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Rodolfo Bosi
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Home Archivi

Termovalorizzatore, avanti tutta: c’è il decreto che dà poteri straordinari a Gualtieri per realizzarlo

29/04/2022
in Archivi, Comune di Roma, Governo del territorio, Natura, News, Piani territoriali, RASSEGNA STAMPA
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La bozza c’è già.

I poteri straordinari che serviranno al sindaco Roberto Gualtieri per realizzare il termovalorizzatore sono contenuti in un decreto sul tema energia, e non solo, che dovrebbe arrivare lunedì prossimo in Consiglio dei ministri.

Il comma in questione, come riporta l’agenzia di stampa Dire, recita così: “Al fine di assicurare gli interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025 nella Città di Roma, in considerazione della esigenza di prevenire gravi criticità nella gestione dei rifiuti urbani, nonché in attuazione dell’art. 114, comma 3, della Costituzione, spettano al Commissario straordinario del Governo di cui all’art.1, comma 421 della legge n. 234 del 2021, limitatamente al periodo del mandato, le competenze assegnate alla Regione di cui agli artt. 196 e 208 del d. lgs. n. 152 del 2006, con riferimento al territorio di Roma Capitale“.

Così, a poco più di una settimana dall’annuncio in Consiglio comunale, ecco arrivare gli strumenti normativi per realizzare l’impianto. 

Detto, fatto.

Perché la scelta dei poteri straordinari

La strada dei poteri straordinari è l’unica percorribile per accorciare i tempi di realizzazione dell’impianto, ma soprattutto per bypassare il piano rifiuti regionale, che non prevede nessun termovalorizzatore.

Se si seguisse l’iter ordinario bisognerebbe passare da una modifica del testo in aula.

Opzione difficile dal momento che M5s e Pd, insieme al governo della Regione, sull’impianto hanno visioni diametralmente opposte.

Per capirlo basta leggere le dichiarazioni quotidiane dell’assessora alla Transizione ecologica, la grillina Roberta Lombardi. 

Ogni giorno non manca post su Facebook per smontare la scelta di Gualtieri, appoggiata invece da Nicola Zingaretti.

Il rischio è chiaro: spaccare la maggioranza e far cadere la giunta a nemmeno un anno dalle elezioni regionali, mettendo a repentaglio l’alleanza giallorossa alle prossime consultazioni.

Uno scenario da scongiurare.

Da qui l’escamotage che nei fatti tiene la Regione ai margini: chiedere poteri straordinari per il sindaco di Roma in veste di commissario del Giubileo 2025.

A questo punto alla Pisana rimane solo la parte tecnica, la Conferenza dei servizi per il rilascio delle autorizzazioni. 

Cosa dice il decreto

Tornando alla bozza di decreto, il commissario, oltre a predisporre e adottare il piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale, “regolamenta le attività di gestione dei rifiuti, ivi compresa la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, anche pericolosi“, recita la bozza, “elabora e approva il piano per la bonifica delle aree inquinate di propria competenza; approva i progetti di nuovi impianti per la gestione di rifiuti, anche pericolosi, e l’autorizzazione alle modifiche degli impianti esistenti, fatte salve le competenze statali di cui all’articolo 195, comma 1, lettera f), e di cui all’articolo 7, comma 4-bJs” e “autorizza l’esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero di rifiuti, anche pericolosi, fatte salve le competenze statali di cui all’articolo 7, comma 4-bis“.

Un decreto del presidente del Consiglio regolerà “le competenze del commissario che, in via sostitutiva degli enti competenti, adotta, con ordinanza motivata, gli atti, i provvedimenti e le autorizzazioni di cui ai commi 1 e 2“.

E ancora il commissario “adotta altresì, motivandone la necessità, ordinanze contingibili e urgenti nel rispetto della Costituzione, dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’ordinamento europeo, sentiti il Governo e la Regione Lazio – si legge ancora- La Regione esprime un parere non vincolante entro 30 giorni, trascorsi i quali il parere si intende acquisito“.

Sempre attraverso un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con il commissario e la Regione Lazio “possono essere nominati uno o più subcommissari“. 

“Cosa ne pensa Papa Francesco?”

Insomma la norma c’è e sta arrivando in tempi ancor più rapidi del previsto.

Mentre il fronte dei contrari e dubbiosi, soprattutto quello interno alla maggioranza, da Europa Verde a Sinistra civica ecologista, a Roma Futura, si organizza per tentare di convincere Gualtieri al passo indietro, lavorando a un dossier con una proposta alternativa che sia sostenuta dal parere di esperti sul tema, con numeri e costi.

Un’impresa quasi impossibile.

Il confronto ci sarà, il sindaco lo ha promesso, ma difficilmente servirà a invertire una rotta già tracciata. 

“Verificheremo con le associazioni, i sindacati e le altre forze politiche la legittimità delle deroghe contenute nella bozza del decreto Energia che assegna poteri straordinari in materia di rifiuti e per la realizzazione della relativa impiantistica” dichiara il consigliere capitolino di Europa Verde Nando Bonessio, tra i più accaniti oppositori del progetto. 

“Continuo a ribadire a gran voce che occorre trovare soluzioni alternative per la gestione dei rifiuti a Roma a partire innanzitutto da politiche coraggiose in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, con le direttive europee e con il testo unico del codice dell’Ambiente“.

Poi la provocazione: “Poiché le deroghe contenute nel decreto nascono per prevenire le criticità in materia di gestione dei rifiuti in vista del prossimo Giubileo, con il dovuto rispetto, vorrei sapere se Sua Santità Papa Francesco, ritiene che la Laudato sì, una delle encicliche papali più accorate in tema di tutela del pianeta, possa prevedere il trattamento dei rifiuti attraverso l’utilizzo di un inceneritore a Roma“. 

(Articolo di  Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 29 aprile 2022 sul sito online “Roma Today”)

************************************

N.B. – Con un provvedimento del genere si viene ad invertire di fatto la gerarchia delle fonti del diritto, consentendo ad una amministrazione  pubblica che è ultima di derogare dalle norme che dovrebbero essere invece a lei sovraordinate.

In base al richiamato 3° comma dell’art. 114 della Costituzione la legge dello Stato disciplina l’ordinamento di Roma in quanto è capitale della Repubblica.

In prospettiva del Giubileo della Chiesa del 2025 lo Stato ha approvato la legge n. 178 del 30 dicembre 2020, che al comma 645 del 1° comma ha disposto la costituzione di un tavolo istituzionale al fine di coordinare le iniziative e la realizzazione degli interventi e delle opere necessari allo svolgimento del Giubileo.

Il  successivo comma 646 ha precisato che “il tavolo istituzionale è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri e ne fanno parte il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro dell’interno, il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, il presidente della regione Lazio e il sindaco di Roma capitale, che possono delegare la loro partecipazione a propri rappresentanti, nonché due senatori e due deputati indicati, rispettivamente, dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati, sentiti i gruppi parlamentari. Il predetto tavolo definisce, anche sulla base delle proposte pervenute dalle amministrazioni interessate e delle intese tra la Santa Sede e lo Stato italiano, gli indirizzi nonché’ il piano degli interventi e delle opere necessari, da aggiornare e rimodulare su base almeno semestrale, sentite le competenti Commissioni parlamentari.“

Ad un anno esatto di distanza, il comma 421 del 1° comma dell’art. 1 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 ha innalzato la funzione del sindaco di Roma, perché ha disposto che “al  fine  di  assicurare  gli  interventi   funzionali   alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per  il  2025  nella città di  Roma,  é  nominato,  con  decreto  del  Presidente  della Repubblica, ai sensi dell’articolo 11 della legge 23 agosto 1988,  n. 400, un Commissario straordinario del Governo. Il  Commissario  resta in carica fino al 31 dicembre 2026”.

Ora si vuole bypassare le due suddette leggi che disciplinano sul piano generale gli interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo con il prossimo “decreto energia”, che – oltre a non tener più conto delle competenze della Regione Lazio – va a legittimare un “termovalorizzatore” che altro non è che un impianto di incenerimento, vale a dire un sistema lineare per definizione perché distrugge risorse e quindi non è economia circolare ed anzi inquina comunque, producendo nanoparticelle.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

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