Il buco di San Filippo a Villa Ada, accesso abusivo e più volte chiuso
Lo scorso 31 dicembre il dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale ha affidato i lavori per l’installazione e la messa in opera di un cancello carrabile a via San Filippo Martire, ai Parioli.
Un nuovo ingresso per Villa Ada, che però molte associazioni ambientaliste contestano.
Un nuovo cancello carrabile a Villa Ada
L’affidamento, con uno stanziamento di circa 88mila euro, è stato deciso in favore della CEBI Srl.
Largo sei metri, la metà servirebbero per l’accesso delle vetture, il resto per i pedoni.
Il punto, inizialmente ipotizzato in quello conosciuto come il “buco” di San Filippo, in realtà sarà più avanti, quasi all’incrocio con via Giuditta Pasta.
La decisione è stata presa per favorire l’accesso al parco storico anche a chi vive in quel quadrante, altrimenti costretti a scendere su via Panama.
La contrarietà delle associazioni
Ma già a marzo, durante una commissione ambiente del II municipio, si sono levate diverse voci contrarie.
Da Italia Nostra al Wwf, da Cittadinanzattiva all’Osservatorio Sherwood, c’è chi si chiede quanto sia necessario un carrabile in quel punto di Villa Ada: “Non ci sono viali battuti – spiega Lorenzo Grassi dell’Osservatorio – anzi, è un’oasi naturalistica praticamente immacolata, che a quanto pare non ha subito modifiche antropiche di alcun genere sin dalle origini“.
A cosa servirebbe, quindi, permettere un accesso non solo pedonale, ma anche carrabile?.
“Se si vogliono fare interventi di pulizia e sistemazione del verde – aggiunge Grassi – si può utilizzare un cancello di ingresso a uso e consumo del comando dei carabinieri, in via Mafalda di Savoia, come facemmo già noi durante una giornata di ‘Puliamo il Mondo’“.
La conferenza dei servizi
Nel frattempo, si è svolta e conclusa la conferenza dei servizi decisoria sul “ripristino e adeguamento del varco di accesso al parco di Villa Ada su via di San Filippo Martire“, come comunicato dal Comune il 26 marzo.
Una conferenza che ha visto partecipare il dipartimento tutela ambientale, la struttura tecnica del II municipio, la Soprintendenza, la Sovrintendenza, il dipartimento Lavori Pubblici, la polizia locale di Roma Capitale, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e il dipartimento Mobilità.
E alla quale le associazioni contrarie hanno fatto letteralmente le pulci.
Le prescrizioni della Sovrintendenza Capitolina
Tramite un accesso agli atti promosso da Cittadinanzattiva Lazio – Nomentano Trieste, le realtà civiche hanno potuto analizzare i pareri.
Partendo già da una perplessità: “Il dipartimento ambiente definisce l’intervento come il ripristino e l’adeguamento di un varco – scrivono – ma il varco non è mai esistito in passato, come dimostrato dalle cartografie ufficiali del 1910, 1924, 1931, 2003 e 2014 e le foto aeree.
Su quella via, ma in un punto differente (al civico 31, ndr), è presente una piccola breccia nel muro perimetrale, aperta spontaneamente dai cittadini“.
Ma c’è di più.
Ci sarebbe infatti un parere ben preciso da parte della Sovrintendenza Capitolina, protocollato il 13 gennaio: “Si realizzi solo un varco a utilizzo pedonale“, riporta l’accesso agli atti secondo Cittadinanzattiva.
Ma il progetto prevede un cancello carrabile e due accessi laterali pedonali.
“La prescrizione in questione sembra dunque essere stata ignorata“.
Un parere che ha richiamato quanto stabilito dalle norme tecniche di attuazione del piano per l’acquisizione pubblica di Villa Ada, stilate ormai trent’anni fa, secondo le quali a Villa Ada si prevedono solamente accessi pedonali secondari di servizio larghi massimo due metri e mezzo.
“L’opera può danneggiare arbusti e alberi”
Le associazioni che firmano l’appello contro l’opera approvata dal Comune sono preoccupate anche per l’impatto sulla vegetazione: “La stessa Soprintendenza Speciale, il 10 dicembre 2024 prescriveva che le opere necessarie non recassero danno all’apparato radicale delle essenze arboree presenti nell’area.
Cosa pressoché impossibile, considerata la fitta zona boschiva subito al di là del muro perimetrale“.
L’affidamento prima della conferenza dei servizi
C’è poi un passaggio temporale che le associazioni evidenziano, e che le lascia perplesse: l’affidamento diretto dell’opera avvenuto il 31 dicembre 2024, mentre le conclusioni della conferenza dei servizi sono state ufficializzate il 5 marzo 2025, riferendosi al verbale del 30 gennaio che ha ritenuto “positivamente concluso il procedimento“.
Curioso anche che sia stato chiesto un parere alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra “che risulta riferito a Villa Glori e non al parco di Villa Ada“.
L’appello al Comune
Per tutti questi motivi, Cittadinanzattiva, Carteinregola, Salviamo i Pini di Corso Trieste, Artù, Sherwood, Amici di Villa Ada, Amici Piazza Verbano, Amici di Villa Chigi e Wwf Roma invitano il dipartimento ambiente, Soprintendenza e Sovrintendenza “a convertire il progetto di passaggio carrabile previsto a San Filippo Martire in passaggio esclusivamente pedonale, in coerenza con i pareri raccolti in conferenza dei servizi“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 2 aprile 2025 sul sito online “Roma Today”)
Sono favorevole ad aprire un varco pedonale lungo il muro di Villa Ada in via San Filippo Martire. Assolutamente contrario a varco carrabile.
Ottima idea ma cin 88 mila euro sarà d’oro!!