“Le zone lungo la Flaminia Nuova – lato sinistro uscendo da Roma – presentano particolari caratteristiche panoramiche, costituite da suggestivi speroni a ridosso della via, ricchi talora di notevole vegetazione, con resti archeologici e magnifiche ville, e tali da formare numerosi quadri naturali di eccezionale bellezza naturale”: anche con questa motivazione è stato emanato il Decreto Ministeriale del 26 marzo 1968 che ai sensi della legge n. 1497/1939 “sulla protezione delle bellezze naturali e panoramiche“ ha sottoposto a vincolo paesaggistico il costone tufaceo dei cosiddetti “Saxa Rubra” (letteralmente “sassi rossi”) a ridosso della via Flaminia Nuova, compresa la fascia di 500 metri che da via di Grottarossa arriva fino al Grande Raccordo Anulare (G.R.A.).
Un tratto di tale fascia ricomprende quello che doveva essere il vecchio tracciato sopraelevato della via Flaminia che inizia ora all’altezza dello svincolo sulla stessa da via di Quarto Peperino e che conserva ancora un tratto asfaltato (vedi sottostante foto satellitare tratta da Google Maps).
L’intera via Flaminia Nuova è stata poi ricompresa all’interno tanto del vincolo paesaggistico imposto con Decreto Ministeriale del 24 febbraio 1986 ai sensi dell’art. 1 lettera m) (zona di interesse archeologico) della cosiddetta “legge Galasso” n. 431/1985 quanto dell’ulteriore vincolo paesaggistico imposto con Deliberazione della Giunta Regionale n. 336 del 31 gennaio 1987.
La tutela di tutti e tre i suddetti vincoli paesaggistici è stata assicurata dapprima dal Piano Territoriale Paesistico (P.T.P.) n. 15/7 “Veio-Cesano” approvato con la legge regionale n. 24/1998 e poi dal “Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) adottato dalla Giunta Regionale del Lazio con deliberazioni n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007.
Al Circolo Territoriale di Roma della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) è pervenuta una lettera senza data e senza firma di un “Comitato Tutela Parco di Veio e Valle del Tevere” che segnala i lavori di bonifica, recinzione e preparazione di un terreno lungo circa 200 mt. a ridosso del costone tufaceo dei Saxa Rubra all’altezza del Km. 10,500 della via Flaminia, che ricade in prossimità del parco di Veio e che è comunque soggetta ai suddetti tre vincoli paesaggistici.
Con la Segnalazione lavori al Km. 10,500 della via Flaminia è stata denunciata anche alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma la presumibile rivendita di auto a cielo aperto che la società “Speedy Car” sembra voler realizzare nella “medesima area sulla quale, per alcuni anni, sono state presenti alcune strutture, anch’esse abusive, della c. d. ‘Villa Bau’ recentemente spostate in via di Valle Vescovo, in pieno Parco di Veio”.
Le foto sottostanti tratte da Street View di Google Maps attestano che al mese di ottobre del 2012 erano presenti le strutture di Villa Bau realizzate sul tratto della vecchia via Flaminia recintato con pali di legno e rete metallica, con accesso da un cancello verniciato di verde.
Alla segnalazione ha dato seguito la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma che con Nota prot. n. 39759 del 31 ottobre 2013 ha fatto presente che “non ha mai visto il progetto, né autorizzato alcun tipo di lavori” ed ha rimandato il parere in merito alla competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma: ha però messo in evidenza che “la zona rientra sotto l’indice di tutela T.I./56 del P.T.P. n. 15/7 Veio-Cesano, recepito anche nel PTPR, che classifica le pendici dei Saxa Rubra come zona di tutela integrale nella quale effettuare solo interventi di conservazione e rimboschimento”.
Da un sopralluogo effettuato sul posto il 4 novembre 2013 è stata accertata la sostituzione del vecchio cancello con un nuovo cancello in ferro battuto verniciato di nero.
Sul nuovo cancello è stato affisso un cartello che motiva come “pulizia fogliame” i lavori ormai fatti eseguire dal sig. Spirito Alberto in qualità di amministratore unico della S.r.l. “Speedy Car”.
Si fa presente al riguardo che ai sensi della lettera a) dell’art. 149 del D.Lgs. n. 42/2004, con cui è stato emanato il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, non è comunque richiesto il rilascio della autorizzazione paesaggistica “a) per gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici”.
Una volta ripulito dalla vegetazione infestante l’intero tratto della vecchia via Flaminia assieme al cancello d’ingresso è stata sostituita la vecchia recinzione con una nuova sempre in pali di legno e rete metallica.
Come attestano le foto sottostanti, sul costone tufaceo è stato affisso il cartello della S.r.l. “Speedy Car” e lungo il tracciato sono state già posteggiate alcune auto, a dimostrazione di una prossima esposizione a cielo aperto.
Ma una simile esposizione di auto a cielo aperto è espressamente vietata dalle Norme del P.T.P. n. 15/7 “Veio-Cesano” che all’art. 72 dettano la disciplina relativa ai “Manufatti incompatibili con gli obiettivi della tutela” stabilendo che “in tutte le zone e le sottozone TI, TO, TP del presente PTP è incompatibile con in raggiungimento degli obiettivi la conservazione di modi d’uso del suolo e di manufatti difformi ed in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti quali: … le occupazioni di suolo mediante deposito di materiale e le esposizioni di merci compreso macchinari ed automobili a cielo aperto”.
Ottobre 2012
Novembre 2013
Con un messaggio di posta elettronica trasmesso l’11 novembre 2013 a tutti gli stessi soggetti interessati dalla lettera del “Comitato Tutela Parco di Veio e Valle del Tevere” a nome del Circolo Territoriale di Roma di VAS il dott. arch. Rodolfo Bosi ha segnalato la natura illecita della destinazione d’uso che si vorrebbe dare a ridosso di questo tratto della collina tufacea dei Saxa Rubra che dovrebbe essere di proprietà della S.p.A. “Azienda Strade Lazio” (in sigla ASTRAL) ed ha chiesto di voler provvedere o far provvedere al riguardo.