Nella foto gli abbattimenti a Villa Pamphilj – RiseUp Communications
Una nuova battaglia si consuma ai piedi di Villa Pamphilj.
Un comitato di cittadini, supportato da esperti e associazioni ambientaliste, ha presentato una diffida al Comune di Roma per bloccare l’abbattimento di 43 pini storici nella pineta e 34 lecci, che si trovano lungo il Viale del Monumento ai Caduti Francesi e il Viale del Casino Algardi.
Comitati e associazioni uniti per la tutela del patrimonio verde di Villa Pamphilj: “Abbattimento immotivato. Le piante sono sane”
L’abbattimento, rientra nel progetto di riqualificazione del verde di Villa Pamphilj, finanziato con fondi del Giubileo 2025, e già nella prossime ore potrebbe veder buttati giù alberi considerati malati e pericolosi.
Tuttavia, secondo gli attivisti, le motivazioni addotte dal Comune non sarebbero sufficientemente fondate.
Le accuse del comitato
Il Comitato Tam, rappresentato da Maria Francesca Curatola, ha infatti sollevato diverse criticità nei confronti del progetto, che, soprattutto, riguardano l’inconsistenza di prove scientifiche collegate agli esami fitosanitari effettuati sugli alberi, che non dimostrerebbero la gravità delle loro condizioni.
“Non lo possiamo accettare – dichiara Elena Carosella attivista del Comitato – Se venissero abbattuti ora 43 alberi, ne rimarrebbero la metà.
Inconcepibile.
Tutti gli alberi sono sanissimi, come ha confermato la relazione dell’esperto, dottore in agronomia da noi interpellato”.
La perizia dell’esperto
A sostegno delle proprie tesi infatti, il comitato ha presentato una perizia di un esperto agronomo che ha smentito la presenza diffusa della cocciniglia tartaruga, principale motivo addotto per giustificare gli abbattimenti.
Secondo gli accertamenti svolti dal biotecnologo, nessuno degli alberi per cui sarebbe pronto il documento di abbattimento, è affetto da cocciniglia tartaruga.
Per solo due pini sarebbe plausibile un intervento, in quanto come riportato dal Comitato TAM, sono morti, mentre altri due hanno la chioma solo parzialmente impoverita.
Inoltre, è stato sottolineato come molti alberi fossero stati già trattati con un insetticida specifico e che gli effetti di questo trattamento non erano ancora visibili: “Tutti gli esemplari sono stati trattati con il principio attivo Abamectina (endoterapia) nel dicembre del 2023 – prosegue -. L’endoterapia è una cura molto costosa e rivela i suoi effetti non prima di un anno.
Che senso avrebbe quindi, ora, abbattere gli stessi alberi trattati?”
Il sospetto di interessi economici
Data la situazione, l’operazione secondo i rappresentanti dell’Associazione Amici di Villa Pamphili, non sarebbe solo uno spreco di risorse pubbliche, ma anche una strategia che gira intorno ad interessi economici:
“La strategia del Comune è ormai chiara – dichiarano -. Abbinare abbattimenti e ripiantumazioni è più vantaggioso che mantenere le piante in buona salute.
Il problema – dichiara Francesco Granese, Presidente dell’associazione -, è che oggi si abbatte, e domani si piantano essenze (tipo cipressi) che saranno alberi adulti fra 70 anni.
A quel punto non è più affar loro, dei nostri amministratori attuali.
Semplicemente scandaloso” – conclude l’Associazione.
Le precedenti battaglie per la tutela del patrimonio verde di Villa Pamphilj
“Non possiamo permettere che un polmone verde della città venga così deturpato – dichiara Elena Carosella, rappresentante del comitato Tam -. Questi pini sono un patrimonio storico e culturale che va tutelato”.
Già nell’ottobre 2024 Italia Nostra aveva denunciato l’arbitrario ingiustificato taglio di ben 50 ippocastani coperti di foglie colorate d’autunno, e dunque alberi vivi di grandi dimensioni presso il laghetto sulla via del Casino Algardi: “Questi alberi davano ombra e frescura a tutte le persone che camminano nel parco in ogni periodo dell’anno.
Ospitavano animali, rendevano gradevole il paesaggio e mite la temperatura.
Erano maestosi” – le parole di Italia Nostra sezione di Roma sull’ennesima strage di alberi in uno dei polmoni verdi più estesi della Capitale.
La diffida con la richiesta di sospensione immediata degli interventi programmati, è stata inviata in queste ore al direttore tecnico del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma e alla Soprintendenza Speciale della Stazione Carabinieri Monteverde Nuovo, e attende ora una risposta ufficiale.
(Articolo di Elisa Palchetti, pubblicato con questo titolo il 29 gennaio 2025 sul sito online “CANALEDIECI”)
La giunta comunale sta compiendo degli atti criminali nei confronti del verde di Roma. Che cosa vogliamo città di cemento? Le strade stanno diventando dei bracieri ardenti mancherà l’ossigeno. E poi mi venite a parlare del green. Una vergogna