Paola Cortellesi e Valerio Mastrandrea (Foto di archivio)
Da Paola Cortellesi a Marco Bellocchio, attori, registi e produttori si mobilitano a difesa dei cinema di Roma.
E, in un appello condiviso, chiedono alle istituzioni di mettere fine allo “sciacallaggio immobiliare” e di adottare “misure concrete per la salvaguardia del patrimonio cinematografico nazionale”.
Il riferimento è alla legge sulla semplificazione urbanistica che la Regione si prepara ad approvare, in cui è presente una parte dedicata alla trasformazione delle sale cinematografiche dismesse.
In particolare, permetterà alle proprietà di aprire supermercati, ristoranti, negozi e centri commerciali lì dove prima si guardavano le ultime pellicole uscite.
L’appello dei lavoratori del cinema
La trasformazione di sale cinematografiche con un patrimonio di storia importante alle spalle e un legame con la città in centri commerciali è un processo che i lavoratori del cinema non intendono permettere.
Da qui la diffusione di un appello a cui hanno aderito, tra gli altri, Paolo Sorrentino, Paola Cortellesi, Marco Bellocchio, Valerio Mastandrea, Paolo Genovese e Pierfrancesco Favino.
“Noi, operatori del settore cinematografico e culturale – scrivono – esprimiamo la nostra ferma opposizione all’acquisizione indiscriminata delle sale cinematografiche da parte di gruppi internazionali il cui unico obiettivo è la riconversione di questi spazi in strutture commerciali, cancellando di fatto il loro valore storico e culturale“.
E ancora: “È necessario agire con urgenza per impedire la definitiva scomparsa di spazi dedicati al cinema e alla cultura, difendendo la nostra storia e il diritto delle future generazioni a poter vivere l’esperienza cinematografica in luoghi pensati e destinati a questo scopo”.
La raccolta firme del Pd
Sulla questione si sono mobilitati anche i dem con una raccolta firme su iniziativa del responsabile Cultura Flavio Conia e del segretario romano, Enzo Foschi, che prende spunto dalla vendita all’asta dei cinema del gruppo Ferrero per arrivare a colpire il governo regionale, guidato da Fratelli d’Italia.
Sabato primo febbraio alle 16 è prevista anche una manifestazione, davanti al cinema Barberini (attivo e non in vendita) per raccogliere adesioni e “per evitare che tutti i cinema di Roma diventino mega store o fast food“.
Sulla questione, RomaToday ha sentito anche Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma, che si schiera a favore della proposta di legge regionale, seppur ponendo dei freni: “Non possiamo certo trasformare tutte le sale chiuse in fast food“.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 31 gennaio 2025 sul sito online “Roma Today”)