Con deliberazione n. 609 del 3 aprile 1981 il Consiglio Comunale ha individuato a scopo di salvaguardia un’area urbana perimetrata, elencando la serie delle strade che ne delimitano i confini ed ha disposto che “le strade all’interno del perimetro sono incluse nel vincolo per l’intera superficie e quelle di confluenza per un tratto di almeno trenta metri dal punto di innesto dell’incrocio”: all’interno di tale confine ricade l’intero territorio dell’ex Municipio di Roma II
La Perimetrazione allegata alla deliberazione n. 609 del 3 aprile 1981 è stata fatta “ai fini dello studio e per la redazione dei piani particolareggiati inerenti la collocazione di impianti pubblicitari su aree pubbliche e private”.
La deliberazione dispone che “a scopo di salvaguardia dell’area perimetrata, onde consentire un razionale studio per una precisa ridefinizione degli impianti pubblicitari in atto installati, per quanto riguarda gli spazi ed aree pubbliche non si procederà ad ulteriori concessioni-autorizzazioni per l’installazione di cartelli pittorici o per affissione di manifesti superiori a mq. 6, riservando gli spazi eventualmente disponibili a manufatti comunali per affissione manifesti”.
La deliberazione n. 609/1981 risulta ribadita dal 1° comma dell’art. 34 del vigente Regolamento di Pubblicità, approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 37/2009, ai sensi del quale fino alla entrata in vigore del Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari (PRIP) e dei Piani di Localizzazione “sono confermate tutte le limitazioni disposte dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 609 del 3 aprile 1981”.
Ne deriva quindi che per tutti gli impianti pubblicitari di mt. 4 x 3 ricadenti all’interno del territorio dell’ex II Municipio, se installati con le attuali dimensioni superiori a 6 mq. dopo il 1981, cioè dopo l’entrata in vigore della delibera n. 609/1981, non era possibile rilasciare la “concessione/autorizzazione”, che sarebbe pertanto viziata di legittimità.
Un consigliere dell’ex II Municipio ha richiesto ed ottenuto un elenco degli impianti pubblicitari che risultano registrati nella Nuova Banca Dati come installati nell’ex II Municipio e che ha poi ritenuto di trasmettere anche alla associazione VAS: é stato così possibile accertarvi non solo il numero degli impianti pubblicitari di mt. 4 x 3 che risulterebbero installati nel II Municipio, ma anche il numero degli impianti di superficie espositiva addirittura superiore a quella consentita ai sensi della lettera b) del 2° comma dell’art. 4 del vigente Regolamento comunale delle affissioni, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 37/2009, secondo cui “sono vietati: …. b) gli impianti e i mezzi la cui superficie espositiva facciale superi i 12 metri quadrati.
Si rimette di seguito in allegato l’elenco con evidenziati in colore rosso i 6 impianti di dimensioni superiori ai 12 mq. massimi consentiti ed in colore giallo gli impianti di mt. 4 x 3 che risultano essere ben 436, di cui 352 del tipo “cartello”, 59 del tipo “poster”, 1 del tipo “plancia”, 3 del tipo “cassonetto”, 3 del tipo rotor” e 17 addirittura di proprietà comunale (cosiddetti SPQR).
Impianti del II Municipio in violazione della delibera 609 del 1981
Con segnalazione trasmessa per posta elettronica il 12 marzo 2012 il dott. arch. Rodolfo Bosi ha segnalato il caso, chiedendo “di voler effettuare una verifica anzitutto della effettiva permanenza sul territorio di tutti gli impianti pubblicitari evidenziati, dal momento che nella Nuova Banca Dati diversi di essi risultano registrati come “sospesi” o con “rimozione temporanea”, accertando contestualmente la violazione dei 6 mq. massimi consentiti dalla deliberazione del Consiglio Comunale n. 609/1981 e provvedendo in caso affermativo a far rimuovere immediatamente sia i 436 impianti di mt. 4 x 3 che i 6 impianti di superficie espositiva superiore ai 12 mq. complessivi”.
Con la suddetta segnalazione il dott. Arch. Rodolfo Bosi ha messo in evidenza di avere già segnalato ulteriori presunti vizi di legittimità relativamente ai seguenti impianti di mt. 4×3.
1 – Impianto della S.r.l. “Publiemme Pubblicità ” registrato come installato in via Bressanone con il numero di codice identificativo 0070/AQ529/P, ma reinstallato in piazza di S. Costanza e segnalato da VAS con messaggio di posta elettronica trasmesso dell’8 luglio 2010.
2 -Impianto installato dalla S.r.l. “R.B. Pubblicità ” in viale Pietro De Coubertin con il numero di codice identificativo 0009/AB034/P, segnalato da VAS con messaggio di posta elettronica trasmesso il 19 settembre 2010.
3 – Impianto installato dalla S.r.l. “Star Rome” in piazza Apollodoro con il numero di codice identificativo 0108/AL633/P, segnalato da VAS con messaggio di posta elettronica trasmesso il 19 settembre 2010.
4 – Impianto installato dalla S.r.l. “Star Rome”in Lungotevere Flaminio di fronte al Ponte Duca D’Aosta con il numero di codice identificativo 0108/AL761/P, segnalato da VAS con messaggio di posta elettronica trasmesso il 21 luglio 2011: con nota prot. n. 67799/RHBD del 12.10.2011 l’allora Comandante del II Gruppo di Polizia Municipale Carlo Buttarelli ha comunicato che “personale di questo Comando in data 27.09.2011 ha proceduto a sanzionare i n. 4 impianti pubblicitari installati in Lungotevere Flaminio fronte Ponte Duca D’Aosta. Preme evidenziare che allo stato attuale il P.R.I.P. non è in funzione”.
L’impianto suddetto della “Star Rome”, benché sanzionato, a distanza di un anno e 2 mesi non risulta essere stato rimosso.
Con Nota prot. n. 26079 del 16 aprile 2012 la U.O. del II Gruppo di Polizia Locale di Roma Capitale ha dato seguito alla segnalazione di VAS comunicando che “questo Comando, unitamente al G.S.S.U., sta procedendo ad effettuare un sistematico controllo di tutti gli impianti pubblicitari delle dimensioni di mt. 4 x 3 installati nel territorio del II Gruppo Polizia Roma Capitale. Gli esiti degli accertamenti verranno valutati dal G.S.S.U. congiuntamente al personale del Dipartimento Regolazione e Gestione Affissione e Pubblicità”.
A distanza ormai di più di un anno e mezzo non sono stati comunicati gli esiti dei suddetti accertamenti e non risulta che sia stato rimosso nemmeno un impianto.
Per dare una dimostrazione concreta che la nuova amministrazione non intende più subire passivamente che venga calpestato in questo modo il decoro della città di Roma e per attestare una vera inversione di tendenza rispetto al passato, con Nota VAS prot. n. 23 del 29 novembre 2013 il dott. Arch. Rodolfo Bosi ha chiesto all’Assessore per Roma Produttiva On. Marta Leonori ed ai membri della Commissione Commercio di volersi attivare per far rimuovere immediatamente i 442 impianti, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, comunque di “pubblici ufficiali” che sono stati portati a conoscenza di una grave violazione.
Per gli impianti di cui si rendesse necessaria la rimozione forzata, nelle more di incassare le sanzioni dovute anche dal pubblicizzato per coprire con esse le spese che si debbono anticipare per la materiale rimozione, fermo restando il loro rimborso tramite ordinanza del Prefetto, il dott. Arch. Rodolfo Bosi ha chiesto di far oscurare la pubblicità irregolare i sensi del 6° comma dell’art. 31 del vigente Regolamento.