Quando ho partecipato alla audizione della Commissione Commercio di giovedì 13 febbraio 2014 ho chiesto ed ottenuto dal Presidente Corsetti una copia delle Controdeduzioni alle 18 proposte relative al PRIP originario redatto dalla S.p.A. “Aequa Roma” pervenute entro il 17 dicembre 2013, che ho dovuto esaminare attentamente per tutto il pomeriggio e l’intera giornata di sabato per poterne fare una Valutazione il più possibile oggettiva, in termini di osservazioni sia di metodo che di merito, anche in prospettiva della riunione della Commissione Commercio convocata quel giorno stesso dal Presidente Corsetti per le ore 10,00 di lunedì 17 febbraio 2014 con il seguente argomento all’ordine del giorno: “Comunicazioni del Presidente in merito alle controdeduzioni redatte dagli Uffici del Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive in riferimento alle proposte di modifiche al Piano regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP)”.
Sono così arrivato a trarne delle conclusioni talmente gravi, da spingermi a trasmettere la mattina della domenica le osservazioni in allegato alla Nota VAS prot. n. 4 del 16 febbraio 2014 che ho trasmesso anche per posta certificata al Sindaco Marino, all’Assessore Leonori, ai membri della Giunta, al Presidente Corsetti ed ai membri della Commissione Commercio, nonché per conoscenza ai capigruppo di maggioranza D’Ausilio, Giansanti, Peciola e Caprari.
Il testo è il seguente.
Nella lettera aperta a cui il sig. Sindaco non ha ancora ritenuto di dare alcun seguito a distanza ormai di due settimane ho lamentato fra l’altro il mancato rispetto dell’impegno assunto dalla Commissione Commercio di decidere entro il 27 dicembre scorso quale dovesse essere il PRIP da cui far ripartire l’iter della sua approvazione, scegliendo fra le proposte di modifiche ed integrazioni pervenute entro la scadenza fissata del 17 dicembre 2013.
Al messaggio di posta elettronica trasmesso lo scorso 18 gennaio per chiedere le ragioni del grave ritardo anche il Presidente Corsetti non aveva ritenuto di farmi sapere nulla: ci è voluta la lettera aperta al Sindaco del successivo 4 febbraio a spingerlo a comunicarmi via fax due giorni dopo che <<la Commissione … è ora in attesa delle valutazioni degli uffici sulle proposte ed osservazioni pervenute>>, che il dott. Francesco Paciello con nota prot. n. 1002 del 9 gennaio 2014 (23 giorni dopo il 17.12.2013!) ha voluto trasmettere alla S.p.A. “Aequa Roma”, per concordare di procedere ad una valutazione congiunta delle stesse.
In un modo del tutto inaccettabile, la S.p.A. “Aequa Roma” che doveva essere il soggetto “controllato” riguardo al PRIP da lei originariamente redatto è stata fatta diventare anche il “controllore” delle proposte di modifiche ed integrazioni al “suo” PRIP, chiamata a “giudicarsi” da sola tramite le controdeduzioni alle critiche portate al suo lavoro.
Ci è voluto così quasi un mese per controdedurre congiuntamente che 17 delle 18 “osservazioni” fossero fuori tema e non contenessero comunque <<alcuna specifica previsione di modifica dell’articolato normativo>>, previsto invece in modo puntuale dalla proposta unitaria presentata dalle associazioni VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori, e far sì che il 6 febbraio scorso fosse addirittura la S.p.A. “Aequa Roma a trasmettere il “verbale di analisi delle controdeduzioni” al dott. Francesco Paciello che a sua volta solo in data 11.2.2014 lo ha trasmesso all’Assessore Leonori ed il giorno dopo al Presidente della IX Commissione Commercio (prot. n. 8993 del 12.2.2014).
Da un esame approfondito del suddetto verbale, di cui il Presidente Corsetti lo scorso 13 febbraio mi ha gentilmente fatto fare una copia, emerge che in un modo del tutto superficiale ed ancor più inaccettabile la S.p.A. “Aequa Roma” ha controdedotto alla proposta unitaria soltanto alla “casistica delle tipologie di errori materiali rilevati nelle 14 Tavole di zonizzazione e tipi stradali” ed al “Testo coordinato delle schema normativo del PRIP trasformato in Norme Tecniche di Attuazione (aggiornato)”, e non anche alle “Proposte di modifiche ed integrazioni alla relazione illustrativa del PRIP” ed alle “Proposte di modifica del Regolamento di pubblicità approvato con deliberazione n. 37/2009”, né al Titolo VIII (artt. 39, 40 e 41 delle Norme tecniche di Attuazione proposte) relativo alle “Modalità di gestione degli impianti pubblicitari”, riferendo di “opportune correzioni” degli errori materiali e di “riformulazione del testo” di diversi articoli delle Norme Tecniche di Attuazione del PRIP, che vanno oltre l’annunciato obbligo per gli “Uffici” di limitarsi soltanto ad una “verifica di fattibilità” e di non potere né di dovere apportare direttamente al PRIP le modifiche e integrazioni accolte, se non altro perché l’imput verso questa “scelta” spetta alla Commissione Commercio, se non all’Assessore Marta Leonori ed all’intera Giunta Capitolina.
Allo stesso riguardo va rimarcato che, come fatto presente il 22 ottobre 2013 dall’Avv. Gianluca Giattino all’atto della ripresentazione del PRIP nel corso della “seduta di commissione aperta ai cittadini, alle associazioni e agli imprenditori”, al lavoro originario sono state apportate le correzioni d’ufficio agli errori materiali contenuti nelle 14 Tavole di zonizzazione e tipi stradali (riscontrati esclusivamente dal sottoscritto a nome di VAS), nonché allo Schema normativo trasformato in Norme Tecniche di Attuazione al momento del tutto sconosciute per adeguarsi – come precisato nelle controdeduzioni – “alle prescrizioni espresse, a seguito del parere di verifica di assoggettabilità a Vas, dall’Area VIA e VAS della Regione Lazio con D.D. 12913 del 17.12.2012”.
Quel giorno a nome di VAS ho sollevato il problema di sapere se il PRIP di cui proporre modifiche ed integrazioni doveva essere quello originario oppure quello “aggiornato”: il Presidente Orlando Corsetti ha deciso di ripartire dal PRIP originario e non si è mai attivato per mettere a disposizione di tutti anche gli “aggiornamenti”, benché glielo avessi espressamente richiesto non solo per averne una opportuna conoscenza, ma anche e soprattutto per poterne tenere conto in sede di presentazione delle proposte di modifiche ed integrazioni.
Viene ora a scoprirsi che le controdeduzioni “collegiali” sono state fatte tenendo conto di questi “aggiornamenti”, di cui non viene però fatto conoscere né il testo riformulato delle Norme Tecniche del PRIP né le tavole di zonizzazione e tipi stradali che sarebbero state corrette d’ufficio.
Pertanto, per le ragioni sopra esposte, si rifiutano a priori in termini di metodo le controdeduzioni fatte in questo modo e per coerenza estrema con le finalità del riavvio del procedimento di approvazione del PRIP (così come definito nell’avviso pubblicato il 7 novembre 2013 sul sito del Comune) si invita la Commissione Commercio e contestualmente l’Assessore Marta Leonori e la Giunta Capitolina a subordinare la accettazione a posteriori delle richieste congiunte di VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori che secondo le controdeduzioni <<risultano già accolte nella riformulazione del testo>> alla verifica effettiva che il testo “riformulato” d’ufficio (rispetto si presume a quello dello schema normativo) sia esattamente identico a quello proposto dalle due suddette associazioni.
Si fa presente che diverse controdeduzioni affermano che le richieste di modifica <<risultano già accolte nella riformulazione del testo>> ma <<comunque sono soggette a valutazione di carattere politico>>, mettendo implicitamente in evidenza l’estrema contraddizione della procedura che è stata consentita alla S.p.A. “Aequa Roma” di riformulare il testo dello schema normativo del PRIP trasformato in Norme Tecniche di Attuazione anche per le quali vale però la “valutazione di carattere politico” necessaria per la loro approvazione.
Per quanto concerne invece le richieste di modifica che secondo le controdeduzioni <<sono soggette a valutazioni di carattere politico>>, perché per di più <<implicano una previa modifica regolamentare>> (che non è stata peraltro accertata nelle “Proposte di modifica del Regolamento di pubblicità approvato con deliberazione n. 37/2009” perché non sono state controdedotte) per cui non è stata effettuata su di esse nemmeno la dovuta “verifica di fattibilità”, si invita la Commissione Commercio e contestualmente l’Assessore Marta Leonori e la Giunta Capitolina a considerare comunque fattibili le suddette proposte e ad accettarle in tutto o in parte o a respingerle ma motivando sempre ai sensi dell’art. 3 della legge n. 241/1990 le ragioni tecniche e giuridiche che hanno portato alla scelta finale.
Per quanto riguarda infine le richieste di modifica che le controdeduzioni hanno ritenuto <<tecnicamente ultronee>>, vale a dire che andrebbero oltre i limiti di quanto è stato richiesto e che sarebbero comunque estranee o superflue ai fini di una pronuncia sulla loro fattibilità, e le richieste di integrazione, in particolare quelle del Titolo VII (artt. 37 e 38) relativo alle “Misure di Salvaguardia”, per le quali è stato controdedotto in premessa che <<il passaggio al progettato modello di sviluppo è demandato ad un autonomo documento che dovrà tener conto delle norme transitorie previste dall’art. 34 del Regolamento di Pubblicità>>, si rimanda alle osservazioni di merito che si rimettono in allegato e che sono estese anche al Titolo VIII (artt. 39, 40 e 41 delle Norme Tecniche di Attuazione proposte) relativo alle “Modalità di gestione degli impianti pubblicitari” del tutto ignorato nelle controdeduzioni.
Dalle osservazioni di merito emerge che, se la Commissione Commercio e l’Assessore Marta Leonori e la Giunta Capitolina licenziassero una proposta di PRIP da cui far ripartire l’iter per la sua definitiva approvazione accogliendo acriticamente tutte le controdeduzioni fatte congiuntamente dagli “Uffici competenti” (dott. Francesco Paciello) e dalla S.p.A. “Aequa Roma” (avv. Gianluca Giattino e dott.ssa Valentina Bartolini) si avrebbe un PRIP con tutti i seguenti gravi difetti.
1 – Sarebbe pur sempre il “prodotto” della S.p.A. “Aequa Roma” a cui è stato permesso che, da soggetto “controllato” rispetto al PRIP originario redatto, diventasse “controllore” e “giudice” insindacabile delle critiche portate al suo lavoro, di cui ha bocciato le più importanti con una parvenza di “verifica di fattibilità” avallata sotto forma di “controdeduzioni” in modo complice, perché sottoscritte anche dal Direttore della U.O. Regolazione, Monitoraggio e Controllo Affissioni e Pubblicità che doveva essere invece l’unico a farle.
2 – Così gli errori materiali corretti d’ufficio, stando a quanto dichiarato il 22.10.2013 dallo stesso avv. Gianluca Giattino, si sarebbero limitati a cancellare l’installazione originariamente previste soltanto in tutte le aree vincolate destinate a “paesaggio dell’insediamento storico diffuso” e non anche in tutte quelle sempre vincolate con divieto tassativo di affissione pubblicitaria.
3 – Benché “Aequa Roma” sia stata costretta (dalla Regione Lazio) a trasformare d’ufficio l’originario schema normativo in un vero e proprio impianto normativo ancora sconosciuto a tutti, le “Norme Tecniche” che secondo lei sono da considerare “fattibili” in base alle sue controdeduzioni – se approvate come tali – non sarebbero affatto “Attuative” perché demandano ad un separato ed autonomo documento un “modello di sviluppo” peraltro non meglio precisato.
4 – Questo “metodo” di procedere delle controdeduzioni risulta in aperta violazione delle prescrizioni dettate con la Determinazione Dirigenziale della Regione Lazio n. A12923 del 17.12.2012, perché si limita alla “forma” e non alla “sostanza” di ciò che è stato prescritto in modo inequivoco.
5 – Ne deriva che il “nuovo” PRIP che si vorrebbe mandare avanti è praticamente lo stesso licenziato dalla Giunta di Alemanno, ma stavolta con la “veste” di un apparato di norme che non producono però ugualmente alcun effetto giuridico sul territorio (al pari dello schema normativo) e permettono quindi di lasciare la città di Roma nel più totale caos per chissà quanto tempo ancora.
6 – Per “guadagnare” infatti tempo addirittura sulla entrata in vigore di un PRIP siffatto, che sarebbe del tutto “inoffensivo” sul piano delle conseguenze che dovrebbe comportare la sua approvazione, si vorrebbe prorogarne la sua entrata in vigore al 1° gennaio dell’anno successivo, sul presupposto di una normativa “interpretata” in tal senso in violazione di quanto esattamente invece prescrive.
7 – Non è stato controdedotto all’articolato della proposta unitaria che disciplina la futura entrata a regime con l’assegnazione tramite regolari bandi di gara della gestione decennale degli impianti pubblicitari così come individuati nelle rispettive posizioni dai Piani di Localizzazione.
8 – Se la Commissione Commercio da un lato e l’attuale Giunta Capitolina dall’altro lato decidessero di licenziare un PRIP di questo tipo, si verrebbe allora a legittimare il sospetto che in fin dei conti non c’è nessuna differenza tra questa amministrazione e quella che l’ha preceduta.
VAS e Basta Cartelloni-Francesco Fiori, in qualità di associazioni portatrici di interessi diffusi, ritengono che possa derivare un grave pregiudizio da un eventuale provvedimento del genere e si sentono in diritto di dover intervenire ai sensi dell’art. 9 della legge n. 241/1990.
Si chiede pertanto alle SS.LL. in indirizzo di decidere, ciascuna nell’ambito delle rispettive competenze, da quale PRIP si ritiene più opportuno ripartire tenendo conto delle allegate osservazioni, che si trasmettono espressamente ai sensi della lettera b) dell’art. 10 della legge n. 241/1990 proprio perché in tal modo <<l’amministrazione ha l’obbligo di valutare ove siano pertinenti all’oggetto del procedimento>>.
Distinti saluti.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
Alle ore 9 di lunedì 17 febbraio 2014 ero già in Assessorato di via dei Cerchi n. 6 per partecipare alla riunione, dove sono stato raggiunto poco dopo da Lester Salis della associazione “Basta Cartelloni-Francesco Fiori”.
Ho chiesto gentilmente in Segreteria di sapere se le proposte erano state trasmesse al dott. Paciello man mano che arrivavano, senza aspettare la scadenza del 17 dicembre per guadagnare così tempo, o erano state invece trasmesse tutte assieme dopo il 17 dicembre: ho dovuto spiegare che lo scopo di quella richiesta da parte mia era dovuto all’avere appreso dalla copia delle controdedeuzioni che mi era stata fornita che il dott. Francesco Paciello aveva aspettato fino al 9 gennaio 2014 per trasmettere tutte le 18 proposte ad “Aequa Roma” e concordare di fare assieme a lei le controdeduzioni, per cui ero interessato a sapere se le ragioni di quella data fossero dovute alla Segreteria perché gliele ha trasmesse intorno alla Befana.
Non mi è stato saputo dire la data, ma è stato precisato che diverse proposte erano state trasmesse non solo a Corsetti, ma anche a Paciello.
Ho chiesto allora di sapere se una copia delle controdeduzioni fosse stata nel frattempo trasmessa ad ognuno dei membri della Commissione Commercio, visto che erano arrivate 5 giorni prima ed erano all’ordine del giorno dei lavori della riunione della mattinata: la risposta che non mi hanno saputo dare, anche perché a qual momento non era ancora arrivata la collega che ha questa incombenza, mi è venuta ad inizio riunione quando ho scoperto che ad ogni membro presente della Commissione Commercio è stata fornita in quel momento una copia della controdeduzioni.
In attesa delle ore 10,00 il Presidente Corsetti si è intrattenuto gentilmente a parlare con me e Lester Salis: ho avuto modo così di fargli presente che i 10 giorni che si erano impegnati a rispettare per decidere da quale PRIP ripartire sono nel frattempo diventati 62, per arrivare ad avere per di più solo delle controdeduzioni che per il “metodo” seguito avrei dovuto rifiutare, perché di fatto non erano opera del dott. Francesco Paciello in nome degli “UFFICI”, ma di “AEqua Roma”: a dimostrazione di questo gli ho fatto notare che è stata “Aequa Roma” a trasmettere a Paciello il verbale delle controdeduzioni, che per giunta è firmato per conto della S.p.A. sia dall’Avv. Gianluca Giattino che dalla dott.ssa Valentina Bartolini, circostanza questa che lascia supporre che in caso di dissenso fra di loro sia prevalsa la “versione” della maggioranza, cioè sempre quella di “Aequa Roma”.
Gli ho rimarcato che per senso di responsabilità ho rifiutato l’idea di ricusare a priori delle controdeduzioni siffatte, perché avrebbero comportato una ulteriore perdita di tempo, e gli ho fatto sapere delle osservazioni di merito e di metodo trasmesse in allegato alla nota inoltrata la mattina della precedente domenica, spiegandogli che la finalità dichiarata è stata quella di consentire ad ogni membro della Commissione Commercio di poter interpretare e capire bene il significato esatto del testo “criptico” con cui sono state infelicemente formulate le controdeduzioni, mettendoli in condizione di avere articolo per articolo il confronto tra il testo da una parte dello schema normativo del PRIP ed il testo dall’altra parte delle modifiche ed integrazioni proposte unitariamente da VAS e “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” e capire così cosa è stato controdedotto volta per volta.
Il Presidente Corsetti ha convenuto su tutte le mie critiche e mi ha detto di aver dimenticato l’ora dell’inizio della riunione e di avere conseguentemente convocato per le ore 11,00 anziché per le ore 10,00 il dott. Francesco Paciello che avrebbe dovuto spiegare di persona quelle controdeduzioni, ma che non si è poi affatto presentato: l’ho incontrato casualmente sul corridoio alla fine della riunione.
Orlando Corsetti
È arrivata nel frattempo ad assistere alla riunione la sig.ra Cinzia Alberini, incaricata dal cons. Giordano Tredicine (PdL), benché non sia membro della Commissione Commercio: a lei si è aggiunto poco dopo il sig. Gelsomini, venuta pure lui ad assistere alla riunione per conto del Coordinamento Residenti del Centro Storico.
Il primo dei consiglieri a presentarsi alla riunione è stato il cons. Enrico Stefàno che ha chiesto al permesso di fare una diretta streaming al Presidente Corsetti che gliel’ha concessa dopo aver voluto un preventivo assenso anche da parte nostra: ho saputo solo alla fine che le riprese (http://enricostefano.com/2014_
Enrico Stefàno
Sono poi man mano arrivati, nell’ordine, il cons. Michela Di Biase (PD), Valentina Grippo (PD) e da ultimo Gianni Alemanno (Alleanza Popolare Nazionale).
Michela Di Biase
Valentina Grippo
Gianni Alemanno
Il Presidente Corsetti ha introdotto la discussione ricordando quanto è stato fatto fino ad adesso ed ha dichiarato che intende attivarsi per arrivare al più presto alla approvazione del PRIP.
Ha quindi fatto presente che entro il 17 dicembre 2013 sono arrivate 18 proposte, ma ad avere presentato proposte di vere e proprie modifiche ed integrazioni al PRIP originario sono stati solo VAS e “Basta Cartelloni-Francesco Fiori” con quello che è stato da lui definito un “documento madre”.
Ha quindi dovuto riconoscere la difficoltà di capire il testo di ognuna delle controdeduzioni portate a questo “documento madre”, anche per la assenza ingiustificata del dott. Paciello, ed ha invitato me a spiegarne il contenuto ed il significato.
Avevo per fortuna portato con me il “Testo coordinato dello schema normativo del PRIP trasformato in Norme Tecniche di Attuazione.D” che mi ha permesso di farlo vedere in particolare a Valentina Grippo e Michela Di Biase che avevo davanti a me.
Quando siamo arrivati all’articolo 7, che riguarda gli “Edifici di carattere archeologico e storico-architettonico”, il Presidente mi ha detto che lui aveva a confronto un testo con l’art. 7 dedicato invece alle “Procedure per il rilascio delle autorizzazione per l’esposizione pubblicitaria e per la locazione degli impianti pubblicitari” che mi ha fatto vedere: gli ho spiegato che il documento da prendere a confronto era il testo coordinato e non quello, che poi da casa ho accertato riguardare le Proposte di modifica del Regolamento di pubblicità approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 2009.
Siamo così arrivati ad esaminare le controdeduzioni fino all’articolo 8, per poi interromperci quando ho fatto presente che erano tre i punti salienti della proposta che mi è stato permesso di far conoscere.
1 – L’articolo 13 dedicato alla “individuazione delle zone e sottozone” propone una classificazione del territorio del tutto diversa da quella del PRIP originario che prevede tre anelli concentrici (centro storico e territorio dentro e fuori l’anello ferroviario), peraltro in difformità dal Regolamento che prescrive – come fa correttamente la nostra proposta unitaria – la classificazione nelle stesse zone omogenee individuate dal vigente P.R.G. di Roma (città storica, città consolidata, città da ristrutturare, città della trasformazione e territorio non urbanizzato).
Ho messo in risalto che la controdeduzione dichiara che le modifiche “risultano già accolte nella riformulazione del testo” che al momento non è possibile vedere ma non dichiara che sono state anche modificate in corrispondenza le 14 tavole di zonizzazione e tipi stradali.
Ho anche fatto presente la differenza che c’è in termini di estensione territoriale tra centro storico (1.500 ettari ca.) e città storica (5.000 ettari circa).
Il cons. Grippo che mi ha chiesto le ragioni della mia pretesa di vedere e toccare con mano la “riformulazione del testo”, quando tutto sommato la nostra modifica era stata accolta, mi ha dato l’occasione per mettere in grande evidenza che la scelta finale di carattere politico spetta alla Commissione Commercio, che lo deve però sempre fare anche quando la scelta va a nostro favore spiegando ogni volta – come esige la legge n. 241/1990 sulla trasparenza degli atti amministrativi – le ragioni tecniche e giuridiche che hanno portato a quella decisione, perché potrebbe non star bene a qualche controparte che viene in tal modo disincentivata a fare ricorso al TAR in quanto lo perderebbe di sicuro.
2 – Il Titolo VII contiene gli articoli 37 e 38 sulle misure di salvaguardia e sul “Rapporto con lo stato dell’impiantistica esistente”: secondo la controdeduzione le norme transitorie dovrebbero essere demandate ad un documento separato, rendendo così del tutto inefficaci le norme tecniche di attuazione perché con la loro approvazione non si verrebbe a produrre nessun effetto giuridico sul territorio.
Ho messo in grande evidenza che le “misure di salvaguardia” da noi proposte non fanno altro che “sancire” ciò che è già obbligatorio rispettare per legge anche senza PRIP, riguardo in particolare alle zone vincolate con divieto tassativo di affissione.
3 – Il Titolo VIII contiene gli articoli 39, 40 e 41 con la disciplina dell’entrata a regime dopo i Piani di Localizzazione con i bandi di gara: non vi è stata fatta alcuna controdeduzione.
A quel punto, vista anche l’ora, il Presidente Corsetti ha aggiornato la riunione alle ore 9,00 di mercoledì 19 febbraio 2014.
Ho salutato i consiglieri presenti facendo presente che la materia è ostica e che mi rendo perfettamente conto che è di difficile comprensione per loro in termini sia tecnici che giuridici, ma in tono scherzoso ho tenuto a ricordare a tutti che sono stati loro a volere la bicicletta e che quindi ora debbono pedalare e pure sodo: io, per conto mio, posso solo aiutarli a capire meglio e prima, a guadagno di tempo, per consentire ad ognuno di fare una ponderata valutazione politica e scegliere di conseguenza.
Nel passarmi a fianco per andar via, Gianni Alemanno ha inteso salutarmi in silenzio con una pacca sulle spalle.
A domani la seconda puntata.
Nella Convocazione della Commissione Commercio per il 19 febbraio 2014 figura all’ordine del giorno dei lavori che alle ore 9,30 è fissata la “Audizione del Direttore Regolazione e Gestione Affissioni e Pubblicità – Francesco Paciello – in relazione alle controdeduzioni alle proposte di modifica al Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (PRIP)”
Dott. Arch. Rodolfo Bosi