Da sei anni il “villino padronale” di Villa Lais è chiuso.
La struttura che ospitava la sala per i matrimoni civili è infatti off limit.
La riqualificazione del polmone verde dell’Appio Tuscolano non ha contribuito a modificarne il destino.
Cosa ha fatto il municipio
Per la riapertura della struttura che, in passato, ha ospitato anche un centro per famiglie, serve un progetto ed i fondi per realizzarlo.
Il primo ostacolo è stato già superato, come del resto già nel 2021 aveva richiesto di fare il parlamentino del municipio VII.
Due anni prima la sovrintendenza capitolina aveva chiesto di procedere ad “un’approfondita indagine” sui lavori necessari per riaprire lo storico edifico.
La carenza di risorse
Il compito è stato eseguito dell’ente di prossimità che ha provveduto anche a predisporre uno studio di fattibilità tecnico economica.
Occorre mettere a norma gli impianti dell’edificio e provvedere anche a risolvere alcuni problemi di carattere statico.
Per fare tutto questo è necessario disporre di circa 2,8 milioni di euro.
Tanti soldi per il municipio che, per effetto di un decentramento amministrativo solo abbozzato, non dispone di un bilancio proprio.
La spiegazione del municipio
“L’obiettivo dell’amministrazione municipale rimane quello di riqualificare il villino e riaprirlo alla città per ospitare come in passato servizi per i cittadini, sono infatti già state svolte le indagini preliminari ed è stato approvato con delibera di giunta, il progetto di fattibilità tecnico-economica per la riqualificazione complessiva del Casino padronale – ha ricapitolato l’assessora municipale all’ambiente Estella Marino – Purtroppo ad oggi tale consistente intervento non ha trovato capienza nel bilancio di Roma Capitale, visto un piano investimento per il Municipio già molto ampio”.
Restano le transenne
Niente soldi niente riapertura.
Anche il presidente Francesco Laddaga ha confermato questa condizione.
“Per il territorio la villa ed il villino sono beni identitari e importanti, motivo per il quale abbiamo approvato un progetto di recupero dello stesso – ha ricordato il minisindaco – purtroppo al momento il piano investimenti che riguarda le opere del nostro territorio è già molto carico, con progetti e lavori avviati per più di 40 milioni, motivo per il quale non è ancora stato possibile per Roma Capitale concederci nuovi fondi”.
Non tutto è perduto: “ci riproveremo alla prossima sessione di bilancio” ha aggiunto Laddaga.
L’intenzione del Campidoglio di moltiplicare l’offerta di sale per i matrimoni civili, potrebbe aiutare l’ente di prossimità nel reperimento delle risorse.
Nel frattempo restano le transenne.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 6 febbraio 2025 sul sito online “Roma Today”)