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Home Governo del territorio

Venduta all’asta l’isola veneziana di Poveglia

14/05/2014
in Governo del territorio, News, Urbanistica
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Immagine.Poveglia.0

Non è stato sufficiente l’entusiasmo.

Né gli articoli sui giornali stranieri, né le collette degli ultimi giorni.

Il sogno dei veneziani di «riprendersi» l’isola di Poveglia è finito tecnicamente alle 11.07 di ieri mattina martedì 13 maggio anche se l’asta è rimasta aperta fino alle 12.

Immagine.Comitato Save Poveglia

Il comitato cittadino con circa duemila aderenti si è fermato alla quota di di 420 mila euro (anche se la partecipazione è rimasta quella del primo round, 160 mila), insufficienti in ogni caso per raggiungere i 513 mila del mister X che si è rivelato essere l’imprenditore Luigi Brugnaro.

Immagine.asta per Poveglia

Era quindi lui, veneziano di Spinea, il misterioso utente “User _10801”.

CHI È LUIGI BRUGNARO

L’acquirente “in pectore”.

Luigi Brugnaro, 51 anni, tre figli, laureato in Architettura a Venezia, già nel 1986, a 25 anni, entra nell’imprenditoria fondando Everap, società leader nella creazione di reti commerciali.

Nel 1997 crea poi l’Agenzia per il Lavoro Umana che oggi conta oltre 600 collaboratori in tutta Italia.

Nel 2006 ha acquistato la Reyer Venezia di basket che tuttora presiede.

E nel 2009 è diventato presidente di Confindustria Venezia.

LA POLEMICA

In una tesa conferenza stampa convocata nel primo pomeriggio Brugnaro ha polemizzato con i giornali che «hanno dato una falsa immagine di Venezia».

Immagine.Brugnaro.1

Luigi Brugnaro durante la conferenza stampa

 «Io non sono anonimo – ha spiegato – è la procedura dell’asta che prevedeva l’uso di un codice».

E da parte sua nessuna intenzione di fare della speculazione, né alberghi: «In città ci sono anche troppi hotel, l’ho fatto per evitare che si presentasse l’americano di turno e potesse poi farci chissà che cosa – dice Brugnaro, che ha aggiunto: «L’ho fatto per Venezia e per i veneziani, non volevo che l’isola potesse cadere nelle mani di qualche nababbo arabo, cinese, americano o russo», spiegando il motivo che l’ha portato a partecipare e ad acquisire l’isola di Poveglia.

«Chi dice che a Poveglia si costruirà solo un albergo di lusso sbaglia. Poveglia rimarrà nella disponibilità di tutta la collettività veneziana. Sono disponibilissimo al confronto con le istituzioni, primo tra tutti il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, per costruire insieme il miglior progetto possibile per Poveglia, e quindi porte aperte a chiunque voglia partecipare».

POVEGLIA ISOLA PER TUTTI

«Da veneziano ho partecipato perché l’isola di Poveglia rimanga alla città e aperta a tutti. Abbiamo un’isola, è nostra e ce la gestiamo; il sindaco sarà il primo ad essere interpellato a nome della collettività. Chiunque ha idee verrà messo in condizioni di lavorare».

«Sarà sempre aperta. Solo uno stupido può chiudere un’isola come questa. È come chiudere Venezia che è un incrocio di culture. Vogliamo che Venezia ce la faccia da sola – osserva -, è stato dato un segnale al mondo che non siamo soltanto capaci di lamentarci e di protestare».

VENTI MILIONI DA SPENDERE

Brugnaro, dopo aver enunciato le diverse restrizioni sull’isola imposte da tre Sovrintendenze, rileva che «ci sono almeno 20 milioni di euro da spendere obbligatoriamente per sistemare i 18 edifici esistenti nell’isola entro un tempo stabilito, sennò viene invalidato tutto».

MANO TESA AL COMITATO

Tende poi una mano al Comitato che, sottolinea, «meritevolmente ha fatto un’offerta, ha riavviato il cuore delle persone».

Porte non aperte ma “spalancate” anche alle altre associazioni a partire proprio dal Comitato, «che ci ha messo tanto impegno, per costruire qualcosa che stia in piedi. Abbiamo delle idee, ma vogliamo confrontarci con il Comitato, con i cittadini di tutta la Città Metropolitana».

«Voglio però solo ricordare che a Venezia – conclude – non esistono solo i monumenti, ma anche le persone vive, i ragazzini. Venezia vive non soltanto salvaguardando i monumenti ma prima di tutto salvaguardando le persone. Venezia non deve avere solo i riflessi negativi del turismo».

IL COMITATO SPERA ANCORA

«Ma dal nostro punto di vista è andata bene: 513mila euro è una cifra bassa per 7 ettari di isola della laguna, è il prezzo di un appartamento nel centro di Venezia, e sarebbe scandaloso se venisse accolta dal Demanio», attacca Giancarlo Ghigi, presidente dell’associazione.

Immagine.Carlo Chigi

Giancarlo Ghigi

Ma al comitato veneziano “Poveglia” si spera ancora: «Se non fossero sufficienti i 513 mila euro si riaprirebbe tutto. Abbiamo deciso di non rilanciare – ha detto Lorenzo Pesola, a nome del comitato – per non aumentare il prezzo dell’isola. Riteniamo infatti impensabile che il Demanio possa svenderla a 513mila euro, il prezzo di un appartamento di 60 metri quadri alle Zattere, a Venezia».

Ci sono infatti ancora alcuni passaggi burocratici: il parere della commissione di congruità che dovrà valutare, entro un mese, il peso dell’offerta per diventare proprietario per 99 anni.

Oltre a questo c’è l’eventuale prelazione del Comune che però dovrebbe sborsare 513mila euro, con l’attuale bilancio un’impresa del tutto improbabile.

Al comitato si spera ancora: «L’offerta di 513 mila euro secondo noi non è congrua – dicono – il demanio deve annullare la gara».

Della stessa opinione anche il consigliere comunale di Venezia Beppe Caccia, che chiede al Demanio di annullare la gara d’asta.

Immagine.Beppe Caccia

Beppe Caccia

«Sarebbe grave – afferma – se l’asta bandita dal Demanio dello Stato per l’isola di Poveglia dimostrasse al mondo intero che pezzi preziosi del nostro Paese sono in svendita».

«L’offerta dell’anonimo Mister X, che si è rivelato essere l’ex presidente di Confindustria Brugnaro, un imprenditore abituato ad avere molto da questo territorio e a rendere poco alla sua comunità – prosegue Caccia -, è ridicola. Palesemente incongrua per un gioiello come Poveglia. Spetta ora al Demanio prenderne atto, annullare come previsto dalla normativa l’esito dell’asta e trasferire l’isola al Comune di Venezia, secondo le procedure del federalismo demaniale, cioè senza onere alcuno».

Un passaggio che, secondo il consigliere, «consentirebbe di mantenere questo bene comune, salvandolo dalle mire speculative di chi vorrebbe appropriarsene con gli spiccioli, e affidandolo ai cittadini raccoltisi intorno al progetto “Poveglia per tutti” che potrebbero investire le risorse raccolte nella gestione dell’isola».

 

 

 

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