Il 25 febbraio 2014 il Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato a maggioranza la mozione dei consiglieri Locchi (Pd) e Buconi (Psi) sull’aggiornamento del Piano, la chiusura del ciclo dei rifiuti e l‘adeguamento degli impianti alla produzione di Combustibile Solido Secondario (CSS)
L’atto ha riportato 24 voti a favore (PD, FI, PSI, Zaffini-De Sio di Fd’I, NCD), 5 contrari (IDV, Comunista umbro, Lega Nord, PRC) e 1 astenuto, Lignani Marchesani (Fd’I).
Il 26 febbraio 2014 sul sito http://www.liberazione.it è stato pubblicato il seguente articolo con lo stesso titolo (http://www2.rifondazione.it/primapagina/).
Il voto del Consiglio regionale sugli indirizzi strategici della programmazione in materia di rifiuti nella nostra Regione rappresenta un fatto politico enorme, che non può sfuggire né agli osservatori politici più attenti, né ai cittadini; in un colpo solo il Consiglio regionale non solo ha delegato alla Giunta le decisioni sulla gestione futura del ciclo dei rifiuti, piegandosi al mero “aggiornamento” di un Piano Regionale fallito sotto tutti i punti di vista, ma ha anche indicato nella produzione e nell’incenerimento del CSS la soluzione più idonea per tale scopo.
Parimenti, viene smentito il percorso promosso da molte amministrazioni comunali umbre, in particolare di Perugia, Terni, Città di Castello, Spoleto, Narni, Corciano, Città della Pieve e San Giustino a sostegno dell’adozione della strategia “Rifiuti Zero”, oggetto delle aspettative di riconversione ecologica dell’economia della popolazione regionale e delle organizzazioni che hanno inteso darsi per affrontare le molteplici criticità ambientali del “Cuore verde dell’Italia”.
Il voto di ieri, che ha visto il Partito Democratico ed il Partito Socialista convergere per la seconda volta in meno di un mese con il centrodestra su questioni dirimenti per il governo del territorio, risponde ad un vecchio, sciagurato adagio, secondo cui il potere si prende con la sinistra e si tiene con la destra.
Siamo di fronte ad una manifesta violazione della volontà popolare espressasi nel 2010 sull’identità politico-programmatica del governo regionale; una violazione di cui chiediamo di render conto ai diretti responsabili, impegnandoci al contempo all’apertura del confronto con le forze sociali intenzionate a rilanciare la mobilitazione contro il CSS ed a sostegno della strategia “Rifiuti Zero”.
Le convergenze parallele determinatesi sui rifiuti devono infatti essere contrastate con tutte le forze che la popolazione della nostra Regione ha dimostrato di saper esprimere nel corso degli anni; per questo è indispensabile costruire in tempi rapidi un fronte ampio, ambientalista e democratico, in opposizione a scelte devastanti per il nostro territorio, con l’obiettivo di ridare la parola alla popolazione e impedire il ricatto avanzato dalle lobbies dell’energia e dell’incenerimento.
Ringraziamo i Consiglieri Regionali Stufara e Brutti per essersi fatti interpreti di questa necessità nel governo dei rifiuti in Umbria e per non aver piegato la testa ai diktat del PD e della Presidente Marini.
Oggi c’è bisogno di scegliere: produrre ed incenerire il CSS, oppure fare il recupero ed il riuso con la strategia “Rifiuti Zero”.
PD, PSI e Giunta regionale, con il soccorso di un’opposizione sfacciatamente consociativa, scelgono la via peggiore.
Siano adesso gli umbri a pronunciarsi sul merito, attraverso gli strumenti di partecipazione previsti dalla legge.
Luciano Della Vecchia
Segretario Regionale PRC Umbria
Enrico Flamini
Segretario Federazione provinciale PRC Perugia
Lorenzo Carletti
Segretario Federazione provinciale PRC Terni
Lo stesso 26 febbraio 2014 i gruppi del Movimento 5 Stelle di Terni Perugia e Spoleto hanno a loro colta emanato il seguente comunicato
Ieri in consiglio regionale è stata approvata la mozione Locchi-Buconi che impegna la Regione Umbria a sviluppare un piano dei rifiuti che dia il via libera alla produzione di CSS come chiusura del ciclo dei rifiuti.
Grazie al voto di Partito Democratico, Partito Socialista, Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Fratelli d’Italia è stata approvata a piena maggioranza.
Bruciare Combustibile Solido Secondario (CSS) non vuol dire altro che bruciare rifiuti.
Una balla ricavata dalla frazione indifferenziata.
Può essere bruciato da cementifici e inceneritori grazie al decreto emanato dal ministro Clini.
Bruciare CSS vuol dire immettere nell’aria polveri fini e sostanze dannose per la salute umana.
Il partito unico delle lobby dei cementieri e degli inceneritoristi che governa l’Umbria ha spinto i suoi fedeli politici servitori a votare a favore di tale scelleratezza.
Al di là delle conseguenze elettorali delle amministrative ormai alle porte, ciò che conta è soddisfare i voleri dei veri padroni.
Una votazione d’urgenza che ha contraddetto pienamente le dichiarazioni che avevano espresso la volontà di un rinvio successivamente alle amministrative.
Ancora una volta piddìmenoelle e piddìpiùelle si trovano fianco a fianco all’insegna delle larghe intese.
L’ex sindaco di Perugia e il padron di Forza Italia a Terni, papabile candidato sindaco, si concedono ad un vero e proprio patto politico alle spalle dei cittadini.
In tutto questo Rifondazione Comunista e Italia dei Valori continuano ad essere pienamente collaborazionisti della maggioranza nascondendosi dietro pseudo delibere Rifiuti Zero.
Il MoVimento Cinque stelle darà ovunque battaglia nella nostra regione, in una vera e propria guerra di trincea da Gubbio a Terni, da Perugia a Spoleto.
Nessuno può pensare di uscire indenne da questa porcata.
Ricordiamo che a Spoleto c’è un precedente che fa ben sperare.
È stata approvata, infatti, una mozione contro i CSS a prima firma di Spoleto 5 Stelle.
Riportiamo qui il testo per capire come la battaglia sul territorio sia fondamentale come unica possibilità per ottenere risultati.
http://www.comunespoleto.gov.it/wp-content/uploads/2014/02/0-427_02-del-30-01-14.pdf
Ecco perché i cittadini dell’Umbria si uniscono oggi, mettendo in rete energie e competenze.
Movimento 5 stelle Terni
Movimento 5 stelle Perugia
Movimento 5 stelle Spoleto
Il Circolo Territoriale di Terni di Verdi Ambiente e Società ha emanato dal canto suo il seguente comunicato.
Terni è condannata alla morte ambientale e sanitaria
I giorni scorsi la Regione Umbria ha votato un provvedimento che andrà ad aggravare la già pesantissima situazione ambientale e sanitaria della città di Terni.
Il Partito Democratico, il Partito Socialista, Forza Italia, Il Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia hanno votato a favore dell’incenerimento dei rifiuti, cioè della frazione secca non riciclabile (Combustibile solido secondario); questo comporterà il fatto che i due inceneritori di Terni e i cementifici di Gubbio e di Spoleto potranno bruciare i rifiuti dando così il colpo di grazia alla già pesante situazione ambientale della Conca ternana.
Siamo contrari agli inceneritori siano essi a Terni o in qualsiasi altro luogo; gli inceneritori inducono il cancro ed altre gravi patologie perché emettono diossina e metalli pesanti altamente pericolosi.
Gli inceneritori di Terni devono essere subito chiusi, così come i cementifici di Gubbio e di Spoleto; non si può sacrificare la salute e l’ambiente al profitto.
I Verdi Ambiente e Società invitano i cittadini umbri a mobilitarsi da subito per bloccare questo infame provvedimento.
Associazione Onlus Verdi Ambiente e Società (Terni)