anno 2014 rispetto al 2013: arriva a prevedere stabile la quota dell’Outdoor, su cui si concentra quasi il 7% degli investimenti pubblicitari mondiali.
Analizza poi il “Gradimento mezzo affissioni” per arrivare alla conclusione che in Europa è la Francia il paese nel quale l’Outdoor registra la migliore performance europea (21,4%), con a seguire la Germania (6,4%), l’Inghilterra (5%) e l’Italia (3,6%), dove però l’affissione è il mezzo classico che riscontra il maggior gradimento dei consumatori (pari al 66%).
In base alle fonti attinte dal sito del Comune fino alla data del 13 dicembre 2013 ed alla “Indagine sul settore affissioni e pubblicità a Roma” chiusa a gennaio del 2011 dalla Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma, il Gruppo Poste Italiane arriva a dare i seguenti numeri per le Pubbliche Affissioni (su impianti di proprietà comunale):
- 2.674 impianti SPQR per 27.000 mq.;
- 1 società esterna per l’affissione materiale dei manifesti;
- Introiti 2009 = 510.000 €.
Per le Affissioni Dirette vengono dati invece i seguenti numeri:
- 27.000 impianti per 242.000 mq.;
- 380 ditte operanti (2 S.p.A., 65 S.r.l., 312 altro);
- 5.000 impianti “senza scheda”;
- 3.000/5.000 cartelloni abusivi.
Come dati economici vengono inoltre forniti i seguenti numeri:
- 226 milioni di € derivanti dalle iscrizioni a ruolo emesse dal 1993 al 2007 (imposte, canoni, sanzioni, interessi);
- 16 milioni di € derivanti dalle entrate previste nel 2013 da impianti “riordinati”;
- 1,3 milioni di € derivanti dalle entrate previste nel 2013 da impianti “senza scheda”.
La proposta illustra poi “Gli Asset di Poste Italiane”, il cui Gruppo è dotato “di una delle più grandi rete fisiche informatizzate del paese gestita in multicanalità con un importante sviluppo di canali digitai alternativi”.
Degli Asset di Poste Italiane viene messa in evidenza la “innovazione a sostegno della tradizione”, che si concretizza nei tre settori della “tecnologia” (portalettere), del “Know-How” [letteralmente “sapere come”] (uffici postali) e della “esperienza” (rete logistica).
In parallelo la proposta arriva ad individuare “Gli Asset per la gestione delle affissioni del Comune di Roma” nei tre settori della “tecnologia” (“Monitoraggio” e “Palmari per la rilevazione dei dati”), del “Know-How” (“Gestione spazi” ed “Esazione more”) e del “Presidio Territorio” (“Portalettere” e “Sportello Amico”).
La soluzione proposta dal Gruppo Poste Italiane consiste in un “Servizio integrato per la gestione delle affissioni comunali di Roma con obiettivi di contrasto all’abusivismo e massimizzazione tributi collegati”.
Il nucleo operativo del servizio si articola nei seguenti 5 settori.
1) Installazione piattaforma e popolamento dati – È costituita da:
- Set up piattaforma in base allo specifico sistema informativo PAL;
- Popolamento di tutti i dati cartacei circa le autorizzazioni;
- Inizializzazione tag RFID.
In telecomunicazioni ed elettronica RFID (Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per l’identificazione e/o memorizzazione dati automatica di oggetti, animali o persone (AIDC Automatic Identifying and Data Capture) basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari dispositivi elettronici (detti tag o transponder) e sulla capacità di questi di rispondere alla “interrogazione” a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili chiamati per semplicità “lettori” (in realtà sono anche “scrittori”) a radiofrequenza comunicando (o aggiornando) le informazioni in essi contenute.
In un certo senso possono essere quindi assimilabili a sistemi di “lettura e/o scrittura” senza fili con numerosissime applicazioni.
La tecnologia RFID ha alcuni vantaggi semplici rispetto alle tradizionali tecnologie dei codici a barre e delle bande magnetiche:
- Non deve essere a contatto per essere letto come le bande magnetiche
- Non deve essere visibile per essere letto come per i codici a barre
- Si possono anche aggiungere informazioni sui chip in funzione della tipologia del chip (Read Only): si possono solo leggere le informazioni contenute, Write Once, Read Many: si possono scrivere nel chip le informazioni una sola volta, ma leggerle un numero illimitato di volte, Read and Write: si possono leggere e memorizzare informazioni per un numero limitato ma grande di volte)
- L’identificazione e la verifica avvengono in 1/10 di secondo
- La comunicazione può essere in chiaro o cifrata
2) Rimozione cartelli abusivi – Si concretizza con la “Gestione richieste”.
3) Rilevazione e invio dati territoriali – È costituita da:
- Rilevazione periodica di tutte le affissioni esistenti nel territorio comunale attraverso i PTL;
- Trasmissione dati alla piattaforma centrale (scansioni se cartelli regolari con RFID, segnalazioni se cartelli abusivi).
4) Riscossione tributi – Consiste nella:
- Emissione periodica di liste di posizioni abusive attraverso la piattaforma;
- Gestione processo riscossorio end to end [letteralmente “da un estremo all’altro”] attraverso il modello di comunicazione, incasso e rendicontazione Poste Tributi.
5) Gestione nuove istanze – Si concretizza con la:
- Possibile attivazione di Sportello Amico per le richieste di nuove affissioni;
- Possibile impiego dei Centri Servizi per gestione documentale avanzata delle istanze.
La soluzione proposta si attua nelle seguenti due fasi:
- Fase eseguita dal partner, che consiste nella codifica e fornitura TAG RFID;
- Fase eseguita dal Gruppo Poste Italiane, che consiste nella rilevazione e riscossione: la rilevazione dei cartelloni effettuata dai portalettere nel quadro della loro gita di distribuzione della corrispondenza ottimizza le informazioni che alimentano i processi di accertamento con il conseguente aumento della base imponibile da riscuotere.
La proposta individua “Le criticità del mercato delle affissioni del Comune di Roma” nei seguenti 6 punti:
- Mancata approvazione del PRIP (Piano Regolatore Impianti Pubblicitari) da parte dell’Assemblea Capitolina;
- Elevato numero delle concessionarie per l’affitto degli spazi (400 contro 4/5 delle altre metropoli europee);
- Abusivismo: difficoltà di controllo degli spazi (geolocalizzazione degli spazi);
- Necessità di maggiore controllo delle affissioni politiche abusive;
- Morosità delle aziende che usufruiscono degli spazi senza pagare;
- Esigenza di razionalizzare ed efficientare l’attuale sistema di gestione delle affissioni dirette del Comune di Roma.
A fronte delle suddette criticità le soluzioni del Gruppo Poste Italiane sono le 3 seguenti:
1) Gestione in outsourcing [esternalizzazione] dell’intero processo dell’affissione end to end;
2) Eliminazione abusivismo, razionalizzazione e piena valorizzazione commerciale degli spazi esistenti;
3) Controllo sul territorio e contrasto all’evasione.
Secondo il Gruppo Poste Italiane “I vantaggi per il Comune di Roma” sarebbero i seguenti:
- 1. Miglioramento del decoro pubblico;
- 2. Contributo alla riscossione delle sanzioni pregresse;
- 3. Piena valorizzazione economica del potenziale di ritorno dagli spazi esistenti.
Si otterrebbe “un importante ritorno di immagine e di soddisfazione dei cittadini per effetto di una gestione più efficiente e della piena valorizzazione degli spazi di affissione”.
Va messo in evidenza che la proposta del Gruppo Poste Italiane non tiene in conto che prima o poi l’Assemblea Capitolina dovrà approvare il PRIP, che metterà a regime l’intero settore dell’impiantistica pubblicitaria a Roma ponendo fine da un lato al fenomeno dell’abusivismo ed arrivando dall’altro lato ad individuare con i Piani di Localizzazione l’individuazione esatta sul territorio di tutti i futuri impianti pubblicitari di Roma, rendendo così del tutto inutile la rilevazione dei cartelloni effettuata dai portalettere del Gruppo Poste Italiane.
Ne deriva che la proposta del Gruppo Poste Italiane può ritenersi valida solo per il tempo che si renderà necessario per arrivare alla approvazione definitiva del PRIP, presumibile da qui a 12-18 mesi.
Va rilevato infine che la proposta del Gruppo Poste Italiane non fa sapere che cosa il Gruppo Poste Italiane chiede in cambio come corrispettivo del servizio integrato per la gestione delle affissioni comunali di Roma.