(ANSA del 23 luglio 2015, ore 16:22) – ROMA – ”Il petrolio minaccia il futuro del turismo italiano”.
Così Greenpeace che oggi con un gruppo di attivisti ha protestato davanti alla piattaforma petrolifera offshore Sarago Mare A, posizionata a tre chilometri dalla costa di Civitanova Marche.
Gli attivisti di Greenpeace hanno steso a pelo d’acqua, proprio sotto la struttura gestita dalla Edison, un grande striscione galleggiante con la scritta ‘stop trivelle’.
Poi si sono finti turisti di un possibile futuro prossimo, in cui le vacanze balneari potrebbero svolgersi all’ombra delle piattaforme petrolifere.
La protesta di Greenpeace fa parte della campagna TrivAdvisor con cui l’associazione ambientalista mette ”in guardia l’opinione pubblica dai piani del governo Renzi, che rischiano di regalare i nostri mari alle compagnie petrolifere”. (vedi https://www.rodolfobosi.it/trivelle-greenpeace-tutti-al-mare-con-la-renzi-petroltour/)
In poche settimane, riferisce, ”più di 43 mila persone hanno già firmato la petizione per chiedere una radicale revisione della strategia energetica”.
”Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un attacco inedito e su vasta scala ai nostri mari – dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace Italia – è davvero questo il futuro che vogliamo, fatto di airgun, trivelle e piattaforme? Dovrebbe essere chiaro a tutti che il gioco non vale la candela”.
Infine Greenpeace ricorda che ”soltanto tra il 3 e il 12 giugno il ministero dell’Ambiente ha autorizzato ben 11 progetti di prospezione di idrocarburi in mare con la tecnica dell’airgun.
L’area concessa ai petrolieri copre tutto l’Adriatico e parte significativa dello Jonio”.