Foto da Google Street
Ci sono tre pini che vanno potati.
Non si tratta di esemplari presenti lungo le trafficate strade della Capitale, ma di tre alberi che da oltre un secolo contribuiscono a rendere così suggestivo, anche dal punto di vista ambientale, il parco archeologico del Colosseo.
L’integrazione tra archeologica e patrimonio arboreo
Le tre “sentinelle verdi” fanno parte dei pini che sono stati introdotti tra il 1907 e il 1925 dall’allora direttore degli scavi del Foro Romano e del Palatino, l’architetto Giacomo Boni.
Da allora sono cresciuti ed oggi superano abbondantemente i 20 metri d’altezza.
Si trovano a pochi metri dall’arco di Tito, quindi nell’area del Colle Palatino.
Non sono esemplari irrimediabilmente colpiti dalla cocciniglia tartaruga che, ad altre latitudini cittadini, sta comportando abbattimenti seriali.
Per i tre Pinus pinea che fiancheggiano l’arco, le motoseghe entrano in funzione soltanto per eseguire una potatura.
“Il Parco archeologico del Colosseo che, oltre al monumento simbolo di Roma, comprende anche il Foro Romano e il Palatino, rappresenta il più importante parco verde, nel cuore della città eterna, con un’estensione di più di quaranta ettari” ha ricordato lo stesso Parco archeologico.
L’aspetto che caratterizza questo spazio è “un’integrazione estremamente armonica tra strutture archeologiche e patrimonio arboreo”.
La convivenza tra antiche vestigia ed alberi centenari alimenta, in effetti, il fascino uno dell’area archeologica.
Il monitoraggio degli alberi del parco archeologico
L’attenzione riservata al patrimonio arboreo è tale da aver spinto il Parco archeologico, lo scorso novembre, ad avviare una sperimentazione.
In collaborazione con IGIMAT S.p.A e IMAA e l’ISPC del CNR, è stato avviato il progetto chiamato “Space to tree” che consente, grazie alla tecnologia impiegata, un monitoraggio constante delle alberature.
Sono stati scelti 5 pini, tra i 148 alberi ultracentenari (104 dei quali sono pini) del parco archeologico, su cui avviare la sperimentazione che permette di captare le variazioni della clorofilla ed anche di analizzare lo stato del tronco degli alberi.
La temporanea chiusura del clivio Palatino
Prima di avviare la potature sui tre pini adiacenti l’arco di Tito, sono state condotte indagini tomografiche che hanno escluso criticità all’apparato radicale.
Non ci sono quindi problemi legati alla stabilità di questi tre alberi, due dei quali sono cresciuti un po’ inclinati per raggiungere meglio i raggi del sole.
L’intenzione è quella di effettuare una manutenzione che permetta di garantire ancora per molti anni la salute di queste “sentinelle verdi”.
Perché ciò avvenga nei giorni del 13, 14 e 15 gennaio, sarà temporaneamente interdetto il passaggio lungo la Via Nova e il Clivo Palatino tra le 9.00 e le 10.30.
Chi vuole accedere al Colle Palatino prima delle ore 10:30, avrà la possibilità di farlo dall’ingresso del Vignola, in via di San Gregorio perché occorre procedere ad alleggerire ed equilibrare la chioma di tre giganti verdi.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 13 gennaio 2025 sul sito online “Roma Today”)