Nell’aula consiliare del IX Municipio è iniziato il 6° incontro pubblico sul piano di Localizzazione stavolta di questo Municipio.
Aula del Consiglio del IX Municipio
Alle ore 12.31 mi è stato trasmesso un messaggio di posta elettronica dell’Assessore alle Politiche del Commercio del IX Municipio Simona Testa, con cui ricordava l’incontro odierno e ringraziava anticipatamente per la partecipazione.
Per il Comune era presente nuovamente il Sub Commissario Giuseppe Castaldo a cui è stata assegnata la delega in materia di Attività Produttive ed il Dirigente della Unità Organizzativa “Affissioni e Pubblicità” Dott.ssa Monica Giampaoli: era presente anche il Dott. Gianluca Giattino della S.p.A. “Aequa Roma” che ha redatto i 15 Piani di Localizzazione.
Per il IX Municipio in rappresentanza del Presidente Andrea Santoro era presente il Vice Presidente Vicario del Consiglio Municipale Antonio Tortosa (PD), che è anche membro della III Commissione Commercio, l’Assessore alle Politiche del Commercio Simona Testa, l’Assessore alla Pianificazione ed attuazione urbanistica Stefano Michelato ed il consigliere Patrizio Chiarappa (PD), Vice Presidente Vicario e membro della III Commissione Commercio.
Erano presenti inoltre il Direttore del Municipio IX Dott. Pierluigi Ciutti e la Responsabile dell’Ufficio Affissioni e Pubblicità Vincenza Palazzino: assieme ad un collega era presente anche il sig. Giuseppe Piacentini del IX Gruppo Eur del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, che segue da sempre il controllo sul territorio degli impianti pubblicitari.
Erano presenti fra il pubblico, oltre al sottoscritto, la sig.ra Daniela Fornari assieme ad un collega (entrambi della ditta “CLEAR CHANNEL”) ed altri 5 cittadini.
Ha dato avvio all’incontro pubblico il Vice Presidente Vicario del Consiglio Municipale Antonio Tortosa che ha voluto ringraziare anche i vigili urbani presenti ed ha chiesto di sapere in anticipo i nomi di chi intendeva intervenire: sono risultato l’unico ad essersi prenotato.
Ha quindi dato la parola all’Assessore alle Politiche del Commercio Simona Testa, che con riferimento ai presenti ha detto che erano pochi, ma utili per sintetizzare i motivi di quell’incontro pubblico.
Simona Testa
Su una slide pubblicata su uno schermo gigante sopra di lei aveva fatto riprodurre la prima pagina del Piano di Localizzazione del IX Municipio che ha richiamato per spiegare quale sia l’obiettivo, facendo presente che il “parere” che il Municipio sarà chiamata ad esprimere dovrà recepire i contributi portati dai cittadini.
Ha tenuto a far sapere che sono stati rimossi 54 impianti sulla via Laurentina (vedi https://www.rodolfobosi.it/cartelloni-santoro-leonori-60-rimozioni-su-via-laurentina/), divenuti abusivi in quanto con concessione rilasciata nel lontano 1999 e quindi ormai scaduta.
Ha fatto notare che gli elementi basilari dei Piani di Localizzazione sono da un lato la regolamentazione anche antiabusivismo e dall’altro lato le maggiori entrate nelle casse capitoline.
La regolamentazione dell’impianto generale ha portato ad una forte riduzione: ha quindi spiegato le diverse tipologie di impianti.
Come ultimo punto ha fatto sapere che in mattinata erano arrivati 3 contributi: uno da parte della associazione Verdi Ambiente e Società (VAS) e gli altri due da parte di due cittadini che hanno riguardato solo l’area dell’EUR.
Ha concluso affermando che “l’Arch. Bosi ha fatto un ragionamento di più largo respiro”.
Ha ripreso la parola il Vice Presidente Vicario del Consiglio Municipale Antonio Tortosa, che avrebbe voluto farmi fare subito il mio intervento: gli ho dovuto far presente che in tutti gli incontri precedenti dopo il Municipio è stata sempre data la parola prima ai rappresentanti del Comune.
È intervenuto allora il Sub Commissario Giuseppe Castaldo che dopo aver ringraziato tutti i presenti ha ricordato che si sta attuando la previsione dell’art. 32 della normativa tecnica di attuazione del PRIP e che “siamo qui per ascoltare tutti i vostri contributi, che saranno valutati in base al parametro della legittimità (secondo criteri tecnici e giuridici) ma anche con regole di equilibrio”.
Ha quindi invitato la Dott.ssa Monica Giampaoli ad illustrare il percorso amministrativo che si deve seguire.
È stato così nuovamente fatto sapere che dopo il prossimo 24 febbraio i Municipi hanno 5 giorni di tempo per trasmettere tutta la documentazione pervenuta al Dipartimento, che provvederà a controdedurre: “verrà poi confezionata la prima stesura delle deliberazione su cui verrà richiesto il ‘parere’ dei Municipi ai sensi del comma 2 dell’art. 19 “ del nuovo Regolamento di Pubblicità, da esprimere entro 30 giorni, eventualmente riducibili a 20.
Sono stato invitato quindi dal sig. Antonio Tortosa a fare il mio intervento da concludere possibilmente entro 10 minuti circa.
Ho preliminarmente ringraziato l’Assessore Simona Testa per l’invito a partecipare che mi aveva voluto trasmettere pe posta elettronica.
Dopo essermi presentato ed aver spiegato che la avrei consegnato la copia cartacea colori delle osservazioni, proposte e istanze presentate congiuntamente da VAS e Bastacartelloni, ho fatto presente che dalla legenda di ognuno dei riquadri del Piano di Localizzazione del IX Municipio risultano in particolare 5 diverse tipologie di impianti (pubbliche affissioni, impianti Bike Sharing e servizi igienici, impianti SPQR, impianti Cultura e Spettacolo e impianti privati su suolo pubblico) che vanno a costituire 5 distinti circuiti che sono propedeutici ai futuri bandi di gara per lotti territoriali con cui si assegnerà la gestione decennale di tutti gli impianti individuati dai Piani di Localizzazione definitivamente approvati.
A tal ultimo riguardo ho fatto presente che nei precedenti incontri pubblici si è teso a confondere in una certa misura l’oggi con il domani: ho fatto l‘esempio della tipologia di impianti speciali (che sono riuscito a far introdurre sia nel PRIP che nel nuovo Regolamento di Pubblicità nei due formati di mt. 1,20 x 1,80 e di mt. 3,20 x 2,40) utilizzati in tutte le principali città europee proprio per concedere una superficie espositiva complessiva come corrispettivo di un servizio di Bike Sharing da garantire con un certo numero di ciclostazioni.
Ho fatto quindi sapere che nel Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) è previsto a regime un servizio fino a 350 ciclostazioni che dovrebbero essere assicurate con un corrispettivo di 8.000 mq. iniziali (scesi poi a circa 7.500) di superficie espositiva: il futuro bando di gara dovrà indicare con esattezza quanto non fa parte della discussione di oggi, vale a dire quante ciclostazioni si chiederanno come corrispettivo dopo averle individuate con precisione sul territorio anche e soprattutto per consentire di usare la bicicletta (anche elettrica) per recarsi al lavoro e contribuire in una certa misura ad allentare la morsa del traffico che attanaglia Roma.
Sono passato quindi a far conoscere le ragioni (che ho spiegato nelle “osservazioni”) per cui i Piani di Localizzazione non hanno assolto completamente al compito di assicurare una convenienza economica a tutti i futuri lotti territoriali da mettere a gara (ad eccezione del circuito degli impianti per pubbliche affissioni, che cura il Comune per il tramite di apposita società affidataria).
Ho messo in evidenza la contraddizione che ho rilevato nei criteri dettati dalla Giunta Capitolina per la redazione dei Piani di Localizzazione perché da un lato ha privilegiato il servizio di Bike Sharing in quanto il circuito degli impianti speciali deve essere garantito “in termini di sostenibilità economica”, mentre dall’altro lato ha imposto come posizioni degli impianti da pianificare e da cui partire le ubicazioni degli impianti attualmente installati sul territorio e registrati nella Nuova Banca Dati, di cui chiaramente sono state confermate sul territorio solo quelle accertate come conformi alla normativa vigente in materia: ho precisato che per gli impianti speciali (non presenti al momento nella Nuova Banca Dati) la S.p.A. “Aequa Roma” ha dovuto trovare posizioni che magari sono state tolte alle altre tipologie di impianti ed ho messo in grande evidenza che in questo modo sono state comunque confermate in maggioranza posizioni di impianti di tipologie diverse su ognuno dei tratti stradali che si fanno concorrenza l’un l’altra, senza assicurare per tali motivi la convenienza economica di qualunque futuro bando di gara.
Ho voluto ricordare che dagli incontri pubblici fin qui svolti sono emerse da parte dei rappresentanti delle ditte pubblicitarie che vi hanno partecipato due critiche ben distinte.
La prima ha riguardato una presunta impossibilità di installare in futuro gli impianti nelle posizioni individuate dai Piani di Localizzazione, perché riguarderebbero moltissime strade con larghezza dei marciapiedi inferiore a quella prescritta dal Codice della Strada: ho ricordato al riguardo che il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada consente in tal caso delle deroghe, sfruttate dal Comune di Roma al comma 7 dell’at. 4 del nuovo Regolamento di Pubblicità, per consentire in tali casi di installare gli impianti “in posizione parallela all’asse stradale e posti in aderenza per tutta la loro superficie ai fabbricati.”
Caso esemplificativo di via Anastasio II
La stessa critica di incollocabilità è stata estesa anche alle strade non pianificate dal PRIP su cui il 2° comma dell’art. 30 delle normativa tecnica di attuazione del PRIP consente di distribuire le superfici espositive che non si sia potuto collocare sulle strade principali proprio per mancanza di marciapiedi, fino ad un massimo del 15% del dimensionamento complessivo, purché nell’ambito delle sottozone B2 e B3, ed esclusivamente con le tipologie della palina SPQR, della palina con orologio e del parapedonale.
Le strade su cui è stato riversato questo 15% sono in maggioranza strade che il Codice della Strada definisce “strade locali”, senza quindi molto traffico e conseguentemente senza una grande convenienza economica dl punto di vista commerciale.
Siccome è stato detto che, anche se non soprattutto per colpa di questo 15%, non c’è più convenienza economica per l’intero circuito degli impianti SPQR, ho voluto mettere in evidenza il quadro generale entro cui sono state portate le critiche.
Ho ricordato che dai circa 232.000 mq. di superficie espositiva complessiva esistenti a Roma all’epoca del Sindaco Alemanno si è passati ai 162.500 mq. previsti dal PRIP, che sono scesi poi a 138.000 mq. dopo le mie osservazioni sui vincoli paesaggistici con divieto di affissione non rispettato, ribadite dalla Regione Lazio in sede di procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS): i Piani di Localizzazione hanno pianificato però 110.400 mq., dal momento che i rimanenti 27.600 mq. (dei complessivi 138.000) sono quelli previsti per impianti su proprietà privata (cioè su tetti e terrazze, su pareti cieche e su terreni visibili da strade pubbliche): poiché “Aequa Roma” non ha potuto distribuire tutti i 110.400 mq. previsti dal PRIP, il primo dimensionamento dei Piani è stato di 75.000 mq. circa, scesi alla fine agli attuali 62.000 mq. circa dopo il recepimento obbligato dei “pareri” espressi dalle Soprintendenze.
Sono quindi tornato sul 15% per far presente che la Relazione ai Piani di Localizzazione ha quantificato questa percentuale in 16.500 mq. che è però riferita ai 110.400 mq. previsti dal PRIP, mentre ora il dimensionamento finale dei 15 Piani di Localizzazione è sceso a 62.00o mq. per cui il 15% effettivamente recuperabile è diventato di 9.300 mq. circa, di cui secondo le critiche portate sarebbe installabile solo il 50%, vale a dire solo 4.650 mq. in tutto.
Ma sembra che alla fine “Aequa Roma” abbia distribuito in tutto solo il 6%: a questo punto ho incasellato questo dato “critico” nel quadro generale dei complessivi 62.000 mq. e nelle percentuali attribuite ad ogni circuito per tipologie di impianti, facendo anzitutto sapere che al circuito riservato agli impianti SPQR è stata assicurata una percentuale del 22,7%, per cui un solo 6% di impianti posizionati in strade senza convenienza economica non può intaccare in termini di analisi costi-benefici l’intero circuito degli impianti SPQR, che saranno assegnati prioritariamente alle ditte che hanno partecipato alla cosiddetta “procedura di riordino” e che hanno sempre rispettato tutte le norme.
Ho quindi fatto presente che alle ditte che operano attualmente a Roma è riservato il circuito degli impianti privati su suolo pubblico, per una percentuale del 30,2% che se sommata al 22,7% degli impianti SPQR, lascia chiaramente intendere come alle ditte sia stata riservata la maggioranza del “mercato”, a cui deve per di più aggiungersi il 5,1% riservato agli impianti per cultura e spettacolo.
In questo quadro generale di fondo va incasellata la critica portata ad una presunta prevalenza ed esclusività concessa solo e soltanto agli impianti del Bike Sharing, a cui è stata riservata solo una percentuale del 18.3% che non può mettere in discussione e comunque a rischio nella maniera più assoluta i tre circuiti da me sopra ricordati.
Tornando al miscuglio di tipologie che si sono venute a distribuire sul territorio per causa delle posizioni prese da quelle “normalizzate” degli impianti risultanti nella Nuova Banca Dati, ho messo in evidenza che la convenienza economica non c’è per nessuno dei tre circuiti più importanti (Bike Sharing, SPQR ed impianti privati) ad ognuno dei quali occorre dunque ridare valore commerciale, ma nelle proporzioni dovute e nel rispetto della gerarchia degli interessi che mette in primo piano impianti speciali e impianti SPQR.
Ho fatto capire a questo punto che le nostre ampie osservazioni sono servite a spiegare e far capire bene la nostra proposta, che è stata quelle di prendere in considerazione gli assi di penetrazione urbana che si identificano con le vecchie strade consolari che si irradiavano dal centro storico di Roma (che per il IX Municipio sono la via Ostiense/via del Mare e la via Pontina/via Cristoforo Colombo), riservando in prevalenza agli impianti speciali il lato in direzione del centro della città ed agli SPQR il lato opposto in direzione del confine comunale: senza alterare né le posizioni né gli indici di affollamento che hanno portato a stabilire le dimensioni degli impianti installabili, la nostra proposta consiste nel lasciare su ambo i lati gli impianti per pubbliche affissioni e per cultura e spettacolo, perché non ritenuti in concorrenza, e di scambiare in modo opportuno gli impianti soprattutto privati con altri impianti speciali o SPQR presi da altre strade più o meno delle stesse dimensioni.
Ho aggiunto che lo stesso “metodo” viene da noi proposto quanto meno per altre tre arterie, anche al fine di dare convenienza economica al circuito per impianti privati su suolo pubblico, che si possono indicativamente elencare (secondo la nostra proposta via dell’Oceano Pacifico, via dell’Oceano Atlantico e Viale Egeo.
Ho fatto infine presente che le nostre istanze hanno riguardato esclusivamente le richieste di eliminazione di posizioni che sono state accertate in violazione della normativa vigente al riguardo: nel caso del IX Municipio hanno riguardato viale Europa, Piazza Guglielmo Marconi e Viale della Civiltà Romana che il PRIP destina a zona “A” (con divieto tassativo di affissione), ma dove sono stati posizionati impianti SPQR del recupero del 15%.
Ho fatto presente che ne è stata richiesta l’eliminazione ma anche lo spostamento in vie vicine che ricadono in sottozona B2.
Ha ripreso la parola l’Assessore Simona Testa per ringraziarmi e far presente che c’è stata una coincidenza esplicita con le istanze presentate anche dagli altri due cittadini.
Ho consegnato quindi a chi aveva verbalizzato la copia cartacea delle OSSERVAZIONI, PROPOSTE E ISTANZE RELATIVE AL PIANO DI LOCALIZZAZIONE DEL IX MUNICIPIO.
Ha chiuso l’incontro pubblico il Sub Commissario Giuseppe Castaldo, ringraziando l’Assessore alle Politiche del Commercio che ha visto pienamente coinvolto nella materia e dando appuntamento al prossimo incontro pubblico di oggi ad Ostia.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi