Andrea De Priamo senatore di FdI, ex consigliere di Roma Capitale
Potrebbe arrivare dal Parlamento una soluzione definitiva al problema delle affrancazioni dai prezzi massimi di cessione, e delle trasformazioni del diritto di superficie in diritto di proprietà all’interno dei piani di zona di Roma.
La legge sui piani di zona
Il 25 novembre, infatti, durante un’assemblea organizzata dal consiglio di quartiere del Laurentino Fonte Ostiense, molto partecipata, sono stati esposti i termini del disegno di legge 837, presentato come primo firmatario dal senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, che mira a chiarire una volta per tutte i limiti di applicazione dell’obbligo di affrancazione per chi vuole vendere o affittare un immobile costruito in regime di edilizia residenziale pubblica.
Una proposta che trova concordi anche esponenti del Pd e di Alleanza Verdi-Sinistra a livello nazionale, regionale e capitolino.
Un’assemblea a Laurentino Fonte Ostiense
Non solo.
Il testo, che al momento è in attesa del parere della commissione Bilancio della Camera, vuole ripristinare dei tetti ben precisi di spesa per chi vuole convertire il diritto di superficie in diritto di proprietà, diventando quindi in tutto e per tutto proprietario dell’immobile in cui vive e sul quale ha investito i propri risparmi.
“C’erano tantissime persone – commenta Maurizio Filipponi del consiglio di quartiere – perché nel nostro quadrante il problema del costo della trasformazione riguarda molte famiglie, con richieste di pagamento importanti“.
Rischio mannaia per i romani
Per trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà, infatti, agli abitanti di Laurentino Fonte Ostiense sono stati chiesti da Roma Capitale anche 30/40mila euro: “Sono cifre che impattano moltissimo – prosegue Filipponi – e sinceramente c’è anche chi non ha questi soldi.
Sapere che c’è la prospettiva di un tetto molto più basso ha un effetto anche sulle casse comunali, che potranno finalmente ricevere questi soldi senza troppi problemi“.
Anche perché tra il 2006 e il 2007 alle stesse famiglie sono arrivate anche le richieste di conguaglio rispetto al mancato pagamento del diritto di superficie “frutto delle richieste avanzate dagli ex proprietari terrieri,– spiegava a RomaToday Filipponi a fine 2022 – che hanno vinto la causa intentata al Comune. Noi non sapevamo niente, quando abbiamo acquistato gli immobili.
A noi hanno chiesto un conguaglio non dovuto, che in media si aggira tra i 2 e i 5.000 euro a famiglia“.
Cosa potrebbe cambiare
L’articolo 2 del disegno di legge presentato da De Priamo e firmato anche da altri 22 senatori, prevede invece che si fissi un tetto massimo per “l’obolo” da chiedere in sede di trasformazione.
Modificando il comma 48 dell’articolo 31 della legge 448 del dicembre 1998, infatti, si prevede “un limite massimo di euro 5mila per singola unità abitativa e relative pertinenze, avente superficie residenziale catastale fino a 125 metri quadrati e di euro 10mila per singola unità abitativa e relative pertinenze avente superficie residenziale catastale maggiore di 125 metri quadrati, indipendentemente dall’anno di stipulazione della relativa convenzione“.
Stop affrancazioni
Ancor di più il disegno di legge, qualora venisse approvato, influirebbe positivamente sulle affrancazioni.
Che in base all’articolo 1, prevede che “i vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione delle singole unità abitative, del canone massimo di locazione e di tutti gli altri vincoli, cessano di avere efficacia alla scadenza della convenzione“.
Inoltre, la procedura di affrancazione “non si applica” alle convenzioni in piena proprietà siglate “prima della data di entrata in vigore della legge n.179 del 17 febbraio 1992” e a quelle stipulate “prima della data di entrata in vigore della legge n.662 del 23 dicembre 1996“.
De Priamo (FdI): “Importante il sostegno trasversale alla legge”
“All’assemblea c’è stata una grande partecipazione di cittadini – commenta a RomaToday Andrea De Priamo – e registro anche il sostegno trasversale di esponenti politici nazionali, regionali e capitolini.
Tutti segnali chiari di quanto il ddl 837 sia importante per una soluzione equa al tema della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà nei piani di zona.
Si tratta anche di affrancazioni, proponendo una interpretazione autentica che semplifichi e chiarisca la situazione“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 28 novembre 2024 sul sito online “Roma Today”)