La Repubblica 5 gennaio 2025
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“Sto cercando di capire meglio la situazione che a prima vista mi pare una situazione abbastanza assurda, perché sostanzialmente non c’è nessuna irregolarità sostanziale, ma ci sono delle irregolarità formali che possono determinare sanzioni pecuniarie, ma non certo la decadenza“.
Lo dichiara a CagliariToday l’avvocato Benedetto Ballero, dello studio cui la presidente Alessandra Todde si è rivolta per tutelarsi nel procedimento aperto dal Collegio di garanzia elettorale, e che ha potuto vedere l’ingiunzione-ordinanza soltanto a tarda sera.
“Provvedimento forzato”
Per il legale il provvedimento “appare forzato e anche un’invasione del risultato elettorale, perché non si può determinare una decadenza per un brufolino, tra le altre cose contestano una fattura che è arrivata dopo, di 130 euro dell’Enel per un locale“.
Sette i profili di irregolarità contestati, uno già chiarito con una memoria.
“La cosa certa – aggiunge Ballero – è che per scelta prioritaria, la presidente non ha ricevuto un contributo né ha fatto alcuna spesa personalmente e quindi ovviamente non si possono contestare i mancati adempimenti che deve rispettare chi si occupa della campagna elettorale“.
I prossimi passi
In sintesi Alessandra Todde avrebbe scelto di non essere in prima persona la referente della propria campagna, in termini economici, dunque la tesi è che nulla le si potrebbe contestare.
“Il mandatario deve essere nominato per fare spese o ricevere contributi, chi non fa né spese né contributi non deve nominare il mandatario“, chiarisce il legale.
Quali sono i prossimi passi al momento non è ancora chiaro, anche perché al momento sarebbe l’unico caso in Italia in cui viene pronunciata una decadenza in questo modo: “Essendo un provvedimento amministrativo, preso da un organo amministrativo per quanto straordinario, le regole dovrebbero dire che è impugnabile al Tar, ma stiamo ancora valutando i termini“, spiega.
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A proposito della richiesta di decadenza dalla carica di Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, avanzata dal Collegio di Garanzia Elettorale, il Fatto Quotidiano riporta quanto segue:
“C’è chi fa notare come la presidente della Corte d’Appello e del Collegio di garanzia Gemma Cucca sia sorella dell’ex senatore Giuseppe Cucca, coordinatore in Sardegna di Italia Viva, un partito notoriamente ostile al Movimento 5 Stelle.
Mentre l’evoluzione del caso Todde ha riportato alla luce giudiziaria un fatto dello scorso 18 ottobre, quando qualcuno riuscì a violare gli uffici della Corte d’Appello di Cagliari dedicati ai controlli elettorali.
La mattina seguente i dipendenti del Palazzo di giustizia trovarono una stanza a soqquadro, mentre la Polizia postale intervenuta insieme a Digos e Squadra mobile accertò che uno dei computer era stato acceso, con ogni probabilità nel tentativo di entrare nel sistema giudiziario.
Il giallo andò avanti con l’acquisizione delle impronte digitali dei dipendenti, nella certezza che a introdursi negli uffici superando i controlli poteva essere stato solo un funzionario del tribunale, che sapeva dove mettere le mani.
Il nome sarebbe stato individuato e se le ragioni dell’intrusione erano rimaste ignote ora un collegamento col caso Todde, certamente estranea ad attività illegali, pare giustificabile.”
Ecco, noi non vorremmo passare per complottisti, ma in questa vicenda i punti oscuri cominciano ad essere decisamente troppi.
Forza Alessandra!
Mi sa tanto di complotto da parte di chi ha mal digerito l’esito di queste elezioni…ben noti