Il 22 ottobre 2013 è stato dato avvio al percorso di partecipazione al PRIP, che si è poi rivelato una presa in giro di chi vi ha partecipato, perché non è stato chiuso secondo gli impegni assunti.
Nel dibattito che ne è seguito dopo la presentazione dell’Avv. Gianluca Giattino è intervenuta la Presidente della Associazione Imprese Pubblicità Esterna (AIPE) Daniela Aga Rossi per fare quella che lei stessa ha definito una “provocazione”: fare in modo che i bandi di gara possano escludere le ditte che hanno rispettato le norme, preservando i loro impianti travasandoli nei Piani di Localizzazione, perché sono a suo giudizio due anime che possono convivere fra di loro.
Quel giorno il Presidente Orlando Corsetti ha risposto che avrebbe sottoposto all’esame della Commissione quella “provocazione”, precisando al riguardo che non c’è consigliere comunale che non si ponga il problema di riconoscere in qualche modo le ditte meritevoli.
Con Nota della SCI del 14 marzo 2014, trasmessa anche al Presidente Orlando Corsetti, il responsabile della ditta sig. Ranieri Randaccio ha considerato come “punto condiviso” riguardo alle gare che <<fatta salva la procedura di riordino e quindi previo inserimento nei Piani di Localizzazione degli impianti di cui alla medesima procedura di riordino che sono sottoposti, come noto, ad una procedura diversa da quella di gara, siamo d’accordo [chi ?] a che vengano messi in gara le restanti superfici disponibili che al momento si quantificano in ben 40.000 mq.!!!!>>.
Ranieri Randaccio
Dal momento che la superficie espositiva complessiva prevista dal PRIP è di 138.000 mq., ne deriva che secondo il “punto condiviso” del sig. Randaccio gli impianti del riordino da fare salvi avrebbero una superficie totale di 98.000 mq. (138.000 – 40.000) che è pari al 71% circa dei 138.000 mq., di cui debbono essere messi a gara solo il 29% !
Nel corso della seduta della Commissione Commercio del 21 marzo 2014 il Presidente Corsetti ha affermato che bisogna assicurare una certa tutela a quelle ditte che si sono fin qui comportate “bene”, a differenza ad esempio di quelle che si sono rese responsabili della installazione degli impianti “senza scheda”, come se implicitamente per differenza tutte le ditte che fanno parte del “riordino” siano automaticamente delle “santarelline” (quando invece così non è affatto), ed ha proseguito sostenendo (ma senza dimostrarlo) che la sua proposta sarebbe prevista addirittura dal Regolamento vigente e consisterebbe nello stabilire una certa percentuale di impianti pubblicitari di proprietà delle ditte “virtuose” da esentare dall’obbligo dei bandi di gara.
Alla fine dell’ultima seduta sul percorso di partecipazione al PRIP che si è svolta il 26 marzo 2014 Orlando Corsetti ha rimandato ad un approfondimento “politico” della Commissione da lui presieduta la valutazione delle norme che disciplinano i bandi di gara: nel corso della seduta che si è poi svolta il 10 giugno 2014 (a cui ha partecipato anche l’Assessore Leonori) Orlando Corsetti ha preso l’impegno di avere un incontro con l’Avvocatura Comunale che c’è poi stato il successivo venerdì 13 giugno e di cui ha dato il resoconto nella seduta della Commissione Commercio di lunedì 16 giugno 2014.
Quella mattina il Presidente della Commissione Commercio ha dichiarato che la “premialità” da riconoscere alle ditte “virtuose” secondo l’Avvocatura Comunale sarebbe un percorso giuridicamente possibile, se la “politica” si prefigge l’obiettivo del premio ed ha precisato che sarebbe sbagliato riservare al premio l’80% dei mq. previsti dal PRIP e dai Piani di Localizzazione, mentre andrebbe bene mettere da parte il 30-40% di quanto messo a gara.
Al riguardo non posso non mettere in evidenza come Orlando Corsetti abbia rivisto al ribasso la pretesa iniziale del sig. Randaccio di vedersi riservato il 71% circa dei 138.000 mq., ma abbia comunque recepito la sua proposta di tenere gli impianti del riordino al di fuori di ogni gara, sostenendo che anche l’Avvocatura si sarebbe espressa in tale senso, quando invece così non sembra essere affatto: il Capo della Segreteria dell’Assessore Leonori, Avv. Leslie Francesco Capone, presente all’incontro con l’Avvocatura, mi ha assicurato che la possibilità ipotizzata dall’Avvocatura era da intendere sempre e soltanto all’interno dei bandi di gara.
Mi riservo di avere al riguardo una ulteriore conferma, che lascerebbe intendere quanto meno una “interpretazione” sui generis da parte del Presidente della Commissione Commercio, che sarebbe comunque inaccettabile perché starebbe influenzando i membri della Commissione Commercio ad approvare un emendamento che terrebbe fuori gara gli impianti del riordino.
Sulla presunta legittimità di un emendamento del genere mi riservo di avere a breve una consulenza legale e di valutare anche in base ad essa tutte le ipotesi possibili in uno o più articoli di prossima pubblicazione.
In questa sede intendo invece iniziare una mia personale rassegna delle ditte pubblicitarie che fin dal 22 ottobre 2013, vale a dire dall’inizio del percorso di partecipazione al PRIP hanno sostenuto a tambur battente la tesi della “premialità”, partecipando in modo fisso e costante a più di sei mesi di sedute ed ottenendo ora alla fine che il Presidente della Commissione Commercio si sia convinto della “bontà” di un simile procedimento.
Dal momento che i responsabili delle ditte pubblicitarie che hanno sostenuto fortemente la tesi della “premialità” ritengono evidentemente di rappresentare delle ditte “virtuose” e di avere tutti i numeri per meritarsi un simile riconoscimento, andiamo allora a fare le “lastre” ad ognuna di queste ditte, a partire da quella che si è distinta più delle altre, se non altro per avere formalizzato la suddetta tesi, sostenendo addirittura che sia un “punto condiviso”: la “Società Concessioni Internazionali” (SCI).
Dal suo sito si apprende che si tratta di una <<primaria società di pubblicità ed Affissioni, S.C.I. – Società Concessioni Internazionali opera in Italia sin dal 1934 con il marchio ALPI Affissioni e Pubblicità>> ed <<è oggi concessionaria di numerosi ed esclusivi spazi di Affissione nelle principali città italiane (Milano – Roma – Torino – Genova – Bologna – Napoli – Bari ecc) traendo importanti esperienze da numerose gestioni passate tra le quali, ad esempio: la pubblicità nelle sedi delle Ferrovie dello Stato per oltre sedici anni; l’esclusiva delle affissioni per oltre venti anni in vari capoluoghi, tra cui Firenze, Venezia, Modena, Pistoia, Como, Imperia, Savona, Verona, Trento, Bolzano, Udine, Ancona , Caserta, e Reggio Calabria>>.
Quanto meno una certa “esclusiva” è l’evidente obiettivo a cui la “SCI” non intende rinunciare nemmeno a Roma e che vorrebbe raggiungere mantenendo in vita tutti i suoi impianti “del riordino”, presentandosi come “virtuosa” e quindi fra quelle da “premiare”.
Ma per considerarsi tale la ditta “SCI” deve dimostrare di avere installato a Roma fin dall’altro secolo soltanto gli impianti che fanno parte del riordino e quindi nessun impianto “senza scheda” né peggio che mai impianti del tutto abusivi non registrati nemmeno in Banca Dati.
Andiamo a verificarlo con i dati che ho in mano.
Il 16 dicembre 1996 la “SCI” ha partecipato alla procedura di riordino dichiarando in data 16 dicembre 1996 (prot. n. 38) di avere a quel momento:
532 impianti scheda “R”;
335 impianti scheda “SPQR”;
3.171 impianti scheda “E”;
0 impianti scheda “ES”.
Metto in evidenza che gli impianti in possesso a quell’epoca della “SCI” erano quindi solo 867 (532 cartelloni propri + 335 impianti del Comune in locazione), mentre aveva presentato negli anni precedenti domande di rilascio di concessione per ben 3.171 nuovi impianti, senza averne più che “virtuosamente” installato nemmeno uno, a differenza di quanto hanno fatto molte altre ditte, di cui dirò a tempo debito.
Ma sul suo sito www.sci.it si dichiara in modo trasparente e quindi meritorio di avere oggi il seguente numero di impianti:
SPEC-MUPI SPQR 1,20 x 1,80 SOTTOVETRO – n. 210 (schede “SPQR”)
Parapedonali 100 x 70 – n. 255 (schede “R”)
MAXI – PENTAPOSTER MT. 20 X 3 – n. 1
POSTER MT. 3 X 2 – n. 175 (schede “R”)
POSTER MT. 3 X 2 RETROILLUMINATO – n. 15 (schede “R”)
POSTER MT. 4 X 3 ILLUMINATO – n. 116 (schede “R”)
POSTER MT. 4 X 3 SELEZIONATI – n. 229
POSTER MT. 4 X 3 SPQR/SPECIALI – n. 154 (schede “SPQR”)
POSTER MULTISALA THE SPACE ILLUM. – n. 24
QUADRIPOSTER MT. 16 X 3 – n. 1
MAXI MT. 10 X 16 – n. 1
MAXI MT. 6 X 6 – n. 1
MAXI MT. 8 X 6 – n. 3
MAXI MT. 12 X 4 – n. 1
Ammettendo che i diversi tipi di impianti dichiarati siano effettivamente tutti quelli esistenti sul territorio, anche a voler escludere tutti gli 8 megaimpianti, ne viene fuori un totale di 1.154 impianti, vale a dire 287 impianti in più rispetto a quelli dichiarati nel 1997, installati quindi da allora ad oggi (con 29 impianti SPQR in più e con 258 impianti propri in più), che diventano 290 se si tengono nel conto 3 impianti pubblicitari che sono stati nel frattempo rimossi (di cui dirò più avanti).
Il maggior numero di impianti di proprietà del Comune ottenuti può forse spiegarsi con l’accorpamento di impianti propri con impianti SPQR da cui sono stati ottenuti soprattutto i 210 impianti di mt. 1,20 x 1,80, che rappresentano al momento una “esclusiva” soltanto della ditta “SCI”.
Invece gli impianti propri in più si spiegano quanto meno con l’avvenuta installazione di 258 delle 3.171 domande di rilascio di concessione, magari nel frattempo ottenuta, per cui sarebbe fin qui ancora del tutto regolare.
Debbo però mettere in grande risalto che se così però non fosse, i suddetti 258 impianti sarebbero a tutti gli effetti “senza scheda”, vale a dire senza titolo autorizzativo e quindi a tutti gli effetti da rimuovere.
Non mi è dato al momento di saperlo, anche per colpa della mancata pubblicazione di tutte le schede degli impianti registrati nella Nuova Banca Dati (che doveva avvenire fin da dopo il 5 aprile del 2013), per cui non è giusto né corretto insinuarlo, benché un sospetto generalizzato sia legittimato dalla Nota del dott. Francesco Paciello prot. QH 15018 del 6 marzo 2014, proprio perché è stata trasmessa a tutte le ditte inserite nella Nuova Banca Dati e perché vi si afferma che <<appare opportuno ricordare che l’eventuale comportamento delle Società titolari di impianti pubblicitari appartenenti alla cd. “Procedura di riordino” consistente nel mantenere sul territorio, dopo il 19.3.2014, gli impianti della tipologia “senza scheda” determinerà, per fatto imputabile alla società, il prodursi delle condizioni per l’applicazione delle decadenze di cui all’art. 31 comma 14 Regolamento di Pubblicità (Deliberazione C.C. 37/2009)>>.
La nota suddetta ammette che ci sono ditte pubblicitarie del “riordino” (quindi di per sé “virtuose” per questa appartenenza) che hanno installato impianti abusivi in quanto “senza scheda”.
È piuttosto opportuno a tal riguardo far sapere che il richiamato comma 14 dell’art. 31 del vigente Regolamento prescrive che il caso di rimozione forzata di 1, 2, 3, 4 o più impianti pubblicitari comporta la pronuncia di decadenza rispettivamente del 5%, del 20%, del 50% e di tutte le restanti autorizzazioni, come ha ben precisato lo stesso dott. Francesco Paciello in un Prototipo delle lettere di diffida del 2011.
Indipendentemente o meno dal fatto che la ditta “SCI” possa avere installato degli impianti “senza scheda”, che come già detto non è al momento verificabile, sono in grado però di dimostrare con assoluta oggettività se questa ditta abbia commesso una o più delle violazioni previste dal suddetto comma 14 dell’art. 31, avvalendomi delle oltre 445 segnalazioni fin qui da me trasmesse (dal maggio del 2010 al luglio del 2013) di impianti pubblicitari su cui ho riscontrato vizi di legittimità per violazione della normativa vigente in materia.
46 delle suddette segnalazioni hanno riguardato ciascuna specificatamente uno o più di un impianto della ditta “SCI”.
In base al monitoraggio del seguito di ogni segnalazione che mi è stato permesso di registrare in base alle poche volte che i diversi Gruppi di Polizia Locale di Roma Capitale hanno ritenuto di rispondermi (pari a circa il solo 30% del totale), sono in grado di riportare di seguito una serie di dati che lasciano valutare di per sé a chi legge il grado di “virtuosità” della ditta “SCI”.
Preciso al riguardo che si tratta per lo più di impianti del riordino che – come già detto – sono stati fra di loro accorpati (come ad esempio i parapedonali alla fine del Muro Torto, per realizzare ex novo per lo più impianti di mt. 1,20 x 1,80) e ricollocati avvalendosi della procedura semplificata consentita dalla Deliberazione Giunta Comunale n. 395 del 3 dicembre 2008, ma spostando spesso gli impianti in posizioni illecite, per giunta “asseverate” falsamente come regolari, di cui darò prova oggettiva più avanti.
In forza comunque della deliberazione di Giunta n. 395/2008, specialmente per gli impianti installati “in difformità a norme inderogabili del Codice della Strada” la ditta interessata può produrre una dichiarazione redatta ai sensi del D.P.R. 445/2000 (cioè una “autocertificazione”) con individuazione della nuova posizione (che in genere deve essere sempre nello stesso Municipio) e deposito della relazione asseverata redatta da un tecnico abilitato: trascorsi 30 giorni dalla presentazione della dichiarazione, l’impianto può essere installato nella nuova posizione, previa specifica “comunicazione” di avvio dell’installazione.
IMPIANTI RIMOSSI ALLA DITTA “SCI”
1 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 13,53 del 27 settembre 2012 ho segnalato 2 impianti “SPQR” di mt. 1,20 x 1,80 installati della “SCI” in via Ulisse Aldrovandi con i numeri di codice identificativo 0040/BS159/P e 0040/BS160/P: quest’ultimo era stato collocato a ridosso dell’ingresso della villa storica dei Tre Orologi di proprietà dei Caltagirone ed è stato poi rimosso il 9 gennaio 2013, secondo la notizia che ne ha dato il blog “Bastacartelloni” (http://www.bastacartelloni.it/2013/01/quello-che-possono-le-famiglie-potenti.html?showComment=1357717128069#c4199538731610720049).
L’impianto “SPQR” poi rimosso ed ora cancellato dal catalogo fotografico degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
2 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 18,03 del 27 settembre 2012 ho segnalato un impianto di mt. 1,20 x 1,80 installato della “SCI” all’altezza del civico n. 28/D di viale Maresciallo Pilsudski con il numero di codice identificativo 0040/BS068/P.
L’impianto poi rimosso ed ora cancellato dal catalogo fotografico degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
Con la sottostante nota mi è stata comunicata l’avvenuta sanzione dell’impianto.
Dopo essere stato sanzionato dall’allora II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale, ne ho accertato l’avvenuta rimozione in data 18 aprile 2013.
3 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 19,33 del 5 ottobre 2012 ho segnalato un impianto di mt. 3 x 2 installato della “SCI” in piazzale Manila con il numero di codice identificativo 0040/AH842/P.
L’impianto come risultava prima di essere tolto dal catalogo fotografico degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
Alla mia segnalazione è stata data la seguente risposta.
Dopo essere stato sanzionato dall’allora II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale, ne ho accertato l’avvenuta rimozione in data 6 marzo 2014.
Non mi è dato di sapere se i suddetti tre impianti siano stati rimossi spontaneamente dalla stessa ditta “SCI” per evitare che si applicasse il comma 14 dell’art. 31 del vigente Regolamento di Pubblicità: di certo c’è che si tratta di tre precedenti che non possono contribuire a qualificare il “curriculum” di questa ditta, su cui pesano anche i tre Verbali di Accertata Violazione (V.A.V.) fin qui da me accertati che riguardano altri tre impianti installati dalla “SCI” che di seguito descrivo.
IMPIANTI SANZIONATI ALLA DITTA “SCI”
1 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 14,15 del 28 giugno 2010, poi ripetuto alle ore 16,14 del 21 luglio 2011, ho segnalato un impianto retroilluminato di mt. 3 x 2 installato dalla ditta “SCI” su Lungotevere Flaminio di fronte al ponte Duca d’Aosta con numero di codice identificativo 0040/AH711/P, a fianco di altri 3 impianti.
L’impianto come figura nel catalogo fotografico degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
Veduta dell’impianto retrolluminato
Con messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 13,16 del 12 ottobre 2011 il sig. Luigi Muzi ha rimesso in allegato la seguente nota prot. n. 67799/RHBD del 12.10.2011.
Prot. 67799/RHBD Roma, 12.10.2011
Coll. 49645
Pos. 2346
Al Sig. Rodolfo Bosi
vas.roma@alice.it
Oggetto: segnalazione impianti pubblicitari installati su Lungotevere Flaminio di fronte al Ponte Duca D’Aosta.
In merito alla segnalazione da Lei prodotta via e-mail si rappresenta che personale di questo Comando in data 27.09.2011 ha proceduto a sanzionare i n. 4 impianti pubblicitari installati in Lungotevere Flaminio fronte Ponte Duca D’Aosta.
Preme evidenziare che allo stato attuale il P.R.I.P. non è in funzione.
Carlo Buttarelli
2 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 8,48 del 12 agosto 2010 ho segnalato un impianto installato dalla “SCI” con codice identificativo 0040/AH971/P in via Gianicolense di fronte al civico n. 352.
È stato dato seguito alla segnalazione con il seguente messaggio di posta elettronica.
—– Original Message —–
From:polmunicipalecallcenter16@comune.roma.it
Sent: Monday, September 06, 2010 11:51 AM
Subject: Risposta alla segnalazione dell’Arch. Rodolfgo Bosi
Coll. Prot 43688
Lr
Gentile Arch. Rodolfo Bosi,
in riferimento alla sua segnalazione, Le rappresentiamo che abbiamo effettuato un sopraluogo nella località da Lei indicata in data 9/7/2010, facendo sospendere l’istallazione dell’impianto.
Successivamente in data 3/8/2010 la Soc SCI srl comunicava con Fax l’avvenuta istallazione dell’impianto in data 21/7/10, specificando che si trattava di uno spostamento ed accorpamento di un impianto da Via delle Tre Fontane in Crv Gianicolense 352.
In data 24/8/10 si constatava il posizionamento dell’impianto pubblicitario in contrasto con le norme del Codice della Strada e quindi la Società SCI veniva sanzionata e trasmessa copia del verbale al Dipartimento VII° Servizio Affissioni e Pubblicità.
Cordiali saluti.
Il Dirigente Dott. Raffaella Modafferi
3 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 10,05 del 17 settembre 2012 ho segnalato un impianto SPQR di mt. 1,20 x 1,80 installato dalla “SCI” davanti al civico n. 61 di Viale Manzoni con il numero di codice identificativo 0040/BS067/P.
Foto scattata alle ore 10,16 del 15 settembre 2012
L’impianto come risulta nel catalogo degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
Mi risulta che l’impianto deriva dall’accorpamento di tre parapedonali di mt. 100 x 70 che erano stati installati in piazzale Flaminio alla fine del Muro Torto, la cui concessione risaliva al 1980.
Con un successivo messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 19,46 del 18 settembre 2012 ho segnalato tre ulteriori impianti SPQR di mt. 1,20 x 1,80 installati dalla “SCI” sempre in Viale Manzoni, derivanti anch’essi dall’accorpamento di parapedonali installati in piazzale Flaminio.
Il primo dei 3 impianti come risulta nel catalogo degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
Il secondo dei 3 impianti come risulta nel catalogo degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
Il terzo dei 3 impianti come risulta nel catalogo degli impianti pubblicato sul sito www.sci.it
Risulta essere stato installato su Viale Manzoni un quinto impianto SPQR di mt. 1,20 x 1,80.
Alle segnalazioni di VAS è stata data la seguente risposta.
From: Segreteria I U.O. Polizia Locale Roma Capitale
Sent: Thursday, November 22, 2012 10:17 AM
To: vas.roma@alice.it ; claudiopellicciari@ordineavvocati.org
Subject: Impainto V.le Manzoni 61
In riferimento all’oggetto, si comunica che personale della Sezione Polizia Amministrativa ha effettuato vari controlli in V.le Manzoni provvedendo a perseguire a norma di legge e Regolamenti gli impianti non autorizzati tra cui anche quello in V.le Manzoni 61.
Cordiali saluti
Se ne dovrebbe desumere che anche gli altri 4 impianti installati sempre su Viale Manzoni siano stati sanzionati, senza che anche per essi sia seguita la dovuta rimozione: di certo c’è che quanto meno alle tre sanzioni amministrative accertate ha fatto seguito la lettera-diffida trasmessa dal dott. Francesco Paciello con l’invito alla ditta “SCI” a rimuovere spontaneamente i suddetti impianti a proprie cure e spese entro 10 giorni dalla notificazione, a cui non è stato evidentemente ottemperato, visto il tempo trascorso, senza che si sia proceduto conseguentemente alla rimozione d’ufficio.
Mi astengo dal dare giudizi al riguardo, ma sul “trattamento” che sembra essere riservato alla ditta “SCI” debbo mettere in risalto il seguente episodio.
Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 16,15 del 26 giugno 2012 ho segnalato un impianto reinstallato dalla ditta “Nuovi Spazi” con lo stesso numero di codice identificativo 0066/BZ047/P dell’impianto rimosso poco distante su Lungotevere dell’Acqua Acetosa all’altezza dell’incrocio con via Venezuela.
Con la nota seguente mi è stata comunicata l’avvenuta sanzione dell’impianto.
In data 18 aprile 2013 ho accertato la sua avvenuta rimozione, ma con al fianco l’installazione di un impianto SCI/SPQR da mt. 1,20 x 1,80, tuttora esistente e censito nel catalogo degli impianti della “SCI”.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Il suddetto impianto non risulta sanzionato né tanto meno rimosso: questo stesso “trattamento” è stato riservato alla ditta “SCI” in episodi ben più gravi, da me segnalati per conoscenza anche alla Procura della Repubblica senza che avvenisse nemmeno la sanzione amministrativa.
Per capire l’entità di questi episodi debbo far presente che per ricollocare un impianto anche il sig. Ranieri Randaccio, in qualità di rappresentante legale della “SCI”, non può non aver compilato uno o tutti e due i seguenti modelli, predisposti dal Dott. Francesco Paciello a seconda della casistica in cui ricadevano i suoi impianti pubblicitari.
Come si può ben vedere nel modello così predisposto è riportato che <<a norma degli articoli 21, 38, 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, consapevole delle responsabilità stabilite dalla Legge per false attestazioni e dichiarazioni mendaci, nonché alla decadenza dei benefici conseguenti al provvedimento eventualmente emanato sulla base di dichiarazioni non veritiere, sotto la sua personale responsabilità (art. 76 D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445)>>.
Per quanto riguarda il rappresentante legale della società è riportato anche che <<il sottoscritto é a conoscenza che l’Amministrazione si riserva la verifica dei dati contenuti nella presente dichiarazione e, in caso di dichiarazione falsa o mendace, procederà a denunciare il fatto all’Autorità Giudiziaria ed escluderà, pertanto, l’impianto dal provvedimento autorizzatorio>>.
Come si può ben vedere anche nel modello C così predisposto è riportato che <<a norma degli articoli 21, 38, 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, consapevole che le mendaci dichiarazioni, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi sono puniti ai sensi e per gli effetti dell’art. 76 D.P.R. 28.12.2000 n. 445 con le sanzioni previste dalla legge e dalle leggi speciale nonché alla decadenza dei benefici conseguenti al provvedimento eventualmente emanato sulla base di dichiarazioni non veritiere>>.
Anche nel suddetto modello per quanto riguarda il rappresentante legale della società è riportato che <<il sottoscritto é a conoscenza che l’Amministrazione si riserva la verifica dei dati contenuti nella presente dichiarazione e, in caso di dichiarazione falsa o mendace, procederà a denunciare il fatto all’Autorità Giudiziaria ed escluderà, pertanto, l’impianto dal provvedimento autorizzatorio>> con la precisazione che <<è, altresì a conoscenza che l’abusiva installazione delle opere prima dell’ottenimento della prescritta autorizzazione sarà perseguita in base alle norme vigenti>>.
In tutti i casi di ricollocazione anche il sig. Ranieri Randaccio ha dovuto allegare alla sua richiesta una asseverazione redatta da un tecnico abilitato, pur essa predisposta dal Dott. Francesco Paciello nel modo seguente.
Anche per le asseverazioni è previsto che il tecnico abilitato è <<consapevole che ai fini della relazione asseverata i professionisti assumono la qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi degli articoli 389 e 481 del codice penale e che in caso di false attestazioni l’autorità comunale dà contestuale notizia all’autorità giudiziaria ed al consiglio dell’ordine di appartenenza per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari>>.
È anche riportato che << il sottoscritto é a conoscenza che l’Amministrazione si riserva la verifica dei dati contenuti nella presente dichiarazione e, in caso di dichiarazione falsa o mendace, procederà a denunciare il fatto all’Autorità Giudiziaria>>.
Nel suddetto modello così predisposto é riportato inoltre che <<qualora l’area sia vincolata deve essere espressamente dichiarato il tipo di vincolo e devono essere riportati gli estremi – data e protocollo – della richiesta del nulla osta – la domanda sarà comunque irricevibile se non corredata dal Nulla Osta>>.
Dimostrerò più avanti la quindicina di casi di ricollocazioni in zona vincolata richieste senza essere nemmeno corredate del suddetto Nulla Osta.
Prima riportiamo l’elenco degli impianti pubblicitari installati dalla ditta “SCI” in zona vincolata, precisando nella misura del possibile gli impianti che sono stati regolarmente autorizzati prima della imposizione del vincolo (e quindi con un oggettivo diritto acquisito ad essere “ricollocati”) e gli impianti installati per lo più in ricollocazione invece dopo che il vincolo è stato imposto.
Partendo sempre dal presupposto che parliamo di impianti “ricollocati” e non di impianti “senza scheda”, mi sono trovato costretto a segnalare i seguenti impianti in zona vincolata.
GLI IMPIANTI PUBBLICITARI INSTALLATI DALLA “SCI” IN ZONA VINCOLATA
Impianti installati al confine delle are naturali protette gestite dall’Ente “Roma Natura”
1 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 20,41 del 31 maggio 2010 ho segnalato due impianti della “SCI” con numero di codice identificativo 0040/AH863/P e 0040/AH863/P in piazza Maresciallo Giardino, alla destra dell’ingresso della riserva naturale regionale di Monte Mario istituita nel 1997, presumibilmente dopo che erano state rilasciate le concessioni per entrambi gli impianti, che fanno quindi parte del “riordino”.
Il 1° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Il 2° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Come seguito ad un mio ulteriore sollecito inoltrato direttamente all’Ente che gestisce anche la riserva naturale di Monte Mario c’è stata la Risposta del Direttore dell’Ente Parco Roma Natura Dott. Stefano Cresta che con nota prot. 4546 del 15 settembre 2010 ha richiesto l’immediata rimozione di ben 492 impianti, fra cui i due della SCI.
Nonostante i miei ripetuti successivi solleciti anche i due impianti della “SCI” continuano a far bella mostra di sé all’ingresso della riserva di Monte Mario.
Impianti installati all’interno del Villaggio Olimpico soggetto al vincolo paesaggistico della “Valle del Tevere” imposto con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 10591 del 5 dicembre 1989
Il vincolo risulta ricompreso tra il Tevere, viale Tiziano, viale Maresciallo Pilsudski e Villa Glori (fino a Viale della Moschea compreso).
Estratto della Tavola A2.a del PRIP
1 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 10,40 del 12 settembre 2010 ho segnalato un impianto di mt. 3 x 2 installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/AH880/P in via Nedo Nadi, all’interno del suddetto vincolo paesaggistico.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Non risulta nemmeno sanzionato.
2 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 11,15 del 12 settembre 2010 ho segnalato un impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BU103/P in Viale Pietro De Coubertin, all’interno del suddetto vincolo paesaggistico.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Non risulta nemmeno sanzionato.
3 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 11,46 del 12 settembre 2010 ho segnalato un impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/AH430/P in piazza Apollodoro.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Non risulta nemmeno sanzionato.
4 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 13,52 del 1 dicembre 2010 ho segnalato due impianti bifacciali installati dalla “SCI” con i numeri di codice identificativo 0040/AH502/P e 0040/BU074/P in Piazza Cardinal Consalvi, sempre all’interno del suddetto vincolo paesaggistico.
la 1° facciata dell’impianto di mt. 1,20 x 1,80 così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
la 2° facciata dell’impianto di mt. 1,20 x 1,80 così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Non risulta nemmeno sanzionato.
la 1° facciata dell’impianto di mt. 3 x 2 così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
la 2° facciata dell’impianto di mt. 3 x 2 così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Non risulta nemmeno sanzionato.
Impianti installati all’interno della piana di Tor di Quinto soggetta allo stesso vincolo paesaggistico della “Valle del Tevere” imposto con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 10591 del 5 dicembre 1989
estratto della Tavola A2.a del PRIP
5 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 17,33 del 14 settembre 2010 ho segnalato 3 impianti installati dalla “SCI” con i numeri di codice identificativo 0040/BZ445/P, 0040/BZ452/P e 0040/AH890/P in Viale Tor di Quinto, all’interno del suddetto vincolo paesaggistico.
Il 1° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Foto di entrambi i cartelloni scattata il 2 settembre del 2010
Contro l’impianto con numero di codice identificativo 0040/BZ452/P il 1 aprile del 2012 si è andato a schiantare con la sua moto un ragazzo restando ucciso sul colpo (documentato su http://www.cartellopoli.net/2012/04/lennesimo-morto.html e su http://www.bastacartelloni.it/2012/04/ci-stiamo-veramente-abituando-tutto.html ).
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il 3° impianto situato all’altezza dello svincolo sopraelevato con via dei Due Ponti, così come risulta nel catalogo fotografico degli impianti pubblicato su www.sci.it
6 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 12,05 del 29 settembre 2010 ho segnalato 2 impianti installati dalla “SCI” con i numeri di codice identificativo 0040/AH790/P e 0040/AH736/P in Viale Tor di Quinto, all’interno sempre del suddetto vincolo paesaggistico.
la 1° facciata dell’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
la 2° facciata dell’impianto (foto scattata il 19 settembre 2010)
la 1° facciata dell’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
la 2° facciata dell’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
I CASI ACCERTATI DI DOMANDE DELLA “SCI” DI RICOLLOCAZIONE IN ZONA VINCOLATA NON CORREDATE DEL NULLA OSTA
Ai sensi dell’art. 153 del vigente “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, così come emanato con D.Lgs. n. 42 del 22.1.2004 e successivamente integrato e modificato dai D.Lgs. n. 156 del 3.4.2006 e n. 62 e 63 del 22.3.2008, nelle aree tutelate come beni paesaggistici “é vietata la posa in opera di cartelli o altri mezzi pubblicitari”.
Per collocare ad ogni modo cartelli pubblicitari nell’ambito e in prossimità dei beni paesaggistici, prima ancora del materiale rilascio della autorizzazione da parte del Comune ad installare impianti in zona vincolata, occorre avere il rilascio preventivo ed obbligatorio della “autorizzazione paesaggistica” che spetta alla “U.O. Procedimenti Edilizi Speciali” che dipende dalla “Direzione Attuazione degli Strumenti Urbanistici”del “Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica”, il quale a sua volta deve avere il previo parere favorevole vincolante della Soprintendenza competente per territorio ai sensi del 1° comma dell’art. 153 del D.Lgs. n. 42/2004, che spetta in tal caso alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma.
Metto in grande evidenza che ai sensi del comma 4 dell’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004 “l’autorizzazione paesaggistica costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l’intervento urbanistico-edilizio”: ne deriva che in mancanza di quest’atto preventivo ed obbligatorio l’installazione del suddetto impianto sarebbe totalmente viziata di legittimità.
Ho chiesto pertanto di sapere alla Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, arch. Maria Costanza Pierdominici, se sia stato richiesto e rilasciato il parere vincolante di propria competenza per tutta una serie di impianti installati dalla “SCI” in zona vincolata: la Soprintendente ha risposto sempre per iscritto nel seguente modo generalizzato, che lascia però capire di non essere stata chiamata in causa.
Per la stessa serie di impianti installati dalla “SCI” in zona vincolata ho chiesto altresì al Dirigente della U.O. Procedimenti Edilizi Speciali, ing. Fabio Pacciani, se sia stata richiesta e rilasciata la “autorizzazione paesaggistica” sulla base del parere espresso dal Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma.
Ho ricevuto le seguenti due risposte in ordine di tempo.
Dei due impianti installati in Via Maresciallo Pilsudski e Piazzale Manila ho già detto precedentemente: degli impianti installati all’altezza dei civici n. 35 e 113 di Viale di Tor di Quinto e del civico n. 811 di via Cassia dirò tra poco.
L’ing. Fabio Pacciani ha trasmesso inoltre la seguente nota, relativa ad impianti installati soprattutto in via Cassia.
Quanto meno per i suddetti 17 impianti pubblicitari non è stato richiesto il rilascio della “autorizzazione paesaggistica”.
L’intera via Cassia, nel tratto che va dall’incrocio con via della Giustiniana a nord fino all’incrocio con il Fosso dell’Acquatraversa a sud, è sottoposta a 2 vincoli paesaggistici denominati entrambi “Parco di Veio”, imposti rispettivamente con Decreto Ministeriale del 24.2.1986 (emanato ai sensi della lettera m dell’art. 1 della legge n. 431/1985) e con deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 338 del 31.1.1989 (approvata ai sensi della legge n. 1497/1939): lungo il tratto settentrionale sono stati installati i seguenti 8 impianti SPQR, tutti di mt. 1,20 x 1,80.
1 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 17,21 del 19 settembre 2012 ho segnalato 2 impianti installati dalla “SCI” con i numeri di codice identificativo 0040/BP981/P e 0040/BP984/P all’altezza del civico n. 990 di via Cassia.
Il 1° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Il 2° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Riguardo ai due impianti il dott. Francesco Paciello mi ha trasmesso la seguente nota.
Non posso non rilevare al riguardo il “trattamento” particolare che viene di nuovo riservato alla ditta “SCI”, di cui viene del tutto ignorato che ha fatto una dichiarazione di “ricollocazione” di 2 impianti non rispondente al vero, con allegata una falsa asseverazione in quanto non corredata della domanda di nulla osta: lo stesso “trattamento” è stato riservato per l’impianto installato in via Cassia n. 595, di cui dirò fra poco.
Il Dott. Francesco Paciello da una parte e la S.p.A. “Aequa Roma” dall’altra ignorano che una volta installati illecitamente gli impianti non è possibile chiedere né quindi ottenere il rilasci0 della “autorizzazione paesaggistica” per essi dal momento che ai sensi del comma 4 dell’art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004 <<l’autorizzazione non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi.>>
2 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 18,31 del 19 settembre 2012 ho segnalato 2 impianti installati dalla “SCI” con i numeri di codice identificativo 0040/BP979/P e 0040/BP982/P all’altezza del civico n. 811 di via Cassia.
Il 1° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Il 2° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
3 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 19,40 del 19 settembre 2012 ho segnalato un impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BP983/P sul lato opposto del civico n. 595 di via Cassia.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
4 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 10,25 del 25 settembre 2012 ho segnalato un terzo impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BP986/P all’altezza del civico n. 990 di via Cassia, più precisamente del civico n.980.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
5 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 12,21 del 26 settembre 2012 ho segnalato un terzo impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BP980/P all’altezza del civico n. 811 di via Cassia.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
6 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 12,35 del 29 settembre 2012 ho segnalato un secondo impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BP987/P vicino a quello installato sul lato opposto al civico n. 595.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Mentre gli 8 impianti installati nel tratto vincolato di via Cassia non sono soggetti al divieto assoluto di affissione pubblicitaria, tutti gi impianti installati lungo l’intero tratto di Viale di Tor di Quinto ricadono in una zona vincolata che il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) destina a “Paesaggio dell’insediamento storico diffuso” dove in base all’art. 31 delle Norme gli impianti pubblicitari sono <<non consentiti fatta salva segnaletica di pubblica utilità o di segnalazione dei siti di interesse storico archeologico>>.
Se si considera che il PTPR è stato adottato nel 2007 e quindi il suddetto divieto vige da quell’epoca, allora appaiono di una certa gravità le installazioni effettuate nel 2010 lungo Viale di Tor di Quinto dei 3 impianti di mt. 4 x 3 e dei 2 impianti di mt. 3 x 2, già precedentemente elencati, perché lasciano intendere di per sé che ci sono state presumibilmente dichiarazioni mendaci di ricollocazione e false asseverazioni, che nessuno ha controllato.
Grazie anche ai suddetti precedenti, le dichiarazioni non rispondenti al vero e soprattutto le false asseverazioni sono proseguite impunemente, sempre senza nessun controllo, quanto meno con i seguenti ulteriori impianti SPQR monofacciali di mt. 1,20 x 1,80 installati lungo Viale di Tor di Quinto, nel dispregio più assoluto del divieto di affissione pubblicitaria ribadito ora anche dal PRIP licenziato dalla Giunta Capitolina.
Particolare della tavola 1.07
1 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 12,09 del 22 settembre 2012 ho segnalato un impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BS148/Pall’altezza del civico n. 58 di Viale di Tor di Quinto.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
2 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 18,23 del 26 settembre 2012 ho segnalato due impianti installati dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BS 147/P e 0040/BS149/Pall’altezza del civico n. 113 di Viale di Tor di Quinto.
il 1° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
il 2° impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
3 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 10,51 del 29 settembre 2012 ho segnalato un ulteriore impianto installato dalla “SCI” con il numero di codice identificativo 0040/BS150/P all’altezza del civico n. 35 di Viale di Tor di Quinto.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
Delle altre segnalazioni mi limito a ricordare quelle che hanno riguardato le violazioni delle distanze minime prescritte dal Codice della Strada, di cui a titolo esemplificativo porto le due seguenti.
1 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 18,08 del 18 settembre 2010 ho segnalato un impianto installato dalla “SCI” installato a meno di 100 metri dall’imbocco della galleria Fleming su via del Foro Italico.
l’impianto così come risulta nel catalogo fotografico pubblicato sul sito www.sci.it
2 – Con un messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 18,05 del 22 giugno 2011, ritrasmesso alle ore 19,22 del 22 giugno 2011, ho segnalato un impianto installato dalla “SCI” con numero di codice identificativo 0040/AH879/p in via Ottavio Gasparri su uno spartitraffico centrale inferiore a 4 metri.
Contro il suddetto impianto è andata a sbattere una automobile che ha sbandato sulla strada.
Tralascio di dire delle altre segnalazioni di impianti della “SCI” che mi sono trovato costretto a fare, anche perché ritengo più che sufficiente questa mia lunga rassegna per consentire a chi legge di dare una propria valutazione sul grado di “virtuosità” di questa ditta.
Voglio augurarmi piuttosto che questo mio lungo articolo sia letto prima o poi dallo stesso sig. Ranieri Randaccio e possa servirgli da stimolo per rimuovere spontaneamente tutti quegli impianti pubblicitari che ha illecitamente ricollocato, senza dover aspettare che gli venga imposto con la forza, pagandone tutte le conseguenze in termini sia civili che penali.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi