Il Piano regolatore Generale del Comune di Roma del 1962 destinava l’area su cui oggi è situato il Parco della Pace (che ricade nella Zona LIII dell’Agro Romano “Tomba di Nerone”) a zona “N” (verde pubblico) per la parte di terreno che si estende fino al Fosso del Fontaniletto ed a sottozona “M/3” (servizi pubblici di quartiere) per la parte di terreno che prospetta su via di Grottarossa e su via Veientana: quest’ultima parte sembra essere stata poi destinata (tranne per l’area occupata dalla parrocchia S. Filippo Apostolo) a sottozona “M/1” (attrezzature di servizi pubblici generali) dal Decreto Presidenziale del 1965 con cui è stato definitivamente approvato il P.R.G. del 1062 e dalla Variante Generale del 1971, perché l’ATAC avrebbe dovuto installarvi un deposito di automezzi, che non si è reso poi più necessario.
A seguito delle iniziative promosse dal “Comitato Sport e Verde Tomba di Nerone” e condotte soprattutto dal sig. Papacci, che avevano individuato come ottimale l’area per un campo di calcio e per i giochi dei bimbi, con delibera n. 1317 del 4 marzo 1981 la Giunta Municipale ha deciso la “Approvazione del progetto per la sistemazione a verde pubblico attrezzato dell’area sita in via di Grottarossa, via Veientana, località Tomba di Nerone”.
La delibera di Giunta è stata poi ratificata dal Consiglio Comunale con delibera n. 547 del 17 marzo 1981: il progetto approvato aii sensi dell’art. 1 della legge n. 1 del 3 gennaio 1978 costituiva di per sé una “Variante” al piano regolatore generale per lavori di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili, e consentiva di procedere contestualmente all’esproprio dei terreni interessati dall’area del parco.
Le procedure di esproprio avrebbero dovuto avere inizio entro 12 mesi e concludersi entro i successivi 36: il 23 aprile 1982 il suddetto Comitato di Quartiere rilevava che era avvenuto l’esproprio di 115.000 mq. su cui insistevano però ancora manufatti relativi ad attività definite improprie e senza che i confini del parco fossero stati picchettati.
In fase di definitiva definizione del perimetro del “Parco di Grottarossa”, come è stato inizialmente denominato dal Comune di Roma invece di “Parco Papacci” come è comunemente chiamato ancora oggi dagli abitanti del quartiere, la superficie pubblica espropriata sembra ammontare a 75.000 mq..
Il campo di calcio per il quale si è tanto battuto il sig. Papacci, che è morto senza vederlo costruito, è stato messo in preventivo solo nel 1988.
Con delibera n. 9584 del 5 dicembre 1988 la Giunta Municipale ha deciso la “Approvazione Generale del Progetto Generale suddiviso in 1° e 2° stralcio per la realizzazione di un impianto sportivo sito nel parco di Grottarossa in via di Grottarossa (Circoscrizione XX) (Capo si calcio Papacci)”: l’opera è stata inserita nel piano degli investimenti per l’anno 1989 per un importo complessivo di una miliardo e quattrocento milioni delle vecchie lire.
Il 1° stralcio di 500 milioni avrebbe dovuto portare alla realizzazione dell’edificio adibito a spogliatoio e della recinzione del campo di calcio e della sistemazione della recinzione del terreno di gioco: con il 2° stralcio di 914 milioni si sarebbero realizzati il campo di calcio, con drenaggio del fondo, il tappeto erboso, gli impianti di innaffiamento e di illuminazione e la recinzione dell’area a servizio degli impianti.
L’incarico di provvedere alla realizzazione del campo di calcio è stato assegnato al Servizio Giardini ch ha poi redatto anche un progetto generale di sistemazione del Parco di Grottarossa.
La costruzione del campo di calcio è stata poi esclusa per motivi di carattere ambientale, ricadendo in zona di tutela integrale prescritta dal Piano Territoriale Paesistico (in sigla P.T.P.) n. 15/7 “Veio-Cesano”.
All’interno del parco di Grottarossa, ora ridenominato “Parco della Pace” ricade il cosiddetto Sepolcro dei Veienti di cui si riporta di seguito due foto d’epoca e come compariva prima di sabato 29 marzo 2014.
Foto d’epoca (anni ’60 ca.)
Foto del monumento prima di essere recintato con una rete metallica ed una siepe d’alloro
Foto di come compariva il monumento nascosto dietro la siepe d’alloro
Foto di come compariva il monumento prima della giornata di sabato 29 marzo 2014
In considerazione soprattutto dello stato del Sepolcro dei Veienti il 20 marzo 2014 ho dato ben volentieri a nome del Circolo Territoriale di <Roma di VAS all’evento di ripristino del decoro del Parco Papacci, organizzato dal Movimento 5 Stelle del XV Municipio in collaborazione con i volontari di Retake Roma.
Mi sono quindi premurato di avvertire preventivamente sia la dott.ssa Marina Piranomonte, Direttore archeologo coordinatore della Soprintendenza Speciale per I Beni Archeologici di Roma, che Alessandro Cozza, Assessore alla Cultura del XV Municipio, con il seguente messaggio di posta elettronica:
Come responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) ho aderito ben volentieri all’iniziativa organizzata dal Movimento 5 Stelle in collaborazione con il Movimento “Retake Roma” e con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, dell’Ente Parco di Veio e dell’AMA, soprattutto perché nel programma di sabato mattina 29 marzo c’è anche la pulizia del Sepolcro dei Veienti dalla vegetazione infestante che è cresciuta tutta intorno al monumento e ne impedisce una corretta visione e conseguente fruizione.
Marina Piranomonte>>.
Grazie alle decine e decine persone che sono intervenute al parco, famiglie con bambini e cittadini del quartiere che hanno contribuito alla pulizia del parco della Pace (Papacci).
È stata una bellissima giornata di partecipazione popolare che ha portato a ripulire veramente il parco ridando soprattutto anche il giusto decoro al Sepolcro dei Veienti che era letteralmente coperto dalla siepe alta quasi 2 metri.
Una volta tagliata a dovere la siepe di alloro il sig. Pasquale Annunziata ha affisso il cartello plastificato da lui preparato con in alto a sinistra il logo del Comune di Roma ed in alto a destra il logo del Parco di Veio (entro cui ricade il parco) ed il testo che gli avevo trasmesso io con la descrizione del monumento.
È stato anche fotografato un accampamento con tenda canadese e valigia, fornellino da campo, con alcune pentole ancora sporche di avanzi di cibo all’interno del parco che ricordiamo si trova all’interno del Parco di Veio.
Sono stati raccolti quintali di rifiuti di ogni genere : bottiglie, plastica, indumenti, scarpe, materiale di risulta, pezzi di water, pezzi di ferro, ecc. ecc. e sono stati accantonati ed ordinati in sacchi di plastica in un angolo dell’ingresso del parco a pochi metri dai cassonetti pronti per essere raccolti dall’AMA.
Nel pomeriggio il cons. Maria Teresa Zotta ha scritto su facebook la seguente nota.
Parco Papacci – arte e natura dimenticate ( II parte )
Ringrazio quanti hanno partecipato.
Dopo tutte le polemiche dei giorni scorsi speravamo che avessero pulito bene dato anche il supporto degli addetti ai lavori.
Così non è stato e quindi il piano b che avevamo preparato sarà rimandato.
Ringrazio particolarmente i cittadini che hanno partecipato e che hanno compreso il senso dell’iniziativa, Rodolfo Bosi per i sempre preziosi interventi e suggerimenti, Paolo Maurina, che ha messo a disposizione dei cittadini la sua esperienza, Erminio D’Agostino, del Comitato di Quartiere Karol Wojtyla di Valle Muricana, sempre pronto a mettere al primo posto gli interessi collettivi, alcuni rappresentanti delComitato Colli D’oro di Labaro, Manuela Nughes e Patrizia Zolla del gruppo Movimento 5 Stelle di Formello.
Voglio ringraziare anche quelli che, pur invitati, hanno ritenuto di non partecipare. Un particolare ringraziamento a tutti gli attivisti che hanno voluto invitarmi a condividere con loro questa giornata. Non faremo comunicati perché queste cose non hanno bisogno di megafono (sempre che il gruppo sia d’accordo).
Ora si volta pagina e si va OLTRE.
Teresa Zotta
Dott. arch. Rodolfo Bosi
Grande bella iniziativa, vediamo di farne seguire altre ed altre che vadino in questa direzione.
Ne abbiamo bisogno per riqualificare il nostro territorio.