Articolo di Veronica Altimari pubblicato oggi 29 novembre 2014 sul sito htpp://www.corriere.it con il seguente sottotitolo: “Centinaia di persone hanno manifestato sabato mattina contro il progetto di Ama di instaurare all’interno dell’impianto di Rocca Cencia il nuovo ecodistretto della Capitale”.
Veronica Altimari
ROMA – La periferia scende in piazza.
Ancora.
Ma questa volta lo fa per il diritto alla salute, e contro il progetto di Ama di creare qui, a Rocca Cencia, il nuovo eco-distretto della Capitale.
All’interno di un impianto che già tratta circa 250mila tonnellate di rifiuti all’anno, e che diventeranno 400mila con l’ausilio di una discarica di servizio per i rifiuti residuali trattati.
Una scelta che non piace ai cittadini che hanno le abitazioni a poca distanza e che già oggi, convivono con i miasmi che provengono da Rocca Cencia, ogni giorno e ogni notte.
Ma c’è di più.
«Sotto la terra brucia»
Un territorio che appare già fortemente compromesso dalla presenza di numerosi comparti industriali e discariche dismesse negli anni.
Solo un mese fa sono stati apposti dei sigilli proprio su un campo destinato al pascolo perché dalla terra sono emersi numerosi scarti ospedalieri: bottigliette, siringhe e contenitori di medicinali che fanno pensare ad una vecchia discarica di rifiuti ospedalieri.
Uno scenario che conoscono bene anche dalla vicina Lunghezzina, dove circa otto mesi fa un campo agricolo è stato sequestrato per gli stessi motivi.
Comitati riuniti di Roma Est
Sono circa 40 le realtà associative e comitati di quartiere che hanno aderito alla manifestazione di sabato mattina.
Un corteo che ha attraversato anche via Prenestina, con notevoli problemi alla viabilità, per concludersi proprio di fronte all’impianto Ama.
Una lunga scia di protesta a cui hanno partecipato circa 500 persone.
Donne, uomini e molti bambini che lottano per il proprio «diritto alla salute».
«Siamo stufi perché siamo già sottoposti ai continui roghi tossici provenienti dal campo nomadi di via Salone, ora vogliono metterci pure questa», dice Bruno Foresti, presidente del comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona.
«Quello che è stato trovato sotto questi campi, a pochi passi dalle nostre case, la dice luna sulla situazione ambientale dei nostri territori», spiega invece Antonio Cataldi, presidente dell’associazione Nova Urbe di Lunghezzina, il quale ricorda che lo scorso giugno hanno consegnato un migliaio di firme a supporto di una petizione al sindaco Ignazio Marino per procedere con la bonifica di un’area verde abbandonata in cui sono stati trovati anche scarti di amianto.
«Marino ha poi coinvolto anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – dice Cataldi -, ma a distanza di tutto questo tempo nessun carotaggio è stato eseguito».
L’ecodistretto
Come indicato recentemente dal numero uno di Ama, Daniele Fortini, il nuovo ecodistretto di Rocca Cencia è già in fase di progettazione, mentre i lavori partiranno a primavera.
Un impianto che dovrebbe trattare 400mila tonnellate di rifiuti differenziati all’anno, vetro e plastica per lo più, mantenendo attivo anche il tmb (trattamento meccanico biologico), utilizzando una “mini discarica” di servizio.
Ma, vedendo lo stato attuale della raccolta, compreso il porta a porta, totalmente fallimentare, i cittadini non si fidano: «Saremo la pattumiera di Roma», dicono.
Pronti a denunciare la questione alla Procura della Repubblica, mentre è in corso la raccolta firme per una petizione da inviare in Campidoglio.