Foto di archivio
Quasi diecimila vittime.
Questo il tragico bilancio di quanto sta accadendo lungo la Striscia di Gaza a quasi un mese dall’inizio della guerra.
Per l’esattezza sono 9.488 le vittime finora secondo Hamas, che nel conteggio inserisce 3.900 minori e 2.509 donne.
Adesso la dichiarazione di un ministro del governo Israeliano riporta l’attenzione su una vecchia eppure drammaticamente attuale paura: l’atomica.
“La bomba atomica su Gaza? Una possibilità“
Il governo israeliano non ha mai ammesso di avere armi nucleari, preferendo mantenere una politica di ambiguità: non conferma ma non smentisce di possederle.
Secondo indiscrezioni che circolano da decenni, avrebbe da 100 a 200 testate nucleari, con la possibilità di lanciarle da aerei, da sottomarini e da razzi
Il ministro del governo israeliano, quello per il Patrimonio edilizio, Amichai Eliyahu, ha detto che l’utilizzo della bomba atomica su Gaza è, a suo giudizio, “una delle possibilità” in campo.
Lo ha chiarito nel corso di un’intervista alla radio Kol Barma ed è stato uno dei giornalisti, Yaki Adamker, a rilanciare su X i suoi virgolettati.
“Non daremmo aiuti umanitari ai nazisti. A Gaza non esistono persone non coinvolte“, ha osservato il ministro.
“E allora dovremmo sganciare una bomba atomica su tutta Gaza?“, gli è stato chiesto.
E lui ha risposto: “Questa è una delle possibilità“.
E quando gli è stato fatto notare che nell’enclave palestinese ci sono 240 rapiti, lui ha risposto: “Preghiamo e speriamo nel loro ritorno, ma in guerra ci sono anche dei prezzi“.
Eliyahu è un ministro del governo Netanyahu, del partito di estrema destra Otzma Yehudit.
Il primo ministro israeliano lo ha però scaricato senza mezzi termini e sospeso: “Sono parole fuori dalla realtà“.
“Israele e il suo esercito operano secondo i più alti standard del diritto internazionale per prevenire danni ai civili non coinvolti, e continueremo a farlo fino alla vittoria“, le parole di Netanyahu riportate dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronot.
A stretto giro la marcia indietro del ministro: “È chiaro a chiunque abbia un cervello che le parole sull’atomica erano metaforiche.
Dobbiamo davvero mostrare una risposta forte e spropositata al terrorismo, che chiarisca ai nazisti e ai loro sostenitori che il terrorismo non paga.
Questa è l’unica formula con cui le democrazie possono affrontare il terrorismo.
Allo stesso tempo, è chiaro che lo Stato di Israele è obbligato a fare di tutto per riportare a casa gli ostaggi vivi e in buona salute“.
Colpito un campo profughi
Il bilancio è in continua evoluzione.
Nelle ultime ore si sono intensificati i raid di Israele su Gaza.
Hamas che denuncia il bombardamento di 3 scuole, mentre l’esercito israeliano accusa Hamas di sparare sulla strada aperta per far passare gli sfollati.
È stato colpito anche il campo profughi di Al-Maghazi, nella parte centrale della Striscia di Gaza.
Ci sarebbero vittime.
A riferirlo è la Cnn, che cita una fonte medica del vicino ospedale di Deir Al-Balah, il dottor Khalil Al-Daqran, capo dell’assistenza infermieristica presso l’ospedale dei Martiri di Al-Aqsa.
Parlando con la Cnn il medico ha raccontato di un attacco aereo israeliano in seguito al quale – ha detto – ha visto almeno 33 corpi.
“Una delle case del campo è stata colpita.
Era affollata di residenti“, ha denunciato il medico citato dall’emittente, parlando di molte donne e bambini tra le vittime.
Sul fronte diplomatico Blinken, ad Amman, torna a chiedere pause umanitarie a Gaza.
Erdogan attacca Netanyahu e richiama l’ambasciatore a Tel Aviv.
“Quattro ore per mettere in salvo i civili“
L’esercito israeliano ha annunciato una “finestra temporale tra le 10 e le 14 di oggi per consentire il traffico di civili in direzione sud lungo la strada Salah al Din che porta verso la parte meridionale della Striscia di Gaza“.
A scriverlo su X è stato un portavoce dell’esercito, che ha pubblicato una mappa sulla quale figura la strada.
“Se avete a cuore voi stessi e i vostri cari, andate a sud secondo le nostre istruzioni“, si legge.
(Articolo di N. Palazzolo, pubblicato con questo titolo il 5 novembre 2023 sul sito online “Today Mondo”)