In un articolo pubblicato l’11 dicembre scorso su “Roma fa schifo” che riguardava la “sperimentazione” annunciata il 1 dicembre 2014 si ponevano le seguenti domande: “Perché si dice che il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari – il Prip – deve ora essere sperimentato per vedere se funziona, per magari farci eventuali modifiche? Ma stiamo scherzando? E tutto questo verrebbe da input della Leonori in persona? Trasecoliamo veramente. “(http://www.romafaschifo.com/2014/12/finira-mai-lo-scandalo-cartellopoli.html)
L’Assessore Leonori ha voluto dare un seguito alle suddette domande così come all’intero articolo con il seguente messaggio pubblicato ieri sempre sul sito htpp://www.romafaschifo.com.
Ho letto in questi ultimi giorni le preoccupazioni da parte di chi ha sostenuto negli anni una lotta contro il degrado dovuto alla proliferazione di cartelli pubblicitari abusivi.
Il timore sarebbe che, dopo la storica approvazione del PRIP, non si voglia poi procedere speditamente con gli atti conseguenti per ripristinare decoro della città, aumentare le risorse economiche e fornire servizi all’altezza di tante altre città europee.
Niente di più sbagliato!
Ribadisco la mia più ferma intenzione di portare a compimento tutto il percorso che riguarda gli impianti pubblicitari e la pubblicità esterna nella città.
A volte i tempi subiscono allungamenti non voluti, ma questo non deve essere interpretato come un ripensamento o un’accondiscendenza a pressioni contrarie.
In Giunta approvammo nel dicembre 2013 la cancellazione di quella sorta di sanatoria che andava sotto il nome di “impianti senza scheda”; si poteva fare prima?
Può darsi, ma è stato fatto, e nei mesi successivi è stato possibile eliminare circa 5.000 impianti dal territorio, nei tempi corretti, attendendo anche che il TAR convenisse con le ragioni dell’Amministrazione.
Avrei voluto approvare il PRIP all’inizio del 2014, così non è stato, ma ci siamo riusciti a luglio.
E dico “ci siamo riusciti” perché è stato importante anche il supporto delle associazioni, dei blog e di tutti quei cittadini che hanno considerato una giusta battaglia di civiltà superare anni di disordine e illegalità in questo settore.
Ora i prossimi principali passi sono: l’approvazione dei Piani di localizzazione e la pubblicazione successiva delle gare per l’assegnazione di tutti gli spazi pubblicitari.
Anche qui i tempi non sono sempre quelli desiderati: da un lato stiamo attendendo nei prossimi giorni la decisione del TAR sugli innumerevoli ricorsi presentati contro il PRIP e il nuovo Regolamento, dall’altro abbiamo dovuto attendere il 30 novembre l’approvazione dell’assestamento di bilancio che ha messo a disposizione le risorse economiche per la predisposizione dei Piani.
Ora con l’affidamento entro la fine dell’anno dell’incarico a Aequa Roma – e augurandoci che il giudice amministrativo riconosca la correttezza dei nostri atti – da marzo potremo confrontarci sui Piani redatti per poter poi procedere all’indizione delle gare.
Riguardo la sperimentazione, che tanto scalpore ha sollevato, voglio specificare che questa semplice prova non sostituisce né rallenta in alcun modo il percorso descritto.
Avverrà contemporaneamente alla redazione dei Piani, potrà fornire magari qualche utile elemento da tenere in considerazione dal punto di vista tecnico, ma sarà soprattutto una prima proiezione (anche comunicativa) di ciò che sarà la pubblicità esterna a Roma dopo l’assegnazione delle gare.
Vi ringrazio per la vostra attenzione sempre alta e vigile e vi rassicuro, tuttavia, che il mio impegno e quello della giunta non verrà meno sulla strada delle regole e di uno sviluppo sano, sostenibile e condiviso.
Con i miei più cordiali saluti.
Marta Leonori
In termini di “metodo” non posso esimermi dal lamentare questo modo di comportarsi a fronte di un problema di non secondaria importanza quale è quello della “sperimentazione” su cui erano stati espressi dei primi dubbi in un articolo pubblicato il 27 novembre 2014 sul sito “htpp://bastacartelloni.it” e sono piovute poi critiche aperte l’11 dicembre 2014 sul sito “htpp://romafaschifo.com” ed il giorno dopo sul sito “htpp://www.vasroma.it con un mio articolo.
Il mio articolo si chiudeva testualmente nel seguente modo: “L’Assessore Leonori non può continuare a tacere e far finta di non accorgersi di quanto sta accadendo intorno a lei, specie di questi tempi in cui l’inchiesta penale su ‘Mafia Capitale’ dovrebbe spingere ad una trasparenza ancora maggiore a tutela della sua immagine e di un operato cristallino della Amministrazione Capitolina.”
L’Assessore Leonori ha preferito una “risposta” del tutto personale a “Roma fa schifo”, senza nemmeno ritenere di estenderla quanto meno anche a “Basta Cartelloni” e “VAS Roma”, se non altro per la parte del messaggio che riguarda proprio la “sperimentazione”, invece di fare un vero e proprio comunicato ufficiale riferito a tutti ed in particolare anche alle ditte pubblicitarie.
In termini di “merito”, riguardo al contenuto del messaggio di posta elettronica, l’Assessore Leonori fa sapere che il grave ritardo nell’assegnazione dell’incarico per la redazione dei 15 Piani di Localizzazione è dovuto al fatto che si è “dovuto attendere il 30 novembre l’approvazione dell’assestamento di bilancio che ha messo a disposizione le risorse economiche per la predisposizione dei Piani”: il bilancio di assestamento è stato comunque approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 124 del 27 e 28 novembre 2014.
L’Assessore Leonori non fa sapere inoltre a chi sia stato dato l’incarico di redigere i 15 Piani di Localizzazione, anche se appare più che presumibile che sia la S.p.A. “Aequa Roma” che ha già redatto il PRIP.
Con riferimento agli impianti cosiddetti “senza scheda” l’Assessore Marta Leonori afferma che “nei mesi successivi è stato possibile eliminare circa 5.000 impianti dal territorio, nei tempi corretti”: debbo purtroppo rilevare che l’affermazione non risponde del tutto al vero.
Come dichiarato in un comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune, 5.000 circa è il numero complessivo degli impianti pubblicitari “senza scheda” esistenti sul territorio all’atto della deliberazione della Giunta Capitolina n. 425 del 13 dicembre 2014 che ne ha prescritto la rimozione, che secondo l’interpretazione che ne è stata poi data sarebbe dovuta avvenire entro il 19 marzo scorso, stando agli inviti-diffida a rimuovere spontaneamente tali impianti ad opera delle ditte che ne sono proprietarie, trasmessi ai primi di febbraio del 2014 dal Dott. Francesco Paciello.
Stando sempre alle cifre fornite in altra sede dall’Assessore Leonori, l’invito-diffida a rimuovere spontaneamente i propri impianti avrebbe portato a registrarne come effettivamente rimossi entro la data del 19 marzo 2014 appena 700 impianti circa.
Grazie ai ricorsi contro gli inviti-diffida presentati da diverse ditte pubblicitarie sia al TAR prima che al Consiglio di Stato dopo, tutti comunque rigettati, è rimasto tutto fermo praticamente fino allo scorso mese di ottobre, senza però che a tutt’oggi si registrino le rimozioni dei circa più di 4.000 impianti rimanenti.
Anziché a rimozioni più che dovute, si assiste ad una corsa sempre più sfrenata a convertire gli impianti pubblicitari di mt. 4 x 3 in due impianti di mt. 3 x 2.
L’Assessore afferma di stare “attendendo nei prossimi giorni la decisione del TAR sugli innumerevoli ricorsi presentati contro il PRIP e il nuovo Regolamento”, ma non fa sapere quanti siano stati in tutto i ricorsi presentati né precisa il numero di quelli che hanno impugnato solo il PRIP ed il numero di quelli che hanno invece impugnato le modifiche ed integrazioni apportate al Regolamento.
Da voci raccolte ma non ancora ufficialmente confermate sembra che proprio nella giornata di oggi sia stata fissata l’udienza del TAR sulla richiesta di sospensiva non si sa se nei confronti della deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014 (PRIP) oppure nei confronti della deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30 luglio 2014 (modifiche ed integrazioni del Regolamento) o nei confronti di tutti e due (in tal caso anche con più di un singolo ricorso).
Né VAS né Basta Cartelloni né Cittadinanzattiva sono stati messi in condizioni di poter intervenire ad opponedum contro i ricorrenti ed a difesa dei due atti dell’Assemblea Capitolina.
Mi aspetto che l’Assessore Leonori comunichi almeno ufficialmente prima o poi il numero esatto dei ricorsi presentati sia contro il PRIP che contro il Regolamento, facendo sapere l’esito che ha avuto ognuno di essi.
Per quanto riguarda infine la sperimentazione l’Assessore Leonori ha voluto specificare che “questa semplice prova non sostituisce né rallenta in alcun modo il percorso descritto”, vale a dire nell’immediato la redazione dei Piani di Localizzazione sulla base della disciplina dettata dalla Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP.
Metto in evidenza che nella Nota prot. QH 82072 del 1 dicembre si parla di “indirizzi” che l’Assessore Leonori avrebbe “formulato” al Dott. Francesco Paciello “nelle more della definizione del PRIP … allo scopo di sperimentare quanto previsto dalla normativa” del PRIP “ed eventualmente adottare ogni utile modifica …”.
La precisazione dell’Assessore Leonori è troppo vaga perché ha la valenza di una semplice garanzia che non spiega come e dove possa essere “definito” il PRIP bypassando l’Assemblea Capitolina che l’ha definitivamente approvato: non chiarisce soprattutto se le eventuali modifiche riguardino il PRIP o direttamente i Piani di Localizzazione e quale sia comunque l’esatta natura di “ogni utile modifica”.
In un caso come nell’altro a mio giudizio c’è la rischiosa possibilità di una diretta incidenza sui Piani di Localizzazione in corso di redazione, sia con una eventuale modifica delle schede tecniche allegate alla Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP che con una eventuale sperimentazione di viale dell’Oceano Pacifico in applicazione del suo indice di affollamento stabilito dal PRIP e delle distanze minime prescritte dal Codice della Strada: dal momento che tale strada rientra fra quelle del Piano di Localizzazione del Municipio IX, che si concretizzerà proprio con l’applicazione del suo indice di affollamento stabilito dal PRIP e delle distanze minime prescritte dal Codice della Strada, è del tutto evidente non solo il rischio di una illecita sovrapposizione, ma anche e soprattutto di far rimanere installati nelle posizioni individuate dal Piano di Localizzazione gli impianti pubblicitari del riordino, anziché i nuovi futuri impianti da mettere a gara.
L’Assessore Leonori ha voluto assicurare che questa “sperimentazione” “sarà soprattutto una prima proiezione (anche comunicativa) di ciò che sarà la pubblicità esterna a Roma dopo l’assegnazione delle gare”.
Ma se così fosse veramente, perché non ha fatto predisporre delle “slide” che facessero vedere la differenza che ci sarà a regime tra oggi e domani, esattamente come ha fatto il 5 maggio 2014 all’atto della presentazione delle linee guida del PRIP in conferenza stampa ?
Torno a ribadire che l’Assessore Leonori dovrebbe andare oltre la “forma” assiomatica di una “assicurazione” ed essere molto più trasparente nella “sostanza” reale di questa “sperimentazione” in cui a mio giudizio sembra essersi voluta imbarcare del tutto inopportunamente.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi