Nessun freno al termovalorizzatore né aumenti delle tariffe di conferimento dei rifiuti.
Il Campidoglio butta acqua sul fuoco e tranquillizza scettici e polemici sull’iter di realizzazione dell’impianto che nei desiderata del sindaco Gualtieri andrà a bruciare 600mila tonnellate di rifiuti su un terreno di Santa Palomba.
“In queste settimane c’è stato un grande e positivo lavoro di interlocuzione tra l’amministrazione di Roma Capitale e l’associazione temporanea di imprese guidata da Acea che ha partecipato alla manifestazione di interesse” fanno sapere fonti del Campidoglio.
In particolare, rispetto al progetto presentato, “sono state richieste da parte di Roma Capitale una riduzione della tariffa di conferimento e un miglioramento degli aspetti tecnici dell’investimento“, spiegano ancora dal Comune, precisando che “le attività di interlocuzione si sono dunque concluse, l’amministrazione di Roma Capitale ha formalizzato le proprie richieste e si sta lavorando alla predisposizione del bando di gara“.
Le ipotesi sul perché del ritardo
Bando di gara che, sulla carta, doveva essere già arrivato.
Da cronoprogramma era previsto entro il mese di agosto.
Un ritardo che ha alimentato polemiche e congetture sulle ragioni dello stallo.
In particolare sul fatto che servirebbero più soldi per il progetto, rispetto ai 700 milioni di euro stimati all’inizio, a cui andrebbero aggiunti i fondi per i cosiddetti impianti ancillari connessi (cattura dell’anidride carbonica e recupero di materia dalle ceneri pesanti).
Per questo motivo il bando di gara europeo per la progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto non sarebbe stato ancora pubblicato.
I sindaci del no al termovalorizzatore, una grana per Rocca
A rivelarlo su X (ex Twitter) è il comitato pro impianto, ‘termovalorizzatore Roma Daje’, che nello scorse ore ha scritto: “Sembra si sia creato un divario tra le istanze del Comune e le attese di Acea che porta allo stallo sul bando di gara“.
Va ricordato che la multiutility partecipata dal Campidoglio al 51% è a capo dell’associazione temporanea di imprese (che coinvolge anche Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori e Suez) unica a partecipare alla manifestazione di interesse lanciata dal Commissario Gualtieri per il progetto di finanza (da mettere a gara) per la costruzione del termovalorizzatore.
La proposta di project financing ha ottenuto il via libera dalla commissione nominata dal Campidoglio, e appunto il cronoprogramma prevedeva la messa a gara al massimo entro fine agosto.
Il perché di questo stallo nella pubblicazione della gara secondo ‘Daje’ “sarebbe originato da un incremento dell’investimento di impiantistica conseguentemente non solo agli alti standard architettonici richiesti dal Comune e dalle tecnologie di cattura di carbonio in aggiunta, ma anche per effetto del rialzo del costo del denaro“.
Quindi “alla luce di questo nuovo scenario, per essere sostenibile il project financing esige un aumento delle tariffe di conferimento dei rifiuti.
Ricordiamo che la realizzazione del termovalorizzatore non è finanziata con soldi pubblici ma con investimenti di privati ripagati con gli introiti di funzionamento dell’impianto“.
I contrari: “Scriveremo all’Anac“
Un’ipotesi che ha iniziato a circolare tra gli addetti ai lavori obbligando il Campidoglio di fatto a chiarire che “tutto procede per l meglio” e scatenando la reazione dei comitati contrari al termovalorizzatore.
“Quanto ‘twittato’ dai fan dell’inceneritore di Roma, il ritardo nella pubblicazione del bando di gara imputato all’aumento dei costi di realizzazione superiori ai 700 milioni di euro inizialmente previsti, con conseguente aumento delle tariffe di conferimento, qualora fosse confermato, porta a comprendere due cose – tuonano dal comitato No inceneritore a Santa Palomba – la prima è che per i romani non sarà affatto un ‘affare’ come il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora Sabrina Alfonsi sbandierano da quasi un anno e mezzo a questa parte; la seconda è che Roma Capitale e Acea parlano tranquillamente come se la gara non dovesse più tenersi“.
Gli attivisti, su quest’ultimo punto che riguarda il bando di gara, annunciano: “In via cautelare scriveremo all’Anac con richiesta di monitorare attentamente la procedura“.
“Per le opposizioni tutte, e in particolare per tutti i contrari all’impianto in qualsiasi livello istituzionali si trovino, è il momento di pretendere piena luce sul ‘termovalorizzatore’ e sulle relative procedure, tenuto conto che il progetto di fattibilità è, di fatto, secretato con un nostro accesso agli atti respinto per non compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa e assicurare l’esigenza della segretezza della documentazione tecnica nelle more della pubblicazione del bando di gara“.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 21 settembre 2023 sul sito online “Roma Today”)