Su questo stesso sito il 18 novembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Festa della Befana in piazza Navona: per lasciare inalterati l’assegnazione dei posteggi (e quindi l’attuale degrado) una maggioranza bipartisan dell’Assemblea Capitolina pretende di impegnare il Sindaco e La Giunta a fregarsene delle norme sovraordinate e delle regole concordate per rispettarle”, a cui si rimanda per avere il quadro di fondo entro cui è sfociata la protesta successiva (https://www.rodolfobosi.it/festa-della-befana-in-piazza-navona-per-lasciare-inalterati-lassegnazione-dei-posteggi-e-quindi-lattuale-degrado-una-maggioranza-bipartisan-dellassemblea-capitolina-pret/)
I partecipanti al bando che è stato emanato con Determinazione Dirigenziale n. 4336 del 7 novembre 2014 dovevano presentare le domande entro le ore 12 del successivo 19 novembre.
Ieri mattina è stata messa in atto una manifestazione di protesta nel corso della quale è stata esibita la seguente maglietta. (vedi https://www.rodolfobosi.it/piazza-navona-la-protesta-degli-ambulanti-il-comune-ha-ucciso-il-mercato-della-befana/?preview=true&preview_id=13567&preview_nonce=fc687f4fde)
A parte i “giorni per prepararsi” dichiarati in modo sbagliato, perché sarebbero stati caso mai 12 e non 16, i commercianti che ieri hanno manifestato a piazza Navona dalle ore 11 in poi non hanno fatto sapere che, malgrado l’apparente poco lasso di tempo “per prepararsi”, sbandierato strumentalmente ai quattro venti, si sono guardati bene dal far sapere ai presenti che hanno potuto ugualmente partecipare ai bandi relativi al “Commercio su area pubblica” per 40 posteggi ed alle “Attività Artigianali” per 20 posteggi, che prevedevano entrambe l’attribuzione di 5 punti per anzianità di partecipazione alla festa per ogni anno.
I vincitori potevano ritirare le 60 concessioni triennali entro le 23 del 4 dicembre scorso per avere il tempo poi di montare le storiche bancarelle entro il successivo 6 dicembre: ma non l’hanno fatto, arrivando addirittura ad improvvisare ieri mattina un “corteo funebre” che ha fatto il giro della piazza salutando “gli stand che quest’anno durante il periodo delle feste verranno a mancare“. (vedi https://www.rodolfobosi.it/piazza-navona-la-protesta-degli-ambulanti-il-comune-ha-ucciso-il-mercato-della-befana/?preview=true )
Ci dovrebbero essere solo la giostra e i cosiddetti spettacoli viaggianti, in tutto 12.
Non hanno fatto sapere che il punto 5.3 di entrambi i suddetti bandi disponeva che “entro tre giorni dall’avvenuta comunicazione, dovrà essere confermata l’accettazione dell’assegnazione del posteggio”, che come già sopra detto non c’è stata con il conseguente mancato ritiro delle concessioni triennali.
Non hanno fatto sapere soprattutto che il successivo punto 5.4, sempre di entrambi i suddetti bandi, stabiliva che “IN CASO DI DEFINITIVA RINUNCIA DEL CONCESSIONARIO, SI PROCEDERÀ ALLO SCORRIMENTO DELLA GRADUATORIA”, che non risulta esserci ugualmente stato per il fatto che anche i secondi e terzi classificati che non hanno parimenti confermato l’accettazione dell’assegnazione del posteggio (con il conseguente mancato ritiro delle concessioni) sono gli stessi che ieri hanno inscenato il “corteo funebre” a piazza Navona, parlando per di più di perdita di posti di lavoro.
A tal ultimo riguardo si mette in grande evidenza che fino all’anno scorso i posteggi sono stati 115, ma i relativi proprietari sono una sessantina circa, dal momento che diversi di loro possedevano anche fino a tre banchi: ne deriva che la riduzione dei banchi da 115 a 72 non comporta nessuna perdita di lavoro.
NE DERIVA SOPRATTUTTO CHE IL COMPORTAMENTO TENUTO DAI VINCITORI DEL BANDO, CHE SONO GLI STESSI VENDITORI DI TUTTI GLI ANNI PASSATI, SEMBRA ESSERE STATO ADDIRITTURA PREMEDITATO ED ASSUME – COMUNQUE SIA – LA CHIARA CONNOTAZIONE DI UN BOICOTTAGGIO DEI BANDI, CHE È FORSE PASSIBILE DI DENUNCIA PER LA EVIDENTE INTIMIDAZIONE AL MUNICIPIO I ED AL COMUNE, FINALIZZATA A DETENERE UN INAMMISSIBILE MONOPOLIO.
La pretesa di un monopolio con la proroga di tutte le vecchie 115 concessioni appare inammissibile dopo che con Nota del Ministero dello Sviluppo Economico prot. n. 136877 del 28 luglio 2014 il Direttore Generale Gianfranco Vecchio aveva premesso che tale manifestazione non ha alcuna corrispondenza con i mercati, in quanto gli stessi non sono mai, in ogni caso, legati ad eventi particolari o festività, ed ha quindi affermato che la “Festa della Befana” non può che essere considerata come una fiera, con la conseguenza che “non è possibile applicare le deroghe automatiche previste dal punto 8, lett. b) dell’Intesa, che sono invece da riferirsi alle procedure di selezione per le concessioni dei posteggi nei mercati quotidiani, mensili, stagionali e fuori mercato”.
I manifestanti di ieri hanno fatto finta di dimenticare che a sollecitare il suddetto parere del Ministero dello Sviluppo Economico era stata la stessa Federazione Italiana Venditori Ambulanti (FIVA) Confcommercio, che un anno prima e precisamente l’11 novembre del 2013 – assieme agli stessi operatori titolari di autorizzazione per lo svolgimento della Fiera della Befana di piazza Navona – aveva sottoscritto un Protocollo d’Intesa con il Municipio di Roma I per la riqualificazione della manifestazione ed il ripristino del decoro e della rivalutazione delle attività artigianali e commerciali.
Ma la cosa più grave è la seguente dichiarazione rilasciata il 5 dicembre scorso ai media da Alfiero Tredicine: “Lunedì gli operatori protesteranno con un sit in piazza ci sarà anche una conferenza stampa. La motivazione del mancato ritiro dei permessi è semplice. L’amministrazione non ha messo tutti nelle condizioni di lavorare. Le strutture dei banchi che gli operatori avevano fino allo scorso anno non è più compatibile con la nuova planimetria, e poi 43 di loro quest’anno rimarranno comunque a casa“.
Come ho già precedentemente messo in rilievo, a restare a casa sono solo 43 banchi e non i rispettivi proprietari perché sono comunque proprietari degli altri banchi che sono stati messi bando e che hanno vinto.
La gravità della suddetta dichiarazione sta nel fatto che viene da Tredicine nella sua qualità di Presidente della APRE Confesercenti, che l’11 novembre 2013 ha sottoscritto anch’esso il Protocollo d’Intesa che comportava l’assunzione di impegni che oggi invece l sig. Alfiero Tredicine rinnega, fra cui la proroga delle concessioni soltanto fino al 6 gennaio 2014 “nelle more della predisposizione delle procedure di gara pubblica per l’assegnazione delle concessioni per la prossima edizione della Festa della Befana”.
In base agli impegni assunti alla fine dell’anno scorso i commercianti rinunciavano a qualsiasi azione legale nei confronti dell’amministrazione, impegno che si sono guardati bene dal rispettare facendo ugualmente ricorso al TAR, che non ha comunque concesso la sospensiva e che risulta aver fissato al prossimo 19 dicembre l’udienza nel merito.
I commercianti si erano inoltre impegnati a montare dal 25 novembre scorso i banchi tipo come previsto dalla Soprintendenza, con l’altrettanto impegno a non appendere fuori le merci ed a non montare le luci all’esterno (come riportato dall’articolo di Repubblica del 12 novembre 2013).
Il mancato rispetto della scadenza del 25 novembre è dovuto ai ritardi burocratici che ci sono stati, ma che non hanno comunque inficiato la procedura, considerato che le concessioni potevano essere ritirate entro il 4 dicembre scorso e che dal giorno dopo i banchi potevano essere quindi montati con appena 10 giorni di ritardo, ma comunque prima dell’inaugurazione fissata per l’8 dicembre.
Per la predisposizione dell’avviso pubblico per l’assegnazione dei posteggi nell’ambito delle Festa della Befana in piazza Navona, a partire dall’edizione 2014-2015 fino all’edizione 2016-2017, è stata indetta una Conferenza di Servizi i cui lavori si sono conclusi il 24 luglio 2014.
Come riportato nel verbale CA/105285 del 24 luglio 2014, alla presenza dei rappresentanti della Sovraintendenza Capitolina, dell’Ufficio Città Storica, della Polizia Locale di Roma Capitale, della Unità Amministrativa e della Unità Tecnica municipali, è stato approvato l’allestimento di n. 72 posteggi così suddivisi:
- 40 per le attività commerciali;
- 20 per le attività artigianali;
- 12 per le gli spettacoli viaggianti.
Alle suddette postazioni si aggiungono n. 17 posteggi per le attività varie (vendita di zampognette, palloncini, attività fotografo, Babbo Natale) e n. 1 posteggio per la giostra a cavalli galoppanti.
In sede di Conferenza di servizi è stata approvata anche la seguente planimetria, che è stato approvato da tutti gli uffici interessati e dalla stessa Soprintendenza con nota prot. n. 15699 del 15 ottobre 2014.
Lo schema di proposta di deliberazione relativa ai criteri per l’assegnazione delle concessioni di suolo pubblico nell’ambito della Festa della Befana, da sottoporre all’approvazione della Giunta Municipale, è stato trasmesso dai competenti Uffici il 16 ottobre scorso: 4 giorni dopo su quella proposta la Presidente del I Municipio ha voluto chiedere un parere dell’Avvocatura Comunale che è stato reso lo stesso giorno con Nota prot. n. 88740 del 20 ottobre 2014 (che mi è stata messa a disposizione).
L’Avvocatura Comunale ha fatto presente come riguardo “alla predisposizione degli atti necessari .. tutti i presenti abbiano convenuto che tale procedura comporta tempi tecnici lunghi e che, procedendo in tal modo, non si sarebbe assicurato l’espletamento del bando in tempo utile per l’inizio della manifestazione dell’anno 2014”.
La nota dell’Avvocatura Comunale riguardo alla possibilità “di consentire la partecipazione alla manifestazione di tutti gli operatori già facenti parte dell’organico della festa” si chiude sostenendo che “è evidente che, in caso contrario, gli operatori esclusi da un’eventuale riduzione dei posteggi ricorrerebbero al Giudice Amministrativo e che la proposizione dei ricorsi (con la naturale allegazione di un pregiudizio ‘imminente ed irreparabile’) potrebbe compromettere lo svolgimento dell’intera manifestazione”.
Ho già messo in evidenza precedentemente come nel modo con cui è stata espletata la procedura non si possa ravvisare alcunché di ‘imminente ed irreparabile’ (“periculum in mora”), che difatti il TAR non ha rilevato non concedendo la sospensiva.
Riguardo alla suddetta nota mi pongo ad ogni modo anch’io, così come chi me l’ha fatta avere, lo stesso interrogativo: se la stessa Presidente del I Municipio era stata avvertita dagli Uffici e dalla Soprintendenza dalla fine dello scorso mese di agosto che il lavoro per predisporre il nuovo bando era stato fatto e tutto sommato finito, come mai l’Avvocatura si comporta come se non lo sapesse?
L’Avvocatura non fa inoltre mai cenno alla lettera inviata dal Ministero dello Sviluppo Economico per conoscenza al Municipio con cui risponde al quesito posto dalla FIVA sul rinnovo del vecchio bando affermando che non ne hanno diritto e che quindi deve essere fatto un bando nuovo.
Con nota del 21 ottobre 2014 gli Uffici competenti hanno fatto presente che “non essendo pervenute direttive o deliberazioni della Giunta sull’argomento, SI RITIENE DI DOVER PROCEDERE – A PARTIRE DAL 23 OTTOBRE P.V. – ALLA PUBBLICAZIONE DEGLI AVVISI PUBBLICI PER L’ASSEGNAZIONE DELLE CONCESSIONI DI SUOLO PUBBLICO NELL’AMBITO DELLA FESTA DELLA BEFANA, EDIZIONI 2014-2017”.
Ma il giorno dopo con Direttiva n. 22 del 22 ottobre 2014 (che mi è stata parimenti fatta pervenire) la Presidente del I Municipio ha richiamato quasi integralmente il parere dell’Avvocatura Comunale ed ha disposto quanto segue.
La suddetta Direttiva è stata poi superata, ma ha comportato di fatto un ritardo di 2 settimane nell’emanazione degli avvisi pubblici.
Per una opportuna conoscenza del quadro di forte tensione che si è venuto a determinare, porto a conoscenza che il 3 novembre scorso c’è stata una infuocata seduta della Commissione Cultura a cui hanno partecipato di persona i fratelli Tredicine Alfiero, Mario e Dino a capo quel giorno di una nutrita schiera degli operatori “storici” di Piazza Navona: quel giorno la Presidente Alfonsi ha dichiarato che non avrebbe firmato alcun provvedimento che prevedeva la riduzione dei banchi perché erano posti di lavoro e così si ammazzava la festa.
L’assessore al Commercio Pescetelli ha detto che a suo avviso andava rinnovato il vecchio bando, ma gli Uffici hanno dichiarato che era illegale e che non avrebbero mai firmato il rinnovo o un provvedimento diverso da quanto autorizzato in conferenza di servizi.
Quindi da li è stato deciso di fare il nuovo bando.
La conferma dei tentennamenti del I Municipio è venuta dal seguente articolo pubblicato il 7 dicembre 2014 su “Il Messaggero”.
Con Determinazione Dirigenziale n. 4336 del 7 novembre 2014 è stato deciso “in via di somma urgenza” di autorizzare lo svolgimento della fiera denominata “Festa della Befana in Piazza Navona” per il triennio 2014-2017, precisando che per l’edizione 2014-2015 il periodo di svolgimento va dal 6 dicembre al 6 gennaio, e di approvare integralmente gli Avvisi Pubblici relativi all’assegnazione dei posteggi in Piazza Navona allegati sotto le lettere A) [Allegato A – Commercio su area pubblica], B) [Allegato B- Attività di artigianato], C) [Allegato C – Spettacoli viaggianti], D) [Allegato D – Attività varie] ed E) [Allegato E – Giostra] e la planimetria (prot. CA/144550/2014) che costituiscono parte integrante della stessa determinazione.
TENGO AD OGNI MODO A METTERE IN EVIDENZA CHE, MALGRADO TUTTI I TENTATIVI MESSI IN ATTO ALL’ULTIMO MINUTO, IL RITARDO PROVOCATO CHE NE È DERIVATO NON HA COMUNQUE IMPEDITO LA PARTECIPAZIONE AI DUE SUDDETTI BANDI DI TUTTI I VENDITORI DEGLI ANNI PASSATI, CHE SI SONO AGGIUDICATI NON SOLO I PRIMI POSTI, MA ANCHE QUELLI SUCCESSIVI, DETERMINANDO DI FATTO GLI ESTREMI QUASI DI UNA “CORDATA” DECISA PRIMA E COMUNQUE FINALIZZATA A BOICOTTARE LO SVOLGIMENTO DELLA FESTA DELLA BEFANA.
Metto in risalto che è boicottaggio anche un’azione collettiva coordinata avente lo scopo di ostacolare e modificare l’attività di un ente: per il caso in questione l’azione di boicottaggio sembra essere stata posta in essere anche se non soprattutto per scopi economici, con a capo i fratelli Tredicine Alfiero, Mario e Dino.
Riguardo ad essi, oltre all’articolo cui si rimanda (vedi https://www.rodolfobosi.it/la-grande-famiglia-tredicine-che-monopolizza-la-citta-eterna/?preview=true), è interessante l’intervista a Francesco Rutelli che è stata riportata su “Il Fatto Quotidiano” del 5 dicembre 2014 e di cui riporto il seguente stralcio.
E i Tredicine, il loro monopolio dei banchetti di frutta sparsi nel centro storico?
Ogni mio provvedimento fu rigettato dal Tar. I Tredicine godono di avvocati stellari e, presumo, di una costruzione burocratica eccellente sulla quale campano i loro baretti su gomma. Tutte le carte a posto, una perfezione che sa di qualcos’altro.
Di collusione?
È figlia di un sistema di relazioni.
È figlia della corruzione, forse.
Com’è Roma ce l’ha ricordato Marziale prima e Giovenale poi. Non la scopriamo questa sera.
Roma è però inquisita per mafia. C’è stato un golpe dolce della criminalità organizzata.
Lei alza troppo l’asticella. Si può parlare di golpe se i rami alti della amministrazione vengono coinvolti.
Per rami alti cosa intende?
Sindaco e giunta. Oggi c’è il fondo limaccioso che sale e rompe gli argini. Per difendersi bisogna contrattaccare. Bisogna che il sindaco componga una giunta straordinaria, di salute pubblica. E coinvolga tutti: dai grillini alle individualità oneste e significative della destra come Croppi, di gente come Marchini, di una società civile senza macchia e senza paura.
Nell’ordinanza di custodia cautelare per la cosiddetta «Mafia Capitale» viene riportata un’intercettazione in cui secondo gli inquirenti si riscontra da parte di Buzzi una «diffusa ricerca di interlocutori nell’amministrazione comunale romana, con finalità eminentemente corruttive: Mo’ se perde devo dare quarantamila euro a Panzironi… che gli damo? Se vinceva Alemanno ce l’avevamo tutti comprati, partivamo fiuu (fonetico intendendo partiamo a razzo, ndr)… c’amo l’assessore ai lavori pubblici, Tredicine doveva sta’ assessore ai servizi sociali, Cochi andava al verde, Cochi non e’ comprato però è un amico, Alemanno… che cazzo voi di più…».
Un articolo pubblicato su “iltempo.it” riporta lo stesso passaggio riferito all’allora consigliere Pdl Giordano Tredicine e specifica che “Lo rivela una telefonata tra Buzzi e Gammuto”.
Preciso al riguardo che il cons. Giordano Tredicine è solo citato nell’intercettazione e non è comunque nemmeno indagato.
Sempre per una conoscenza ancor più completa del quadro in cui si è delineata da una lato la grave vicenda della festa della Befana a piazza Navona e dall’altro lato la ancor più grave vicenda parallela di “Mafia Capitale”, riporto anche la dichiarazione dell’attuale cons. comunale Ignazio Cozzoli Poli (Alleanza Nazionale Popolare, di cui è Capogruppo Gianni Alemanno) rilasciata il 5 dicembre scorso a “intelligonews”: “In Forza Italia registriamo l’autosospensione del capogruppo Quarzo. Ma credo che servano segnali di discontinuità ancora più forti, io ad esempio sono contrario alla ricandidatura di Tredicine e anche a quella di Rossin sebbene quest’ultimo non sia stato nemmeno sfiorato dall’indagine.”
Mi voglio augurare che le considerazioni di questo articolo e soprattutto le motivazioni addotte dai competenti Uffici tecnici del Municipio I siano inserite ipso iure nella memoria difensiva che l’Avvocatura Comunale deve produrre e depositare prima della data del prossimo 19 dicembre fissata dal TAR.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi