Sul sito nazionale di VAS il 19 dicembre 2013 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Il nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PTPR) della Puglia”, che dava notizia della adozione di questo strumento di pianificazione con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1435 del 2 agosto 2013 (http://vasonlus.it/?p=2777).
L’articolo pubblicato il 16 gennaio 2015 sul sito “Tafter” dà ora notizia dell’intesa per la sua definitiva approvazione firmata dal Presidente Vendola e dal Ministro Franceschini.
Questa mattina a Roma il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini e il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola hanno firmato l’intesa per l’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale.
Quello pugliese sarà quindi il primo Piano paesaggistico approvato in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio e rappresenterà un importante punto di riferimento per molte altre regioni.
Il Piano paesaggistico promuove in maniera attiva la tutela e la valorizzazione del paesaggio, delineando uno scenario strategico fondato sui valori paesaggistici: si tratta di uno straordinario strumento per rendere più efficace la tutela ma anche per semplificare le autorizzazioni paesaggistiche ed incrementare la trasparenza delle decisioni.
Grazie a questo strumento, l’intero territorio pugliese, nel suo intreccio di risorse materiali e immateriali, che comprende anche la sfera sociale e culturale e le capacità dei soggetti di attivarsi e auto organizzarsi, si colloca al centro delle politiche di sviluppo sostenibile.
“Invito le altre Regioni a prendere esempio dalla Puglia” ha detto il ministro Franceschini al momento della firma sottolineando come “il piano paesaggistico rappresenta uno strumento fondamentale che aiuta a salvaguardare il territorio e a rendere più veloci e più trasparenti le diverse autorizzazioni e i diversi atti amministrativi. Il Piano pugliese è molto positivo – ha aggiunto – e sarà un punto di riferimento per tutte le altre regioni”.
Per il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola si tratta di un ‘cambio di passo radicale’ ed una ‘rivoluzione dell’insieme delle politiche pubbliche che finalmente escono dal dualismo disperato dei vincoli eccessivi e dell’abuso generalizzato”.
Il Piano paesaggistico della Regione Puglia si compone di tre parti.
– Il quadro conoscitivo, attraverso l’Atlante del Patrimonio, fornisce la descrizione, interpretazione e rappresentazione identitaria dei paesaggi della Puglia, relativa all’intero territorio regionale e a ciascuno degli 11 ambiti paesaggistici nei quali esso è articolato.
Agli enti locali è affidato il compito di dettagliare e specificare il quadro conoscitivo.
– Lo scenario strategico, che comprende l’insieme delle strategie volte a migliorare la qualità del paesaggio regionale, contrastare i processi di degrado, favorire la fruizione socioeconomica degli elementi patrimoniali identitari.
Esso si articola in obiettivi generali e specifici, che assumono valore di riferimento per i Progetti territoriali per il paesaggio regionale, i Progetti integrati di paesaggio sperimentali, le Linee guida.
Lo scenario strategico è approfondito per ciascuno degli undici ambiti paesaggistici mediante la definizione delle invarianti strutturali, degli obiettivi di qualità, di progetti e azioni che il PPTR propone di attivare, su iniziativa di soggetti pubblici o privati.
– I beni paesaggistici tutelati dal Codice e gli ulteriori contesti paesaggistici sono sottoposti a specifiche disposizioni articolate in:
- Indirizzi, che indicano ai soggetti attuatori gli obiettivi generali e specifici da conseguire.
- Direttive, che devono essere recepite nell’adeguamento dei piani settoriali e locali.
- Prescrizioni, che regolano usi ammissibili e trasformazioni consentite nelle aree interessate da beni paesaggistici.
- Misure di salvaguardia e utilizzazione, volte ad assicurare la rispondenza di piani, progetti e interventi agli obiettivi di qualità e alle normative d’uso negli ulteriori contesti paesaggistici.
- Linee guida, raccomandazioni volte a orientare la redazione di strumenti di pianificazione e di programmazione, nonché la previsione di interventi in settori che richiedono un quadro di riferimento unitario di indirizzi e criteri metodologici.