Daniela Porro, Soprintendente ai Beni Culturali
Alta tensione tra la Soprintendenza speciale Belle Arti e Roma Capitale.
Dagli uffici che fanno capo al ministero della Cultura, infatti, il 7 febbraio è partita una lettera firmata da Daniela Porro nella quale si rivendica il mancato coinvolgimento nella stesura delle modifiche alle NTA, le norme tecniche di attuazione inserite nel piano regolatore generale.
La Soprintendenza scrive a Roma Capitale
Nella missiva, indirizzata al Gabinetto del Sindaco, all’assessorato e al dipartimento Urbanistica e alla Sovrintendenza Capitolina, si fa riferimento alle modifiche apportate dall’amministrazione di centrosinistra alle NTA, le norme tecniche di attuazione contenute nel piano regolatore generale del 2008.
Una piccola rivoluzione nell’urbanistica romana passata prima in giunta a giugno 2023, poi in aula “Giulio Cesare” a dicembre 2024.
Secondo quanto scrive la dottoressa Porro, però, Palazzo Senatorio non avrebbe coinvolto i suoi uffici nella fase preliminare.
“Mancato coinvolgimento sulle nuove NTA”
“Tenuto conto del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2009 in merito alle modalità di collaborazione relative all’acquisizione del parere consultivo, preso atto della delibera dell’assemblea capitolina dell’11 dicembre, considerato anche che secondo la legge regionale 19 del 2022 le varianti sono adottate previa consultazione degli enti pubblici e delle organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste, economico-professionali e sindacali interessate” premette Porro nella lettera “si evidenzia il mancato coinvolgimento di questa Soprintendenza nell’ambito dell’iter di adozione della variante e il conseguente vizio formale di tale fase procedimentale“.
La richiesta di sospensione dell’iter
Insomma, la Soprintendenza si aspettava un tavolo di confronto (cosa che in realtà rivendicavano anche diverse associazioni, come Carteinregola) e adesso presenta il conto.
Addirittura chiedendo ufficialmente “la sospensione del procedimento e la costituzione di un tavolo tecnico-istituzionale“.
Una lettera che, appena arrivata, qualche momento di agitazione l’ha causato in Campidoglio.
Ma poi, a mente fredda, è tornata la calma.
La replica del Comune
“Siamo sereni – fanno sapere da Palazzo Senatorio – perché già ci sono stati contatti con la Soprintendenza, c’è disponibilità ad approfondire le osservazioni del ministero sul testo votato“.
Anche perché a inizio febbraio le nuove NTA sono state pubblicate in via transitoria, il che significa che ci sono 30 giorni per presentare eventuali osservazioni da parte di tutti i soggetti interessati, quindi anche la Soprintendenza.
“C’è tutto il tempo per approfondire – continuano dal Campidoglio – eventuali rilievi o suggerimenti, fermo restando le prerogative dell’assemblea capitolina nel deliberare la riforma delle norme“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo l’11 febbraio 2025 sul sito online “Roma Today”)
********************************
N.B. – In modo irrispettoso quanto arrogante l’Amministrazione Capitolina disconosce tanto il protocollo d’intesa del 2009 quanto la legge regionale n. 19 del 2022 e declassa l’obbligatoria espressione di un “parere consultivo” a priori di una istituzione statale al livello delle “osservazioni” a posteriori dell’atto deliberato.