Su questo stesso sito il 12 dicembre 2014 ho pubblicato un articolo dal titolo “La doppia equivoca ‘sperimentazione’ del Comune di Roma” (https://www.rodolfobosi.it/la-doppia-equivoca-sperimentazione-del-comune-di-roma/), che della Nota prot. n. QH 83458 del 5 dicembre 2014 del Dott. Francesco Paciello dava notizia che si doveva dare immediata attuazione solo in via sperimentale della “riqualificazione” di viale dell’Oceano Pacifico, prescrivendo la rimozione di 35 impianti “considerati abusivi perché in violazione dell’autorizzazione, ai sensi dell’art. 2 del Regolamento di Pubblicità”.
A tal ultimo riguardo ho messo in evidenza che il richiamato art. 2 del Regolamento di Pubblicità riguarda le “Definizioni” ed è pertanto errato: il Dott. Francesco Paciello intendeva forse riferirsi al 2° comma dell’art. 1 che nell’ultimo periodo dispone testualmente che “le iniziative pubblicitarie svolte con qualunque mezzo nel territorio del Comune di Roma in difetto o in violazione della prescritta autorizzazione, ovvero comunque non contemplate nel presente Regolamento, o non autorizzate da altri Enti ai sensi dell’art. 23 comma 4 del Codice della strada, sono da considerarsi abusive a tutti gli effetti.”
Con la seguente Nota prot. n. QH/86409 del 15 dicembre 2014 il Dott. Francesco Paciello ha dimostrato di avere letto il mio articolo e di avermi dato ragione, perché ha sentito l’obbligo istituzionale di rettificare il “mero errore materiale” riportato al comma 8.
Gliene dò atto e merito, anche se avrei preferito che – magari con una specifica apposita separata nota – avesse chiarito in che cosa consista esattamente l’intervento di “riqualificazione” su viale dell’Oceano Pacifico ed in che misura coincida con i “primi interventi in attuazione del PRIP” e comunque rientri negli indirizzi che avrebbe fornito l’Assessore Leonori “nelle more della definizione del PRIP”, dichiarate nella Nota prot. n. QH 82072 del 1 dicembre 2014 sempre del Dott. Paciello parlando esplicitamente di “adottare ogni utile modifica per la migliore realizzazione dell’interesse pubblico”.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi