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Rodolfo Bosi
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Home AFFISSIONI E PUBBLICITA' DEL COMUNE DI ROMA

Sulla decisione della Giunta Capitolina di far riverniciare dai privati le strisce pedonali in cambio di spazi pubblicitari rimangono alcune perplessità anche dopo la pubblicazione della delibera

25/06/2015
in AFFISSIONI E PUBBLICITA' DEL COMUNE DI ROMA, Archivi, cartellopoli, Impianti pubblicitari a Roma, News, Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari (P.R.I.P.)
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Su questo stesso sito il 1 giugno 2015 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Più ombre che luci sulla decisione della Giunta Capitolina di far riverniciare dai privati le strisce pedonali in cambio di spazi pubblicitari”, in cui esprimevo una serie di valutazioni sulle ombre riguardanti il provvedimento preso. (https://www.rodolfobosi.it/20272/).

Ad esso è seguito il successivo 5 giugno un articolo dal titolo “Chiarimenti dell’Ufficio comunale competente sulla decisione della Giunta Capitolina di far riverniciare dai privati le strisce pedonali in cambio di spazi pubblicitari sulle transenne parapedonali”, in cui ho dato i chiarimenti avuti con viva soddisfazione perché mi avevano rassicurato sul rischio da me paventato che la decisione presa dalla Giunta Comunale potesse ritardare anziché accelerare l’entrata a regime del PRIP e dei Piani di Localizzazione con i veri bandi che si debbono fare quanto prima, possibilmente entro l’anno e prima dell’inizio del Giubileo. (https://www.rodolfobosi.it/chiarimenti-dellufficio-comunale-competente-sulla-decisione-della-giunta-capitolina-di-far-riverniciare-dai-privati-le-strisce-pedonali-in-cambio-di-spazi-pubblicitari-sulle-transenne-paraped/#more-20429)

Il suddetto articolo si chiudeva facendo presente che la deliberazione della Giunta Capitolina non era stata ancora pubblicata all’Albo on line del Comune, per cui rimanevo in attesa di conoscerne i contenuti per avere una definitiva conferma che l’iniziativa non appare in conflitto e comunque non contrasta né ritarda l’entrata a regime che Roma aspetta da più di vent’anni.  

Il 12 giugno 2015 è stata pubblicata la Deliberazione della Giunta Capitolina n. 180 del 29 maggio 2015 concernente gli “Indirizzi per la procedura di gara avente ad oggetto la sponsorizzazione di interventi di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali presenti sul territorio di Roma Capitale”. 

Nelle premesse dell’atto si fa presente che “negli ultimi anni l’azione della Pubblica Amministrazione ha notevolmente risentito degli effetti della congiuntura economica”, per cui occorre “coinvolgere risorse private nella realizzazione di attività di interesse generale”, e si prende atto che “fra gli strumenti che realizzano la suddetta collaborazione fra pubblico e privato è ricompreso il contratto di sponsorizzazione, cui le pubbliche Amministrazioni Locali possono ricorrere”. 

Viene quindi considerato che “Roma Capitale, al fine di conseguire un risparmio di spesa nella realizzazione delle attività legate alla realizzazione di segnaletica orizzontale, intende ricercare, mediante procedura ad evidenza pubblica, soggetti terzi (persone fisiche o giuridiche, ivi comprese le Associazioni), anche in forma associata che intendano proporsi come Sponsor per tali attività”, con la precisazione che “l’intervento della sponsorizzazione riguarda la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e della relativa segnaletica stradale presente sul territorio di Roma Capitale – suddivisi in lotti di pari valore commerciale – con esclusione delle aree sottoposte a vincolo di tutela” e che “tale messa in sicurezza prevede il posizionamento di parapedonali ed il ripristino e la manutenzione della segnaletica orizzontale esistente, con l’adozione di materiali ad elevata visibilità e durata, così come previsto dall’allegato disciplinare tecnico” [che non è stato però pubblicato on line, ndr.]. 

Riguardo alle “aree sottoposte a vincolo di tutela” non appare chiaro se l’esclusione riguardi le strisce pedonali (ipotesi a mio giudizio molto poco probabile) oppure le transenne parapedonali che dovrebbero essere poste in prossimità delle strisce pedonali riverniciate: in tal ultimo caso, se si dovesse applicare alla lettera l’abbinamento obbligato di un impianto parapedonale per ogni striscia pedonale riverniciata, avremmo delle strisce pedonali nelle aree sottoposte a tutela che non potrebbero essere riverniciate dallo Sponsor.  

Nel mio primo articolo pubblicato il 1 giugno 2015 ho fatto presente che le transenne parapedonali non potranno esistere anche nel Municipio I, dove sia il Regolamento di Pubblicità che le Norme Tecniche del PRIP vietano espressamente l’installazione di qualunque parapedonale, sia di proprietà del Comune che di proprietà privata. 

Dal momento che è più che probabile che nelle suddette aree soggette a vincolo ricadano anche delle strisce pedonali accanto a cui non potranno essere installati parapedonali, avevo messo in evidenza l’opportunità di prevedere un corrispettivo di pubblicità che obblighi a riverniciare anche strisce pedonali non provviste di transenne parapedonali. 

Una possibilità del genere dovrà ormai essere prevista nel testo del bando di gara.  

Riguardo ai lotti più avanti nelle premesse viene precisato che “i lotti previsti nell’avviso pubblico e contenenti l’elenco delle strade, dovranno essere di dimensione, di superficie e di valore commerciali tra loro equivalenti”. 

Viene altresì precisato che “lo Sponsor avrà diritto alla propria visibilità in un apposito spazio, di dimensioni non superiori a 300 cmq., sul parapedonale posto in prossimità dell’attraversamento oggetto di intervento, secondo quanto prescritto dal Regolamento sulla Pubblicità di cui alla deliberazione Assemblea Capitolina n. 50/2014”. 

Al riguardo debbo far presente che nell’articolo pubblicato il 5 giugno 2015 chiarivo che l’ultimo periodo del 2° comma dell’art. 23 del nuovo Regolamento di Pubblicità, dedicato alle “Modalità di applicazione del canone”, dispone che “non si fa luogo ad applicazione del canone per superfici inferiori a trecento centimetri quadrati” e non quindi per superfici “non superiori a 300 cmq.” che lascia intendere la possibilità per lo Sponsor di uno spazio uguale e non inferiore a 300 centimetri quadrati.

Le premesse proseguono precisando ancora che “gli impianti, le opere, i beni eseguiti o forniti nell’ambito della sponsorizzazione, esclusi i pannelli con le visibilità dello sponsor, sono acquisiti gratuitamente al patrimonio comunale capitolino al momento della loro realizzazione” e che “il contratto di sponsorizzazione avrà durata di un anno, a partire dalla data di sottoscrizione, e che alla sua scadenza, o alla sua cessazione per qualsiasi causa, i beni dovranno essere restituiti in perfetto stato di manutenzione a Roma Capitale”. 

Si lascia intendere da un lato che a carico dello Sponsor c’è la realizzazione di nuovi impianti parapedonali acquisiti gratuitamente al patrimonio comunale, ad esclusione dei “pannelli con le visibilità dello sponsor”, facendo capire dall’altro lato che non si parla né quindi si tratta esplicitamente di “pubblicità”. 

Ma nel dispositivo della deliberazione viene stabilito che “sono, in ogni caso, escluse le sponsorizzazioni riguardanti:

a) propaganda di natura politica, sindacale, filosofica o religiosa;

b) pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, prodotti alcolici, materiale pornografico o a sfondo sessuale, gioco d’azzardo e armi;

c) messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia o comunque lesive della dignità umana;

d) pubblicità lesive della dignità della donna o di genere, nonché immagini che possano associarsi a maltrattamenti e/o alla violenza sugli animali.” 

Mi era stato chiarito al riguardo che sulle transenne parapedonali non verrebbe installata della “pubblicità” vera e propria, che pur sotto i 300 centimetri quadrati concessi farebbe comunque rientrare la casistica nella disciplina dettata dal PRIP e dai Piani di Localizzazione, perché a chi vincerà il bando di gara verrebbe concesso di installare soltanto il proprio logo. 

Ma il suddetto elenco delle “sponsorizzazioni” che debbono essere escluse lascia di riflesso intendere che si va ben oltre un semplice “pannello” con il logo dello Sponsor e che sarebbero conseguentemente consentite tutte le altre forme di “propaganda”, di “messaggi” e di “pubblicità”. 

Se poi si va ad esaminare la scheda tecnica allegata alla deliberazione, le perplessità allora aumentano anzitutto perché è riprodotto il seguente frontespizio del Servizio Tecnico Affissioni e Pubblicità della U.O. Regolazione, monitoraggio e controllo delle affissioni e pubblicità che è relativo al “progetto delle tipologie impianti tipo nell’ambito del territorio di Roma Capitale definite dalle deliberazioni di A.C. n° 49 e 50 del 30/07/2014” e più specificatamente al “FORMATO TIPO PARAPEDONALE DIM. 1.00 X 0.70”.

 Immagine.Tabella tipo parapedonale 

Al riguardo non posso non rilevare come a questo livello si registri solo il coinvolgimento del Dott. Francesco Paciello, di cui invece nelle premesse della deliberazione non figura che sia stato acquisito il parere di sua stretta competenza. 

Va messo inoltre in evidenza che il testo della deliberazione cita esclusivamente la Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 50 del 30 luglio 2014, mentre il suddetto frontespizio fa riferimento a tipologie di impianti tipo elencate all’art. 35 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.I.P. e delle schede tecniche allegate alla Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014. 

Alla destra della suddetta tabella è riportato il seguente progetto del formato tipo parapedonale dim. 1.00 x 0.70.  

Immagine.Progetto parapedonale privato e comunale

Come si può ben vedere mostra in alto il parapedonale di proprietà privata che nelle schede tecniche è classificato come “IMPIANTO TIPO: 2.A PARAPEDONALE”, mentre in basso mostra il parapedonale di proprietà del Comune (SPQR) classificato come “IMPIANTO TIPO: 1.D PARAPEDONALE SPQR”, lasciando così intendere che dovrebbero essere realizzati ex novo entrambi i tipi di impianto, senza nessuna ulteriore precisazione, specialmente su come si provvederà alla loro manutenzione una volta che il Comune sarà entrato in possesso di entrambi i tipi di parapedonali.  

A quest’ultimo riguardo debbo inoltre rilevare quanto già ho scritto, vale a dire che la S.p.A. “Aequa Roma” ha finito di redigere i 15 Piani di Localizzazione, che prevedono anche l’individuazione dei parapedonali come “impianti pubblico servizio” bifacciali di mt. 1,00 x 0,70, la cui posizione è al momento soggetta – al pari delle posizioni anche di tutti gli altri tipi di impianti – all’esame delle Soprintendenze competenti per territorio che dovranno esprimere il proprio “parere” entro il prossimo 12 luglio. 

Ho scritto anche e soprattutto che per evitare ad ogni modo qualsiasi interferenza tra le due procedure, le nuove transenne parapedonali dovranno essere posizionate sul territorio in punti diversi da quelli già individuati dai Piani di Localizzazione per i parapedonali con pubblicità da mt. 1,00 x 0,70.   

Da quanto mi risulta è mancato fino ad ora questo necessario coordinamento: a questo punto si potrà ed anzi si dovrà provvedere ad evitare ogni interferenza nel testo del futuro bando. 

Alla destra del progetto sono riportati i particolari del progetto stesso.

Immagine.Progetto parapedonale. Particolari. npng 

Dal progetto sopra riportato, confrontato con le schede tecniche degli impianti tipo 1.D e 2.A, si evince che il singolo pannello espositivo del parapedonale è di cm. 100 x 70, per cui su di esso lo Sponsor dovrebbe affiggere un proprio “pannello” tutt’al più di cm. 60 x 50, dove – stando al dispositivo della deliberazione n. 180/2015 – potrebbe trovare spazio non solo il logo, ma qualche forma di “pubblicità” diversa da quelle escluse, di cui si è detto. 

Dal momento che non è stato pubblicato il disciplinare tecnico allegato alla deliberazione n. 180/2015, non è dato di sapere se vi sia precisato cosa esattamente lo Sponsor possa utilizzare il pannello espositivo di cm. 60 x 50 a lui concesso come corrispettivo, così come non è dato di sapere se è bifacciale il pannello da sfruttare (come è presumibile) e soprattutto quale sia il numero di impianti parapedonali da realizzare ex novo in prossimità di ogni striscia pedonale riverniciata. 

A quest’ultimo riguardo l’Assessore Pucci ha rilasciato dichiarazioni in cui afferma che «verranno installati quattro parapedonali con otto facciate totali».      

C’è infine un’ultima perplessità che riguarda la decisione presa dalla Giunta Capitolina. 

Come tristemente noto, la città di Roma è in questo momento in un totale stato di degrado per quanto riguarda in particolare le strade, di cui nei giorni scorsi i media hanno messo in risalto le buche come “piaga capitale”: è di tutta evidenza che, senza provvedere prima a rifare l’intero manto stradale di tutte le vie di Roma che ne hanno urgente bisogno, verrebbero vanificate del tutto le riverniciature delle strisce pedonali poste su strade dissestate che poco dopo saranno riparate e asfaltate di nuovo per tutta la loro lunghezza.  

 

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

 

 

 

 

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