Articolo di Roberta De Rossi pubblicato con questo titolo il 21 gennaio 2015 su “La Nuova di Venezia e Mestre”.
Sulla scheda elettorale ci sarà il simbolo di Venezia Cambia 2015, quella che si candida ad essere la lista civica delle associazioni cittadine.
«Il nostro è un movimento di cittadini impegnati a costruire una nuova pratica della politica», dice Giampietro Pizzo, già animatore di Fondamente, «nella nostra città la crisi della rappresentanza democratica è disastrosa.
A partire da tavoli di lavoro che con il contributo di tutti stanno mettendo a punto il programma, dal quale scaturirà anche il candidato sindaco e la squadra, chiediamo ai cittadini che hanno capacità tecnica di mettersi in gioco».
Giampietro Pizzo
Partendo da sette regole che sono la “costituzione” della lista: finanziamenti in chiaro, candidati che non hanno mai avuto incarichi nelle passate amministrazioni, con competenze chiare politiche e professionali, selezionati (per quanto riguarda la corsa a sindaco e presidente di Municipalità) attraverso il confronto pubblico nelle cittadinarie.
E, ancora, squadra certa prima del voto, impegno di mandato e programmi chiari su tutte le «questioni dirimenti per il governo della città».
«Non come il Pd dove c’è chi è per lo scavo del Contorta dell’Angelo e chi contro», chiosa Pizzo.
Con lui, a presentare la discesa in campo, anche la docente Iuav esperta di trasporti Maria Rosa Vittadini, l’Urbanista Sergio Pascolo, l’ex presidente di Italia Nostra Cristiano Gasparini («Io non mi candido») e anche Marco Zanetti, già presidente di Municipalità del Pd: «Io resto iscritto al partito, ma le mie continue richieste di avviare un confronto pubblico sulle questioni della città, sono rimaste senza risposta».
Tra le proposte concrete già in programma: la richiesta al governo di destinare un punto di Iva esistente a Venezia, per la sua manutenzione, 5×1000 su progetti specifici, utilizzo puntuale di risorse europee oggi non sfruttate.
«Il nostro appello al confronto e a lavorare al programma è ai cittadini attivi, ad amici importanti di venezia come il professor Settis per costruire una rete internazionale: oggi parte il percorso di Venezia Cambia 2015 verso le elezioni», conclude Pizzo.
«Le persone non vivono un distacco verso la politica, ma da quella dei partiti», commenta Giovanni Levi, «a Venezia ci sono migliaia di associazioni: il problema è che ognuna fa una cosa e per questo non impensierisce i partiti.
Noi ci prefiggiamo di coordinare le esigenze espresse da queste associazioni per fare massa critica sui temi che stanno a cuore delle persone».