Il dipartimento di Fisica della Sapienza
La facoltà di Fisica della Sapienza “boccia” Israele, le sue azioni nella Striscia di Gaza e anche la collaborazione economica e scientifica con l’Italia.
i Fisica boicotta Israele
La mozione è stata votata favorevolmente da 97 componenti del consiglio di Fisica, con 27 contrari e sette astenuti.
Il risultato è netto, come spiegano dal collettivo studentesco di facoltà: “Condanniamo fermamente le violenze e i crimini di guerra che Israele sta compiendo a Gaza e nei territori occupati e prende le distanze da ogni forma di collaborazione bilaterale con le istituzioni israeliane“.
Condanna per le violazioni a Gaza
Mentre il mondo è sull’orlo del baratro, con Israele che il 13 giugno ha attaccato anche l’Iran con il supporto degli Stati Uniti arrivato in un secondo momento e il fortissimo rischio di una escalation, da Fisica alla Sapienza provano a mandare un messaggio forte: “Come scienziati e come comunità universitaria sentiamo, in questo momento, la necessità di affermaIl 19 giugno il consiglio ha approvato una mozione presentata da un’ampia schiera di studentesse, studenti e insegnanti di quello che è il dipartimento del professore onorario e premio Nobel Giorgio Parisi.
La facoltà dre un principio guida fondamentale – si legge nella mozione approvata -: la ricerca e la cooperazione scientifica internazionale devono rappresentare un ponte tra i popoli, uno spazio di dialogo, di costruzione di pace e di solidarietà umana, anche e soprattutto nei momenti più difficili.
Non possiamo però ignorare le gravissime violazioni del diritto internazionale in atto nella Striscia di Gaza, dove l’attuale campagna militare che il governo israeliano sta conducendo ha causato decine di migliaia di morti, tra cui un numero impressionante di bambini, donne e civili inermi, oltre a giornalisti, personale medico e operatori umanitari“.
Stop a collaborazioni e bandi con Israele
Quello che viene definito da più parti come un genocidio, viene condannato fermamente dal consiglio del dipartimento e porta anche a precise richieste, oltre che a una ferma presa di distanza “da ogni forma di cooperazione bilaterale istituzionalizzata con l’attuale governo israeliano“.
Innanzitutto il consiglio “chiede al Governo della Repubblica Italiana di sospendere l’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele, firmato a Bologna il 13 giugno 2000 e ratificato con la Legge 11 luglio 2002“, poi ancora “invita inoltre tutte le docenti e i docenti a non partecipare ai futuri bandi ‘Maeci’ per progetti congiunti di ricerca nell’ambito del suddetto accordo bilaterale tra Italia e Israele“.
Ovviamente finché perdureranno le violazioni da parte di Israele.
Il collettivo: “Punto di partenza, si poteva fare di più”
“Riteniamo che la mozione votata porti finalmente una presa di posizione collettiva e istituzionale – scrive poi il collettivo studentesco –, in un mare di indifferenza e di fronte al generale muro di gomma delle istituzioni sapienza.
É quindi un primo passo storico verso il distacco e il boicottaggio delle istituzioni israeliane.
Riteniamo tuttavia – tengono a precisare – che l’azione potesse essere decisamente più netta.
La mobilitazione degli scorsi mesi infatti è nata dopo che è emerso che il dipartimento avesse stipulato un accordo di collaborazione bilaterale con la Hebrew University of Jerusalem tramite il bando Maeci 2024.
E fin dall’inizio ci siamo battute e battuti affinché questo accordo venisse immediatamente sospeso, come è nella facoltà di uno dei due partner nel regolamento del bando.
Sconsigliare quindi di partecipare ad accordi futuri senza scalfire quelli in essere è piuttosto debole, nonostante si chieda al Governo di sospendere l’accordo quadro.
La mozione è stata frutto di una mediazione tra le diverse componenti del dipartimento, e per noi non è che un punto di partenza“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 23 giugno 2025 sul sito online “Roma Today”)