Alle ore 16,45 circa nella ex aula consiliare del V Municipio al piano interrato di via Torre Annunziata n. 1 è iniziato l‘8° incontro pubblico sul piano di Localizzazione stavolta di questo Municipio.
Ex aula del Consiglio del V Municipio
Per il Comune era presente nuovamente il Sub Commissario Giuseppe Castaldo a cui è stata assegnata la delega in materia di Attività Produttive e la Dirigente della Unità Organizzativa “Affissioni e Pubblicità” Dott.ssa Monica Giampaoli: era presente anche il Dott. Gianluca Giattino della S.p.A. “Aequa Roma” che ha redatto i 15 Piani di Localizzazione.
In rappresentanza del V Municipio era presente il Presidente Giammarco Palmieri, l’Assessore al Commercio Cesare Marinucci ed il Direttore del Municipio Dott. Luigi Ciminelli.
Per la Unità Organizzativa del V Gruppo Prenestino del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale erano presenti 3 vigili addetti al controllo sul territorio degli impianti pubblicitari: per l’altra accorpata Unità Organizzativa del V Gruppo Casilino del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale era presente Claudio Fumelli (con cui ho avuto tempo addietro un confronto serio e costruttivo assieme all’Assessore all’Ambiente sulle procedure di repressione degli impianti pubblicitari abusivi).
Erano presenti fra il pubblico, oltre al sottoscritto, la sig.ra Stefania Palmigiani (della ditta “SIPEA”), la sig.ra Patrizia Douglas (della ditta IGP DÉCAUX) ed sig. Massimo Centi (esperto del settore).
Per il Comitato di Quartiere “Centocelle storica” erano presenti il Presidente Carlo Carmeri ed i signori Pino Cerasa e Antonio Lo Perfido.
Era presente inoltre il Presidente del Mercato Rionale di Viale della Primavera sig. Alessandro Esposito.
Era presente con una troupe televisiva anche il mensile di Roma Est “Viavai”.
Ha dato avvio all’incontro pubblico il Presidente Giammarco Palmieri, che ha ringraziato tutti i presenti per la loro partecipazione.
Giammarco Palmieri
Ha parlato di un momento a suo parere importante di partecipazione e di confronto, precisando che siamo nella fase attuativa del PRIP: si tratta di una fase di ascolto per consentire di avanzare contributi che possano migliorare la “proposta” dei Piani di Localizzazione così come approvata dalla Giunta Capitolina.
Ha lasciato la parola al Sub Commissario Giuseppe Castaldo che ha ringraziato il V Municipio per l’organizzazione: “Siamo qui per ascoltare con la massima attenzione e con l’obiettivo di acquisire elementi che possano migliora l’impianto complessivo”.
Giuseppe Castaldo
Ha aggiunto che tutti i contributi saranno valutati secondo canoni di “legalità” (esaminando la congruità in termini tecnici e giuridici) e di equilibrio.
Ha quindi invitato la Dott.ssa Monica Giampaoli ad illustrare la procedura che si deve seguire.
È stato così nuovamente fatto sapere che dopo il prossimo 24 febbraio i Municipi hanno 5 giorni di tempo per trasmettere tutta la documentazione pervenuta al Dipartimento, che dal prossimo 29 febbraio provvederà a controdedurre a tutta la documentazione pervenuta, di cui si sta già esaminando quella già trasmessa al Dipartimento: ha precisato che se verranno accolte proposte di modifiche ed integrazione ai Piani di Localizzazione, “Aequa Roma” provvederà all’adeguamento.
Ha precisato ch se sarà necessario si terrà una Conferenza di Servizi con le tre Soprintendenze interessate: poi verrà preparato l’atto deliberativo su cui verrà chiesto ai Municipi di esprimere il proprio “parere” entro 30 giorni, eventualmente riducibili a 20.
Ha precisato che si dovrà contro dedurre anche ai “pareri” espressi dai Municipi.
Sono quindi iniziati gli interventi.
Ha preso per primo la parola la sig.ra Stefania Palmigiani (della ditta “SIPEA”), che ha voluto fare alcune osservazioni.
Ha detto di aver fatto una verifica delle varie situazioni, rilevando anzitutto che le planimetrie generali sono senza indicazione del numero civico all’altezza del quale verrà ad essere installato ogni futuro impianto.
Ha fatto sapere di essere andata personalmente a fare un sopralluogo a campione e di avere registrato posizioni difformi dalla normativa vigente: ha precisato di vere riscontrato marciapiedi inferiori ai 2 metri minimi che in base al il Codice della Strada debbono essere lasciati liberi per i passaggio dei pedoni, specie se disabili.
Ha citato a tal proposito il 3° comma dell’art. 20 del Codice della Strada, che testualmente recita: “ Nei centri abitati, …., l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della metà’ della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m.”.
Ha inoltre riscontrato (specificatamente nel riquadro B1del Piano di Localizzazione del V Municipio) molti impianti bifacciali in strade che sono invece a senso unico (come ad esempio via Erasmo Gattamelata e via Muzio Attendolo, ndr.), dove viene meno la commerciabilità della facciata con meno riscontro visivo.
Via Erasmo Gattamelata (foto tratta da Street View di Google Maps)
Ha aggiunto che molti impianti sarebbero a suo giudizio in conflitto con la segnaletica stradale e che ci sono ad ogni modo una serie di condizioni che fanno venir meno la convenienza economica che dovrebbe invece fare da base per i futuri impianti.
Ha concluso facendo sapere che seguiranno comunque entro il prossimo 24 febbraio le osservazioni scritte della “SIPEA”.
Non essendosi fatto avanti nessun altro dei presenti per intervenire, ho preso allora io la parola, spiegando in anticipo le ragioni della copia cartacea a colori che consegnavo specificatamente al Consiglio del V Municipio, pur avendo già trasmesso in mattinata per posta elettronica certificata le OSSERVAZIONI, PROPOSTE E ISTANZE RELATIVE AL PIANO DI LOCALIZZAZIONE DEL V MUNICIPIOpresentate congiuntamente da VAS e Bastacartelloni.
Dal momento che, stando a quanto ribadito anche ieri dalla Dott.ssa Monica Giampaoli, il “parere” dei Municipi verrà richiesto in una seconda fase, la consegna della copia cartacea ha la dichiarata finalità di consentire anche al Coniglio del V Municipio di tener conto del contributo portato dai cittadini, per recepirne in tutto o in parte o per niente le proposte avanzate.
Per evitare di essere ripetitivo allo stesso modo, dopo ben 7 incontri pubblici, ho spiegato il contributo di VAS e Bastacartelloni da un altro punto di vista, partendo dal PRIP che ha pianificato solo le strade indicate nel Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) del 1999, per ognuna delle quali ha prescritto il relativo indice di affollamento mediante 8 diversi tipi stradali ottenuti tenendo conto contestualmente della zonizzazione del Piano Regolatore Generale urbanistico del Comune di Roma, del PGTU e delle zone vincolate: i tipi stradali vanno dal minimo di 04 al massimo di 32, che vuol dire posizionare su entrambi i lati della strada impianti la cui superficie non superi i 4 metri quadri (valore minimo) o i 32 metri quadri (valore massimo) ogni 100 metri.
Ho fatto presente che ai Piani di Localizzazione è stato permesso anche un adeguamento al PGTU del 2014, aggiungendo nuove strade con lo stesso metodo scientifico.
I Piani di Localizzazione hanno così posizionato su tutte le strade suddette le 10 tipologie di impianti individuati dalla normativa tecnica di attuazione del PRIP (oltre che dal nuovo regolamento di Pubblicità) secondo una serie di raggruppamenti (per pubbliche affissioni, per Bike Sharing e servizi igienici, impianti SPQR, impianti Cultura e Spettacolo, impianti privati su suolo pubblico, impianti per pubblico servizio e impianti temporanei) che vanno a costituire 5 distinti circuiti, dal momento che gli impianti temporanei (contrassegnati con un rombo nero) riguardano soltanto le posizioni in cui verranno installate le plance elettorali per tutto il tempo della propaganda politica, mentre gli impianti per pubblico servizio riguardano paline con orologio o parapedonali che andranno a confluire nel circuito degli SPQR o in quello degli impianti privati: rimangono così 5 circuiti che, ad eccezione di quello per le pubbliche affissioni, sono propedeutici ai futuri bandi di gara per lotti territoriali con cui si assegnerà la gestione decennale di tutti gli impianti individuati dai Piani di Localizzazione definitivamente approvati.
Ho inteso a questo punto riferirmi alle critiche che sono state portate nei precedenti incontri pubblici per ridimensionarle nel quadro generale in cui debbono essere considerate rispetto ai 62.000 mq. di superficie espositiva complessiva: ho messo in risalto che alle ditte che operano tuttora a Roma è riservata una maggioranza di “mercato” che è pari al 62,2%, mentre agli impianti speciali è stata data una fetta del tutto minore dell’appena 18,3%, che quindi non può né deve mettere paura in termini di concorrenza, anche nel caso assurdo di riservare al servizio di Bike Sharing le strade di maggiore convenienza commerciale.
Dopo aver fatto capire la differenza che c’è tra i bandi di gara alla maggiore offerta del Canone Iniziative Pubblicitarie (CIP) ed i bandi in cui invece della maggiore offerta viene richiesta l’erogazione di un servizio, ho fatto quindi sapere che nel Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) è previsto a regime un servizio fino a 350 ciclostazioni che dovrebbero essere assicurate con un corrispettivo di 8.000 mq. iniziali (scesi poi a circa 7.500) di superficie espositiva: il futuro bando di gara dovrà indicare con esattezza quanto non fa parte della discussione di oggi, vale a dire quante ciclostazioni si chiederanno come corrispettivo dopo averle individuate con precisione sul territorio anche e soprattutto per consentire di usare la bicicletta (anche elettrica) per recarsi al lavoro e contribuire in una certa misura ad allentare la morsa del traffico che attanaglia Roma.
Sono passato quindi a far conoscere le ragioni (che ho spiegato nelle “osservazioni”) per cui i Piani di Localizzazione non hanno assolto completamente al compito di assicurare una convenienza economica a tutti i futuri lotti territoriali da mettere a gara (ad eccezione del circuito degli impianti per pubbliche affissioni, che cura il Comune per il tramite di apposita società affidataria).
Ho messo in evidenza la contraddizione che ho rilevato nei criteri dettati dalla Giunta Capitolina per la redazione dei Piani di Localizzazione perché da un lato ha privilegiato il servizio di Bike Sharing in quanto il circuito degli impianti speciali deve essere garantito “in termini di sostenibilità economica”, mentre dall’altro alto ha imposto come posizioni degli impianti da pianificare e da cui partire le ubicazioni degli impianti attualmente installati sul territorio e registrati nella Nuova Banca Dati, di cui chiaramente sono state confermate sul territorio solo quelle accertate come conformi alla normativa vigente in materia: ho precisato che per gli impianti speciali (non presenti al momento nella Nuova Banca Dati) la S.p.A. “Aequa Roma” ha dovuto trovare posizioni che magari sono state tolte alle altre tipologie di impianti ed ho messo in grande evidenza che in questo modo sono state comunque confermate in maggioranza posizioni di impianti di tipologie diverse su ognuno dei tratti stradali che si fanno concorrenza l’un l’altro, senza assicurare per tali motivi la convenienza economica di qualunque futuro bando di gara.
Ho voluto ricordare che dagli incontri pubblici fin qui svolti sono emerse da parte dei rappresentanti delle ditte pubblicitarie che vi hanno partecipato due critiche ben distinte.
La prima ha riguardato una presunta impossibilità di installare in futuro gli impianti nelle posizioni individuate dai Piani di Localizzazione, perché riguarderebbero moltissime strade con larghezza dei marciapiedi inferiore a quella prescritta dal Codice della Strada: ho ricordato al riguardo che il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada consente in tal caso delle deroghe, sfruttate dal Comune di Roma al comma 7 dell’art. 4 del nuovo Regolamento di Pubblicità, per consentire in tali casi di installare gli impianti “in posizione parallela all’asse stradale e posti in aderenza per tutta la loro superficie ai fabbricati.”
La stessa critica di incollocabilità è stata estesa anche alle strade non pianificate dal PRIP su cui il 2° comma dell’art. 30 della normativa tecnica di attuazione del PRIP consente di distribuire le superfici espositive che non si sia potuto collocare sulle strade principali proprio per mancanza di marciapiedi, fino ad un massimo del 15% del dimensionamento complessivo, purché nell’ambito delle sottozone B2 e B3, ed esclusivamente con le tipologie della palina SPQR, della palina con orologio e del parapedonale.
Le strade su cui è stato riversato questo 15% sono in maggioranza strade che il Codice della Strada definisce “strade locali”, senza quindi molto traffico e conseguentemente senza una grande convenienza economica dl punto di vista commerciale.
Tornando al miscuglio di tipologie che si sono venute a distribuire sul territorio per causa delle posizioni prese da quelle “normalizzate” degli impianti risultanti nella Nuova Banca Dati, ho messo in evidenza che la convenienza economica non c’è per nessuno dei tre circuiti più importanti (Bike Sharing, SPQR ed impianti privati) ad ognuno dei quali occorre dunque ridare valore commerciale, ma nelle proporzioni dovute e nelle gerarchia degli interessi da rispettare che mette in primo piano impianti speciali e impianti SPQR.
Ho fatto capire a questo punto che le nostre ampie osservazioni sono servite a spiegare e far capire bene la nostra proposta, che è stata quelle di prendere in considerazione gli assi di penetrazione urbana che si identificano con le vecchie strade consolari che si irradiavano dal centro storico di Roma (che per il V Municipio sono la via Prenestina e la via Casilina), riservando in prevalenza agli impianti speciali il lato in direzione del centro della città ed agli SPQR il lato opposto in direzione del confine comunale: senza alterare né le posizioni né gli indici di affollamento che hanno portato a stabilire le dimensioni degli impianti installabili, la nostra proposta consiste nel lasciare su ambo i lati gli impianti per pubbliche affissioni e per cultura e spettacolo, perché non ritenuti in concorrenza, e di scambiare in modo opportuno gli impianti soprattutto privati con altri impianti speciali o SPQR presi da altre strade.
Ho aggiunto che lo stesso “metodo” viene da noi proposto quanto meno per altre tre arterie, anche al fine di dare convenienza economica al circuito per impianti privati su suolo pubblico, che si possono indicativamente elencare (secondo la nostra proposta la Circonvallazione Casilina, via dell’Acqua Bullicante), viale della Primavera e via Palmiro Togliatti ).
Ho da ultimo messo in risalto il compito che è demandato al Consiglio del V Municipio, che è quello di individuare sul territorio i 36 impianti da destinare a servizi municipali, da individuare fra le posizioni riservate indistintamente anche agli impianti privati su suolo pubblico.
Ha preso la parola ll’Assessore al Commercio Cesare Marinucci, che ha invitato i vigili due due gruppi predestino e Casilino a dire qualcosa.
Cesare Marinucci
Chi è intervenuto a nome del V Gruppo Prenestino ha lamentato di non avere ancora avuto una copia del Piano di Localizzazione del V Municipio.
Ha tenuto a chiarire che i loro problemi sono di tipo operativo e che non vuole entrare nel merito del Piano di Localizzazione anche se a suo giudizio le cose si complicheranno.
Ha messo in evidenza che nel V Municipio non si fa più una rimozione da un anno.
Ha lamentato che il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive, ndr.) non è aggiornato, dal momento che risultano “attivi” molti impianti che invece non lo sono: ha lamentato che anche per l’individuazione dei responsabili dei manifesti abusivi i manifesti hanno per lo più a disposizione dei telefoni, da cui non viene risposto mai.
Ha voluto far presente i problemi che sono scaturiti dal PRIP dapprima con la riduzione dei formati da mt. 4 x 3 a mt. 3 x 2 e poi con l’obbligo di riverniciare tutti gli impianti “del colore grigio antracite RAL 7016 Pantone 3305”.
Si è voluto soffermare sul termine “pantone” che nessuno è stato capace di spiegargli, per poi arrivare a capire che è usato per intendere la mazzetta dei colori.
Ha lamentato infine la difficoltà di riconoscere le “aree verdi” ai bordi delle quali gli impianti pubblicitari non possono essere installati.
Ha concluso affermando che i vigili debbono avere un supporto da parte di chi decide.
Ho chiesto ed ottenuto a questo punto di intervenire per dare una serie di informazioni e di precisazioni riguardo a quanto detto.
Con riferimento alle mancate rimozioni da un anno, ho fatto sapere che l’Assessore al Commercio Marta Leonori ha fatto stanziare in bilancio 150.000 euro per la rimozione forzata d’ufficio degli impianti abusivi tramite chi si aggiudicherà i due appositi bandi fatti al riguardo, strappando un costo ad impianto che con l’intera cifra consente di rimuovere circa 1.000 impianti: ho ricordato al riguardo che dei circa 5.000 impianti “senza scheda” ne debbono essere ancora rimossi circa mille, mettendo in risalto che si tratta di una operazione che con lo svolgimento in atto del Giubileo contribuirebbe a ridare un certo decoro alla città.
Ho fatto sapere che una volta i Verbali di Accertamento di Violazione (VAV) dei vigili venivano trasmessi al G.S.S.U. (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana) a cui è stato tolto da diversi mesi ormai il compito del controllo e della repressione degli impianti abusivi, per cui i VAV vengoo ora trasmessi direttamente all’Ufficio Contravvenzioni per la notifica ai diretti interessati al pari delle multe per divieto di sosta.
Il Sub Commissario Giuseppe Castaldo ha chiuso l’incontro affermando che “dobbiamo fare di più perché la macchina comunale cammini sempre meglio”: ai vigili ha detto che debbono essere messi in condizione di lavorare al meglio.
La troupe di “Viavai” ha voluto che rilasciassi una breve intervista.
(vedi https://www.facebook.com/viavainews/videos/1239198086107642/)
Dott. Arch. Rodolfo Bosi