L’articolo è stato pubblicato con questo titolo il 17 luglio 2014 sull’inserto “Edilizia e territorio” del quotidiano “Il Sole 24 Ore”: ci illustra la “piattaforma messa a punto da Crisp, Ispra e Inu” che “ ha l’obiettivo di aiutare chi deve decidere ad effettuare scelte sul territorio a mitigare il consumo”.
Uno strumento, che appena sarà reso disponibile (il lancio ufficiale è previsto in autunno), potrà aiutare gli enti locali, a partire dai Comuni, le Regioni, ma anche i progettisti che operano sul territorio, ad effettuare analisi dettagliate su come è stato fino ad oggi utilizzato il suolo e su quali siano gli spazi disponibili e da riutilizzare per pianificare nel modo più opportuno e sostenibile l’insediamento di nuovi progetti e attività.
La piattaforma, che verrà diffusa in modo gratuito e accessibile a tutti, si chiama «Suolo Monitor» ed è sviluppata, come evoluzione di un primo progetto europeo finanziato negli anni scorsi, dal centro di ricerca Crisp (formato dall’Università di Napoli Federico II e dal Cnr) con la collaborazione di Ispra, di Geosolutions e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica.
Il prototipo verrà presentato oggi, in anteprima nazionale, a Reggio Calabria, nell’ambito del Festival delle Città Metropolitane organizzato dall’Inu.
Sabato, ad Expo, durante un evento sul consumo di suolo, la versione beta sarà, inoltre e per la prima volta, mostrata nella sua operatività.
«Nello specifico – racconta Fabio Terribile, professore ordinario del Dipartimento di Agraria all’Università di Napoli e direttore del Crisp -, lo strumento consiste in un’applicazione geospaziale, che permetterà di effettuare analisi dettagliate sull’uso del suolo a livello nazionale.
L’utente potrà selezionare una o più porzioni di territorio, delimitandole autonomamente o usufruendo di divisioni predefinite, corrispondenti ad esempio ai territori regionali, provinciali e comunali e ottenere dati come i tassi e l’incidenza della copertura e dell’impermeabilizzazione, lo sprawl, che misura la dispersione insediativa, la compattezza degli insediamenti, le mappe di frammentazione del territorio rurale rispetto a quello urbano, la qualità dell’uso agricolo dei suoli nel corso degli anni e dei decenni».
La possibilità di selezionare più porzioni di territorio, anche discontinue, permetterà inoltre agli utenti di incrociare le rilevazioni ed effettuare dei confronti: sarà infine possibile avvalersi di ricerche su date diverse e osservare così l’evoluzione dell’uso del suolo nel tempo.
«Suolo Monitor – prosegue Terribile – è sviluppato attraverso dati, ma anche mappe, fornite sia dall’Ispra e dal Ministero dell’Ambiente che dal Corine Land Cover rilevamento effettuato a livello europeo.
A queste, abbiamo aggiunto da parte nostra la digitalizzazione di una vecchia carta del Touring Club degli anni Cinquanta.
L’obiettivo è quello di aiutare chi deve decidere ad effettuare scelte sul territorio e tra i territori a mitigare il consumo di suolo, riconducendolo a un’ottica più sostenibile.
Grazie alla piattaforma, si potrà sapere, ad esempio, quali sono gli ambienti rurali più integri e quindi da salvaguardare e quelli già compromessi da un uso meno attento nel corso degli anni e si potrà osservare la dinamica dell’uso agricolo dei suoli»