Vogliono un “centro polivalente” ed un “presidio sanitario” e non un semplice deposito di mezzi di trasporto elettrici.
È questa la richiesta che arriva dall’Appio Tuscolano in merito al futuro dell’ex deposito Atac.
L’ex deposito acquistato all’asta
L’immobile, messo all’asta nell’ambito delle operazioni legate al concordato preventivo di Atac, era stato acquistato non senza fatica durante l’amministrazione Raggi.
Per aggiudicarselo, infatti, il Campidoglio fu costretto a presentare un’offerta superiore ai 10,5 milioni che erano stati proposti da un operatore privato.
L’obiettivo di quell’operazione, era di metterlo a disposizione per la riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, come previsto dal Piano urbano della mobilità sostenibile.
Non è però quella una soluzione che soddisfi anche gli abitanti del quadrante.
Il degrado di piazza Ragusa
Con una raccolta firme ed un flash mob, i residenti dell’Appio Tuscolano hanno chiesto di riconsiderare l’impiego dell’ex deposito.
In un quadrante che negli ultimi mesi ha conquistato spesso la ribalta della cronaca, si chiede di trasformare un edificio, tra le cui transenne sono stati segnalati dei bivacchi, in un luogo che sia a servizio del quartiere e che, al tempo stesso, ne favorisca il rilancio.
“Da anni Comitati di quartiere, associazioni e cittadini chiedono una riqualificazione del manufatto di archeologia industriale e una destinazione a servizi di pubblica utilità” si legge nella raccolta firme già sottoscritta da centinaia di persone.
Un quadrante carente di servizi socio sanitari
Nello specifico, la proposta è quella di rinunciare al progetto di farne un “officina/ricarica per bus elettrici” si legge sempre nella petizione, perché sarebbe preferibile farne un centro polivalente capace di ospitare servizi sanitari, ambulatori, centri di day hospital, palestre e centri riabilitativi.
“La zona – ha spiegato il comitato di quartiere Tuscolano Villa Fiorelli – è abitata soprattutto da anziani ma abbiamo il problema della carenza di strutture.
Quelle esistenti in via Monza sono state quasi del tutto dismesse mentre le uniche rimaste per ambulatori ed analisi, sono collocate al secondo piano di un centro commerciale in via Nocera Umbra”.
Servizi socio sanitari per una città dei 15 minuti
La richiesta che è stata indirizzata all’amministrazione è chiara.
Niente hub per la mobilità elettrica, nei 20mila metri quadrati di piazza Ragusa.
Quello spazio dovrebbe essere piuttosto impiegato per dotare il popoloso quadrante di quei servizi socio sanitari di cui è carente.
Una proposta, è stato sottolineato dal Comitato di Quartiere, che è coerente rispetto all’impostazione di una “città dei 15 minuti” e quindi all’idea di dotare ogni quadrante di servizi e presidi di prossimità che siano raggiungibili, a piedi o in bicicletta, in appena un quarto d’ora.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 2 dicembre 2024 sul sito online “Roma today”)