Dal Comitato per la Salvaguardia del Parco Colli d’Oro (Labaro), riceviamo e pubblichiamo.
Il quartiere di Labaro Prima Porta è un territorio di periferia e di conseguenza dispone di ampi spazi verdi.
Tra questi il parco pubblico di Colli d’Oro che, per la sua ampiezza, per la quantità delle sue alberature ad alto fusto, per la biodiversità faunistica e floreale che ospita, rappresenta una unicità di tutto il quartiere.
Come è noto da 11 anni il parco Colli d’Oro si trova diviso in due metà non comunicanti separate da un rudere in cemento armato residuo di una abortita speculazione edilizia al suo interno, una ampia zona non usufruibile alla cittadinanza per via della recinzione del manufatto per motivi di sicurezza.
Il 18 settembre u.s. in teleconferenza differita abbiamo potuto ascoltare la Commissione Speciale PNRR durante la quale si è fatto il punto sul progetto di costruzione all’interno del parco Colli d’Oro di un nuovo palazzetto dello sport al posto del rudere, ascolto che ha confermato le nostre contrarietà al progetto e che oggi porgiamo in maniera pubblica all’attenzione dei vostri lettori che invitiamo a cliccare qui
Grazie all’accesso agli atti eseguito da un consigliere comunale abbiamo potuto prendere visione dell’ultima versione del Master Plan del progetto, che inequivocabilmente mostra che l’impatto che tali realizzazioni avranno sul parco pubblico va ben oltre i 6500 mq degli spazi degli impianti sportivi ufficialmente dichiarati.
Ad essi infatti vanno aggiunti un parcheggio di autobus ed auto, lo skate park, i 2 percorsi mountain bike previsti all’interno dell’area di verde pubblico (già ora riqualificata ed attrezzata con panchine ed arredi urbani naturali), oltre a tutte le aree di raccordo e di passaggio agli impianti e gli accessi carrabili, che ridurranno il parco fruibile dai normali cittadini a meno della metà, come si può ben vedere dalla mappa che vi chiediamo cortesemente di pubblicare dato che una immagine vale più di mille parole.
il palazzetto nel parco: per chi sarà costruito?
Questo progetto, che nel XV municipio utilizza 14 milioni e 620mila euro dei fondi PNRR (su un totale di 1 miliardo e 145 milioni assegnati al Comune di Roma dei 190 miliardi nazionali complessivi, di cui 122 a debito) è stato fin dall’inizio spacciato per una opera, come afferma l’assessore Onorato nello streaming sopra linkato, “immaginata” (min. 12 e 45”) alle attività sportive di base dei residenti.
Dichiarazione viziata da parziali ed ambigue informazioni.
Il costruendo palazzetto comunale, come poco prima affermato nella suddetta Commissione (min. 11 e 55”), verrà dato in concessione tramite bando (a società sportive n.d.r.) che l’utilizzeranno il sabato e la domenica per le esigenze dei loro campionati nazionali di A e di B di Basket, pallavolo e calcio a 5 (e per gli allenamenti di dette squadre negli altri giorni n.d.r.).
Mentre per le esigenze dei giovani del quartiere il progetto prevede due campi, uno polifunzionale di basket e pallavolo ed uno di calcio (tutto dato in concessione alla/e società che vinceranno il bando n.d.r.).
Ricordiamo che il 17 Dicembre 2022, come Comitato per la Salvaguardia del Parco Colli d’Oro, presentammo al municipio, su indicazione dello stesso che raccoglieva le modifiche proposte dai vari comitati del territorio, un progetto che prevedeva al posto del rudere due campetti aperti polifunzionali ad uso gratuito per i giovani del quartiere, che non andavano quindi a consumare altro suolo boschivo pubblico.
Proposta di modifica che non venne presa in considerazione, come non venne presa in considerazione la nostra proposta di utilizzare i fondi verso altri agglomerati urbani del XV municipio da tempo sprovvisti di significativi impianti sportivi pubblici, o dirottarli verso altre opere incompiute come il palazzetto dello sport di Cesano, risolvendo i contenziosi che lì si trascinano da anni (contenziosi che non impedirono nel settembre del 2020 al Comune di Roma di finanziare la sua copertura in legno con 1 milione e 700mila euro).
Ciò avvenne perché sin dall’inizio il progetto è stato paracadutato dall’alto ed elaborato su misura per il parco Colli d’Oro con la giustificazione che era l’unico modo per demolire il rudere al suo interno.
E’ naturale che per una o più società sportive avere un palazzetto dello sport dentro un bellissimo parco pubblico e a due passi dal GRA che consente alle squadre sportive nazionali di categoria a raggiungerlo facilmente, viabilità permettendo, ha troppo “appeal” e rende il progetto più facilmente spendibile per le esigenze di dette società o per risolvere i problemi del Comune di Roma di avere impianti sportivi di una certa importanza (1500 posti a sedere) per le attività sportive nazionali nel suo territorio.
D’altronde basta guardare la mappa e leggere la legenda del futuro palazzetto, dove al suo interno ci sono entrate separate per VIP, entrate separate per i giornalisti, parcheggi per pullman ed auto, per capire per chi e per cosa il palazzetto sarà riservato.
Necessità che comprendiamo e rispettiamo, ma ci chiediamo: queste esigenze del Comune di Roma devono proprio essere risolte destrutturando e disboscando la più grande oasi di biodiversità del quartiere, facendone pagare il prezzo a tutti quegli abitanti che vedono anno dopo anno ridurre sempre più la superficie del parco a loro disposizione?
la vera disponibilità di impianti sportivi a Labaro/Prima Porta
Il nostro quartiere oltre all’oasi del parco Colli d’Oro è anche caratterizzato da una notevole presenza di impianti sportivi privati (Jolly Padel Club, Dabliù, Centro Sportivo Jolly, Accademia Costantini, ADS Volley, Labarum Sporting, Roma Nord Padel, Polisportiva Dilettantistica Saxa Flaminia Labaro, Nettuno Club Sporting, Sporting Club, Flaminio Real Sport).
Impianti privati che una lungimirante politica di convenzioni e di programmazione territoriale, ad oggi mancante o scarsa, potrebbe renderli facilmente fruibili proprio a quelle a tariffe comunali e popolari che i residenti pagheranno comunque nel progetto “Colli d’Oro”, senza la necessità di disboscare il parco.
Particolare che oggi viene omesso per continuare ad utilizzare lo schermo della proprietà pubblica dell’impianto come alibi per costruire dentro il parco, facendo però gestire il tutto da società terze tramite appalti.
Infatti è stato proprio per abbattere le resistenze degli abitanti del quartiere alla costruzione del palazzetto all’interno del parco che si è prevista anche la costruzione di campi sportivi (a pagamento anche questi perché tutto sarà dato in concessione n.d.r.) di percorsi skate-park e di piste di mountain bike.
Lodevoli iniziative, progettate però nel luogo sbagliato.
Perché costruire, per esempio, uno skate-park sotto le finestre delle abitazioni dei cittadini (vedi mappa) non è una brillante idea per gli esposti che fatalmente si genereranno col rischio di blocco dell’impianto, dato che esiste una letteratura giuridica che impone livelli ben precisi all’inquinamento acustico che notoriamente uno skate-park produce.
Eppure il nostro quartiere dispone di molte aree verdi non particolarmente qualificate dal punto di vista delle caratteristiche vegetazionali e zoologiche, come il parco Marta Russo o lungo la direttrice di via Gemona del Friuli dove queste attività specificatamente rivolte ai giovani possono essere praticate senza tagliare alberi ad alto fusto e abbastanza lontane dagli edifici abitativi da non generare inquinamento acustico per nessuno.
una cattedrale calata dall’alto su un territorio fragile
Le criticità del nostro quartiere sono note e dibattute.
Una realtà urbanistica fatta generalmente di strade anguste, di poche uscite tortuose verso la via Flaminia ed il GRA, un territorio fragile con periodiche alluvioni e con strade che si allagano ogni qualvolta piove più del normale, cioè spesso.
Progettare e calare un palazzetto di 1500 posti in questa realtà renderà lo svolgersi delle attività sportive nazionali un vero e proprio calvario per gli abitanti del quartiere, oltre ad un problema non risolto per i parcheggi dato che per usufruire dei soldi del PNRR questi dovranno essere non meno di 350 posti auto e vicini al palazzetto.
Una cattedrale calata dall’alto che esaspererà queste fragilità tenuto anche conto che ancora nessuna risposta è venuta dall’amministrazione comunale su questi specifici aspetti.
Tante promesse ma nessuna garanzia effettiva, perché mentre già sono state aggiudicati gli appalti nessun progetto per risolvere queste criticità è stato ancora presentato, come non è stata ancora indetta la Conferenza dei Servizi, luogo deputato per il confronto nella pubblica amministrazione su opere particolarmente impegnative come questa.
demolizione: quanto costa?
Per anni tutti i cittadini di Labaro hanno chiesto alle forze politiche di tutti i colori che si sono avvicendate in questi 11 anni alla guida dell’amministrazione comunale la bonifica del rudere ancora presente nel parco, ma ogni volta il mancato risanamento era giustificato con la mancanza di fondi per eseguirlo.
Ora che i fondi del PNRR per il risanamento ambientale (circa 90 miliardi di euro a livello nazionale) sono a disposizione per restituire ai residenti l’area del parco in tutti questi anni chiusa e degradata perché senza manutenzione, si è scelto di utilizzare questo degrado per giustificare lo smantellamento definitivo del parco pubblico.
Inoltre ci sarà un ulteriore aumento del finanziamento tramite il Fondo per le Opere Indifferibile del 20% per via dell’aumento dei costi delle materie prime dovuto all’inflazione, portando così il costo totale dell’intero progetto a 17 milioni e 500mila euro.
Somma aggiuntiva di 2 milioni ed 880mila euro che servirà per appaltare la demolizione del rudere che a noi del comitato appare decisamente sovradimensionata per tale finalità.
Noi come comitato che dal 2012 difende il parco Colli d’Oro continueremo a denunciare ogni metro quadrato asfaltato al suo interno ed ogni albero tagliato, come quando riuscimmo a salvare alla fruibilità delle giovani famiglie del quartiere l’area giochi tra via Magnago in Riviera e largo Povoletto che nel progetto originale era destinata a mini piste di atletica, grazie ad una costante opera di informazione e sensibilizzazione sui social, sui media ed alle nostre raccolte di firme.
D’altronde chi si impegna in battaglie per la difesa dell’ambiente lo fa senza pensare se le vincerà o le perderà, le fa perché sono giuste.
Chi fa politica nel territorio, siano essi un partito o un comitato, si impegna in battaglie civili o perché pensa che siano giuste o perché pensa che una politica di mediazione tra gli interessi contrapposti è l’unica strada che può e deve praticare per non perdere il contatto su quel territorio che vuole rappresentare.
Un sano pragmatismo che però alcune volte, nel migliore dei casi, costringe costoro ad allontanarsi dai propri valori iniziali e dal sentire comune.
Ma non siamo nemmeno così ingenui da non comprendere che in questo anno e mezzo il silenzio/assenso sull’impatto ambientale di questo progetto da parte dei responsabili delle associazioni ambientaliste e dei vari comitati nel nostro municipio, l’accettazione acritica della trasformazione irreversibile del parco Colli d’Oro da parco pubblico a cittadella dello sport per le esigenze sportive del Comune di Roma e delle società sportive private, non è conseguenza della bontà del progetto, bensì dell’attrattiva che la massa di milioni che si stanno riversando sul comune funge su tutti gli attori e comparse di questa storia.
Ed è su queste convenienze, su questo scambio osceno tra la distruzione del verde pubblico e la gestione dei milioni del PNRR che si giocherà il destino del parco Colli d’Oro.
Il Comitato per la Salvaguardia del Parco Colli d’Oro
(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 ottobre 2023 sul sito online “VignaClaraBlog”)