Sul questo stesso sito il19 gennaio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Dalla concessione alla vendita diretta a trattativa privata dell’isola di San Giacomo in Paludo (laguna di Venezia)” che dava notizia che <<Il 19 novembre 2013 è stato notificato presso gli uffici giudiziari di Venezia un secondo ricorso al TAR presentato da VAS contro l’Agenzia del Demanio con la richiesta di annullamento, previa sospensiva, dell’atto del Demanio stesso che revoca la concessione dell’isola di San Giacomo in Paludo alla associazione >> (https://www.rodolfobosi.it/dalla-concessione-alla-vendita-diretta-a-trattativa-privata-dellisola-di-san-giacomo-in-paludo-laguna-di-venezia/).
Venerdì 28 marzo 2014 il TAR del Veneto ha accolto il ricorso di VAS, che ne ha dato notizia il giorno dopo con il seguente comunicato.
Isola di San Giacomo in Paludo
VAS VINCE IL RICORSO AL TAR VENETO: L’ISOLA NON SARA’ UN ALTRO NUOVO ALBERGO IN LAGUNA
Il TAR del Veneto ieri ha accolto il ricorso dei VAS (Verdi Ambiente e Società) che avevano impugnato il provvedimento dell’Agenzia del Demanio che non intendeva rinnovare la concessione dell’isola di San Giacomo in Paludo alla nostra associazione ambientalista inserendo la stessa all’interno della lista dei beni demaniali da mettere sul mercato a fini turistici nell’ambito del “Progetto Valori” avviato ancora dal Governo Monti.
Il futuro dell’isola ubicata nella laguna nord sembrava segnato: diventare un nuovo albergo di lusso.
Ma le sentenza di ieri ha evidenziato non solo le ragioni dei VAS ma ha pure dimostrato come le attività dell’associazione nell’isola fossero tutte dirette a scopi sociali e ambientali nell’intento di mantenere l’isola accessibile alla comunità veneziana . Un bene comune che doveva rimanere pubblico.
Il Vas Venezia saluta con entusiasmo la sentenza, una vittoria straordinaria che permetterà ai soci dell’associazione di poter continuare nelle attività all’interno dell’isola, attività ferme da tempo anche a causa della posizione e dei provvedimenti assunti dall’Agenzia del Demanio che, nel frattempo, ancora senza il responso del Tar, aveva provveduto a vendere la stessa isola alla Cassa depositi prestiti per la sua valorizzazione turistica.
Ora il Vas Venezia intende lavorare con l’amministrazione comunale, che su suggerimento della stessa associazione aveva nel frattempo richiesto l’isola al demanio nell’ambito del federalismo demaniale, e trovare convergenza nel suo recupero e nella sua valorizzazione come “bene pubblico” e possibile “porta” del parco della laguna nord.
Il MANGIASANO 2014 potrà essere fatto ancora nell’isola di San Giacomo in Paludo cosa che ormai pareva quasi impossibile.
“A volte Davide batte Golia”, dichiara Giannandrea Mencini Vicepresidente Nazionale veneziano dei VAS “ Il lavoro prezioso e costante dei soci di Venezia e dei tanti amici dell’isola, la passione del Presidente Nazionale Guido Pollice e la grande capacità professionale dell’avvocato Daniele Granara che ha costruito il ricorso e a cui va il plauso sincero di tutta l’associazione, hanno permesso di raggiungere un risultato insperato. Una vittoria per Venezia che finalmente non vede un bene pubblico e storico diventare albergo di lusso e la sconfitta per una politica che svende i propri gioielli preziosi, pezzi della propria storia, esclusivamente a fini speculativi e turistici.”
“Ora bisogna guardare avanti e riprendere in mano la questione del recupero dell’isola lavorando con l’amministrazione comunale per trasformarla attraverso un progetto condiviso magari partendo proprio dall’istituendo parco della laguna nord che da anni è un punto importante del nostro impegno associativo”.
Aggiornamento – Della vittoria di VAS hanno parlato il Corriere del Veneto del 29 marzo 2014, Il Gazzettino del 29 marzo 2014 e La Nuova di Venezia e Mestre del 29 marzo 2014.