ANSA, ore 11,39 del 9 febbraio 2015) – Mettere a punto un progetto di ‘Patto’ sui cambiamenti climatici da sottoporre in maggio alle Nazioni Unite in vista della Conferenza mondiale di Parigi alla fine dell’anno (la cosidetta Cop), snodo fondamentale in cui si dovrà trovare un accordo globale per abbattere le emissioni di CO2 che entrerà in vigore dal 2020.
Sarà questo l’obiettivo di inviati speciali per il clima di quasi 200 Paesi del mondo che da oggi al 13 febbraio, saranno impegnati in negoziazioni a Ginevra.
I tempi per la stesura del documento però sono piuttosto stretti, come riporta il sito ‘Responding to climate change’; questo perché il testo da cui partire deve esser pronto entro maggio; mentre per dicembre dovrebbe esserci una versione definitiva su cui poi i leader del Pianeta si confronteranno nella Cop parigina a dicembre.
La maggioranza dei governi mondiali pensa che il riscaldamento globale sia una ”minaccia” per la Terra e che l’uomo ha la sua parte di responsabilità, come ha ricordato nel suo ultimo report il gruppo di scienziati che studiano il clima su mandato dell’Onu (Ipcc). [vedi https://www.rodolfobosi.it/gas-serra-ai-massimi-da-800-mila-anni/]
Ma il punto dirimente riguarda le azioni da mettere in campo per evitare un aumento della temperatura media globale; il tentativo è quello di cercare di non superare la soglia dei due gradi di aumento per evitare gli scenari disastrosi descritti proprio dall’Ipcc: problemi di sicurezza alimentare e ridotta disponibilità di acqua potabile, inondazioni e tempeste, probabile aumento in alcune aree di conflitti per l’accesso alle risorse.
Ora, la strada che porta a Parigi sembra non essere esattamente in discesa, e ci sono diverse opzioni per raggiungere il risultato sperato; una di queste potrebbe essere quella di dimenticare ogni trattato precedente, così da consentire ai Paesi coinvolti maggiore flessibilità.
In realtà i governi dovrebbero procedere con la presentazione dei singoli tagli di CO2.
Il risultato della somma di ogni nazione sarà valutato dalle Nazioni Unite che entro novembre dovrebbe dire se riesce a soddisfare il livello richiesto.
Nel futuro ed atteso accordo globale sul clima potrebbero tra l’altro anche esser indicati i prezzi del mercato di carbonio, la riduzione dei combustibili fossili e target che incoraggino gli investimenti in adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.
Viene invece escluso, almeno per ora, che ci si ritrovi su un accordo simile al protocollo di Kyoto. Anche se i negoziati riescono sempre a riservare sorprese dell’ultimo minuto.