Negli ultimi giorni sui siti htpp://www.cartellopoli.net ed htpp://www.bastacartelloni.it sono stati pubblicati diversi articoli che segnalano l’avvenuta installazione di impianti pubblicitari in piazza Tien Ammen, in piazza Cardinal Consalvi, in Via Appia Nuova incrocio via Cesare Baronio, a Lungotevere di Pietra Papa incrocio viale Guglielmo Marconi ed in viale della Piramide Cestia.
Piazza Tien Ammen
altezza Piazza Cardinal Consalvi
Via della Piramide Cestia
Via della Piramide Cestia
Il vigente Regolamento comunale in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni, approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 37/2009, vieta il rilascio di nuove autorizzazioni per l’installazione su suolo pubblico di impianti pubblicitari: dalla considerazione che i suddetti impianti risultano essere tutti provvisti di targhetta con numero di codice identificativo, che denota che sono stati registrati nella Nuova Banca Dati, deriva che queste installazioni sono tutte di natura abusiva ma autodenunciate, previo pagamento della dovuta indennità pari al Canone Iniziative Pubblicitarie (CIP), oppure scaturiscono da operazioni eseguite ai sensi della Deliberazione Giunta Comunale n. 395 del 3 dicembre 2008, che consente la “ricollocazione degli impianti pubblicitari inseriti nella procedura di riordino” per i quali “risulta necessario procedere al reperimento di posizioni alternative per poter localizzare gli impianti pubblicitari collocati originariamente in posizione difforme alle norme inderogabili del Codice della Strada” oppure in posizione difforme alle norme di tutela di vincoli paesaggistici e di aree naturali protette istituite.
Lo snellimento delle procedure relativo alle suddette ricollocazioni consente alle ditte pubblicitarie di presentare istanza di spostamento di propri impianti, che vengono comunque installati a distanza di un mese in caso di mancata istruttoria in questo frattempo da parte del Comune a cui viene data comunicazione della avvenuta ricollocazione, che viene registrata dalla S.p.A. “Aequa Roma” a ciò delegata quasi sempre in modo passivo, senza nessuna istruttoria nemmeno successivamente, registrando soltanto nella scheda della Banca Dati la scritta “COMUNICAZIONE DELLA SOCIETÀ”.
C’è per di più da mettere in evidenza che la deliberazione n. 395/2008 stabilisce che le nuove disposizioni “si applicano agli spostamenti degli impianti con i titoli in fase di rinnovo (mod. R e SPQR) indipendentemente dal motivo che ha determinato lo spostamento”: quest’ultima possibilità ha innescato dalla fine del 2009 una autentica corsa da parte delle più svariate ditte pubblicitarie ad accaparrarsi rendite di posizione su luoghi più convenienti per loro commercialmente anche con dichiarazioni mendaci dei responsabili delle ditte medesime ed asseverazioni false di tecnici più o meno abilitati (di entrambe le quali l’associazione VAS è in grado di fornire all’occorrenza le prove): si mette in ancor maggiore evidenza che molte di queste ditte pretendono ora che tutti i loro impianti del “riordino” e soprattutto quelli ricollocati diventino parte integrante dei futuri Piani di Localizzazione che dovranno essere redatti dopo l’approvazione del Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari (PRIP), anche in forza della precedente Deliberazione della Giunta Capitolina n. 116 del 5 aprile 2013.
Si mette inoltre in risalto che con Determinazione Dirigenziale n. 618 del 27 marzo 2012 l’allora Direttore del Dipartimento Regolazione e Gestione Affissioni e Pubblicità dott. Claudio Saccotelli – in violazione della deliberazione n. 395/2008 – ha in pratica esteso la possibilità di “spostamento” anche di tutti gli impianti pubblicitari già installati tipo scheda “E”, cioè senza titolo autorizzatorio, alla sola condizione che la rispettiva richiesta sia corredata del parere positivo della sovrintendenza competente sul territorio: ha quindi modificato in tal senso anche il Modello A, il Modello B e il Modello C predisposti dal dott. Francesco Paciello, per aggiungervi sia nel Nuovo Modello B che nel Nuovo Modello C che l’impianto è presente nella procedura del riordino non solo come mod. R/SPQR (con rispettiva concessione rilasciata) ma anche come mod. E/ES (senza alcun rilascio di concessione, però con “parere positivo della Sovrintendenza competente sul territorio della nuova posizione”).
Da voci raccolte ma non ufficialmente confermate sembra che alla data ultima del 9.5.1997 fissata per presentare le domande di riordino, le istanze pervenute con modello “E” per l’installazione di nuovi impianti presentate negli anni precedenti ed in attesa ancora di risposta, ammontavano a ben 23.128 rispetto alle quali erano 1.796 gli impianti installati senza spettare la dovuta autorizzazione, classificati nella Nuova Banca Dati come scheda “ES”: si mette in grande evidenza che molte delle rimanenti 21.332 istanze si sono tramutate in ulteriori impianti che sono stati installati in modo ancor più illecito anche dopo la chiusura della presentazione delle domande e di cui la Determinazione Dirigenziale n. 618/2012 consente la loro “ricollocazione”, arrivando così implicitamente a “legittimarli”.
Con Nota VAS prot. n. 15 del 24 dicembre 2012 il dott. arch. Rodolfo Bosi ha rimesso in allegato una Memoria sulla base della quale ha chiesto inutilmente l’annullamento della Determinazione Dirigenziale nell’esercizio del potere di autotutela sancito dall’art. 97 della nostra Costituzione, che è tornato a sollecitare ora al Sindaco ed all’Assessore per Roma Produttiva una volta che ne siano stati accertati i vizi di legittimità rilevati nella stessa memoria.
La Giunta Capitolina è in procinto di decidere la proposta del PRIP da cui ripartire per sottoporla alla fine di tutto il suo iter istruttorio alla approvazione definitiva da parte della Assemblea Capitolina: la conseguente pianificazione ha bisogno quindi di partire dalla “fotografia” esatta delle posizioni di tutti i singoli impianti che risultano attualmente installati sul suolo pubblico della città di Roma ed in cui debbono rimanere, senza subire più nessuno spostamento, peggio che mai se provocato dalla ricerca di una nuova migliore rendita di posizione sul territorio anche nella speranza in prospettiva di potervi rimanere sia con il PRIP prima che con i Piani di Localizzazione poi.
Con Nota VAS prot. n. 24 del 5 dicembre 2013 il dott. arch. Rodolfo Bosi ha chiesto pertanto alla Commissione Commercio ed all’Assessore Leonori di voler provvedere alla dovuta istruttoria del caso, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, in modo da motivare esaustivamente al Sindaco di Roma la necessità urgente ed inderogabile di annullare da un lato la Determinazione n. 618/2012 e di emanare immediatamente dall’altro lato una propria Ordinanza di sospensione di tutti i procedimenti di ricollocazione o comunque di spostamenti a qualunque titolo in corso, anche e soprattutto per consentire di ripartire da un PRIP che possa essere oggettivamente riferito ad una situazione stabile che quindi va congelata e non deve più cambiare vertiginosamente di giorno in giorno.