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Home Archivi

Wwf e Lav: stop ai botti di Capodanno. Effetti collaterali per animali, ambiente e sicurezza

31/12/2016
in Archivi, Caccia e Animali, Governo del territorio, News, Piani territoriali
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La Lega antivivisezione (Lav) ha accolto «con rammarico e seria preoccupazione la decisione del Tar del Lazio che sospende con decreto cautelare urgente l’ordinanza “anti-botti” del sindaco di Roma, Virginia Raggi, peraltro senza neppure aver sentito le ragioni del Comune.» 

«In attesa delle motivazioni della decisione adottata dal Tar del Lazio, non ancora note, ribadiamo la pericolosità dei “botti” di Capodanno per animali e persone, e chiediamo ai Sindaci di continuare ad emanare ordinanze che ne vietino l’utilizzo, nel rispetto delle procedure previste per legge e degli obblighi di informazione alle autorità prefettizie.  

Vietare l’uso di petardi, botti e artifici pirotecnici è un atto di responsabilità, affinché i festeggiamenti di Capodanno non si traducano in una tragedia per gli animali, oltre che per salvaguardare l’incolumità dei cittadini.  

Anche in considerazione del fatto che il capodanno risulta essere un momento di massima allerta delle misure preventive antiterrorismo istituite in molte città italiane».

Gli animalisti ricordano che il bilancio ufficiale del Capodanno 2016 è di «251 persone ferite a causa dei botti, cui si aggiungono le conseguenze, devastanti, per gli animali».

Ilaria Innocenti responsabile Lav Area animali familiari, aggiunge: «Il fragore, infatti, oltre a scatenare una naturale reazione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento e/o investimento, altra circostanza che può mettere a repentaglio l’incolumità di animali e persone, che i Sindaci hanno il dovere di tutelare.  

In caso poi di esplosioni in prossimità dell’animale, sia d’affezione che selvatico, vagante o di proprietà, le conseguenze possono essere molto più drammatiche, causandone spesso il ferimento o la morte anche per ustioni, configurando inoltre condotte penalmente rilevanti».

Anche il Wwf dice che «per fortuna sempre più sindaci cercano di contrastare i botti di capodanno con apposite ordinanze che bandiscono questa pericolosa usanza per privilegiare la sicurezza della città e dare un chiaro segnale di attenzione verso il mondo degli animali.  

Ad esempio, quest’anno in provincia di Napoli, è partita, da San Giorgio a Cremano la campagna contro l’uso illegale di botti pericolosi, con un’attenzione particolare agli animali a quattro zampe: dal 19 dicembre 2016 all’11 gennaio 2017, secondo quanto prevede un’ordinanza del sindaco, è proibita l’esplosione in luogo pubblico, su tutto il territorio, di prodotti pirotecnici pericolosi con lo slogan: ‘A Capodanno accendi il tuo cuore, non spegnere la tua vita’.  

Anche il Sindaco di Casandrino è contro i botti: ‘Siamo nella terra dei fuochi – ha dichiarato – che nel periodo di dicembre diventa terra di fuochi d’artificio’.  

In alcune città, come Cortina d’Ampezzo, i fuochi d’artificio sono proibiti non solo per capodanno ma per le ricorrenze e le festività durante tutto l’arco dell’anno».

Secondo il Wwf, «abbandonare l’uso di petardi e fuochi artificiali a capodanno sarebbe un bel segno di civiltà e di rispetto per gli animali, l’ambiente e la nostra incolumità visto che i tradizionali botti sono spesso causa di morte, ferimenti e traumi per animali domestici e selvatici.  

Ad esempio, molti non sanno che la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi è particolarmente nociva, con valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo.  

Alcuni studi provano come la notte di capodanno si registri un inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi inceneritori!  

Il danno è amplificato proprio dalla simultaneità dell’evento, quando l’intero territorio è “bersagliato” da esplosioni pirotecniche.  

Ci sono tradizioni che è giusto conservare, altre sulle quali è preferibile far cadere l’oblio».

L’associazione ambientalista sottolinea che «gli effetti sulla fauna sono particolarmente pesanti e poco noti: si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno.  

Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra i quali non mancano casi di rapaci, che spaventati perdono il senso dell’orientamento ed effettuano una fuga istintiva rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità.  

Altri abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi e tetti delle case), vagano al buio anche per chilometri e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia.  

A ciò va aggiunto anche lo stress indotto dai botti, anch’esso causa di morte frequente.  

Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea stress e spavento da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio».

L’effetto nefasto sugli animali  è dovuto in particolare alla soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile negli animali rispetto a quella umana: «L’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz.

Cani e gatti, invece, hanno facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.  

Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da trauma da spavento».

Il Wwf suggerisce un modo alternativo per illuminare il capodanno non rinunciando allo spettacolo: «Si possono sostituire i botti con delle più poetiche e pacifiche lanterne a cui affidare i propri desideri e gli auspici per l’anno che sta per cominciare e, magari, devolviamo in beneficienza e alle associazioni i soldi risparmiati.  

L’ultimo giorno dell’anno potrà di sicuro essere rallegrato da spettacoli dal vivo e buona musica, anche senza botti».

Il Panda conclude facendo  appello anche al civismo e al rispetto della legge: «Non utilizzare i botti sarà un segno di civiltà e sensibilità anche nei confronti di tutti gli operatori, in particolar modo i Vigili del Fuoco, che il primo dell’anno sono costretti a intervenire per soccorrere animali rifugiatisi in luoghi impervi  e per i gravi incidenti provocati alle stesse persone.  

Non va dimenticato che le Forze dell’Ordine possono applicare nei confronti di tutti l’articolo 703 del codice penale secondo il quale ‘Chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa (…) accende fuochi d’artificio, o lancia razzi (…), o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a euro 103, se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese’»

(Articolo pubblicato con questo titolo il 29 dicembre 2016 sul sito online “greenreport.it”)

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